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L’ospitalità dell’Abate
UNA LETTERA DALL’ABBAZIA
di Padre Edoardo (osb)
Cari insegnanti e allievi dell’I.P.S.A.R. “A.Berti” di Soave,
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Abbazia di Praglia, 22 marzo 2007
la visita che quest’inverno avete fatto al monastero in cui vivo, mi ha
dato l’opportunità di ragionare in modo più approfondito su un tema monastico, quale
quello dell’ospitalità, che apparentemente potrebbe sembrare del tutto marginale. Le
domande che mi avete rivolto in quel contesto, mi hanno stimolato a documentarmi
meglio per arrivare a formulare in modo abbastanza organico, spero, il mio pensiero
su tale argomento.
Prima però di affrontare il tema dell’ospitalità monastica, lasciate che vi esprima tutta
la mia ammirazione per l’impegno che tutti voi avete messo in questo lavoro; impegno
dei docenti nell’aiutare, sostenere e incoraggiare gli studenti nei momenti di difficoltà;
e impegno degli studenti nel lavoro di ricerca per trovare materiale da usare nello svolgimento
del tema proposto.
Un’altra precisazione che mi sembra doveroso fare riguarda l’ambiente monastico
preso in considerazione. Il tema proposto non include tutto il periodo monastico che,
come ben saprete, inizia in Egitto nel IV secolo dell’era cristiana, ma solo il monachesimo
occidentale benedettino che muove i suoi primi passi nel periodo storico più buio
e contorto della storia europea: il Medio Evo.
Come dice il P. Gregorio Penco nel suo studio “Il monachesimo medievale” pubblicato
nel 2002 dal monastero benedettino di Seregno: “Il monachesimo benedettino
ha rivestito un importante ruolo nella storia dell’umanità occidentale; è ormai convinzione
praticamente unanime o, meglio, un luogo comune della cultura generale che
il monachesimo medievale abbia assunto una sua precisa caratterizzazione ed abbia
rappresentato una componente fondamentale dell’intera società umana ed un elemento
portante della medesima. Quel movimento monastico che, nell’antichità cristiana, era
nato come fenomeno marginale e animato da una forte aspirazione all’isolamento, nel
Medio Evo acquista infatti una sorta di onnipresenza che ne fa una struttura essenziale
di tale epoca ed un punto di riferimento per moltissime altre istituzioni. A poco a poco
tutti gli aspetti della vita dell’uomo (sociale, economico, culturale, politico) vengono
ad essere fortemente condizionati da quel movimento che non può più essere ignorato
da nessuno; ne costituiscono una diramazione nelle direzioni più diverse; ne subiscono
gli influssi più svariati di cui ci parlano ancora numerose testimonianze storiche e
documentaristiche. Naturalmente accanto al monachesimo esistevano e agivano tante
altre componenti, sia religiose che civili, ma erano i centri monastici a proporre una