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opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...

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49<br />

L’ospitalità dell’Abate<br />

L’edificio sorse attorno un chiostro di cui resta solo il lato<br />

meriodionale. Quanto resta ora del monastero è rovinato dal<br />

tempo, dalle guerre, dai terremoti ecc; il lato sud è una casa<br />

colonica, quella ovest un’abitazione.<br />

I primi dati sicuri relativi all’esistenza della struttura risalgono<br />

al 1<strong>04</strong>0 (ma sono stati trovati reperti anche risalenti all’età<br />

del ferro): Walterio fece costruire un castello sul colle San<br />

Pietro nei periodi successivi però distrutto.Sulle sue rovine fu costruito il monastero,<br />

abitato dai monaci tedeschi.<br />

Nel 10 gennaio 1333 in un atto si cita una lite tra il monastero e gli abitanti di<br />

Badia per questioni di pascoli e di terreni.<br />

Nel 1405 Badia è passata dalla signoria di Verona alla Repubblica Veneta unendosi<br />

agli altri comuni dei monti Lessini.<br />

Nel 1500 ci furono altre liti a causa della decadenza dell’Abbazia.<br />

Nel 1797 Badia Calavena, sotto il dominio francese, diventa centro del “Distretto<br />

della Montagna”.<br />

Tra gli avvenimenti più importanti ricordiamo, in particolare, la peste del 1630,<br />

l’inondazione del Progno nel 1882 ed il disastroso terremoto del 1892.<br />

I resti dell’Abbazia si trovano nella Piazza Mercato, rovinati dal parziale abbandono.<br />

Con l’uso di abitazione civile, essa ha perso oggi in parte la sua funzione<br />

religiosa.<br />

IL MONASTERO DEI SS. NAZARO E CELSO<br />

Del monastero dei santi Nazaro e Celso, a Soave, si ha una prima testimonianza<br />

nel 1094.<br />

L’impegno dei benedettini in favore della chiesa della Bassanella è testimoniato<br />

dalla loro ininterrotta presenza a partire dal XII secolo con un cappellano che ne ufficiava<br />

ed amministrava i beni.<br />

Subentrarono gli Oliveti di S. Giustina di Padova, e questo ordine ufficiò nella<br />

chiesa fino al 1797.<br />

Dal 1800 il rettore della Bassanella veniva nominato dal vescovo di Verona.<br />

La svolta nella storia architettonica del santuario della Bassanella si ha nel 1836,<br />

quando anche a Soave scoppia un’epidemia di colera; al cessare dell’epidemia si opta<br />

per la costruzione di un nuovo edificio sacro (architettato dall’ingegnere Antonio Zanella).<br />

Il 25 Marzo 1837 si ha l’inaugurazione, con l’aggiunta dell’immagine della Vergine<br />

nella nicchia, che ancora oggi viene venerata.

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