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opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...

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L’ospitalità dell’Abate<br />

2° giorno: Perugia e Assisi<br />

Perugia. Perugia, capoluogo umbro, sorse poco lontano dalle rive del Tevere, sul<br />

Colle del Sole ad opera di un gruppo di umbri denominati Sarsinati.<br />

La Cattedrale di San Lorenzo. La cattedrale è stata costruita in più fasi: fu iniziata<br />

nel 1345 e terminata nel 1490. La facciata rimasta incompiuta dà su piazza Dante ed è<br />

vivacizzata da un portale Barocco del 1729, opera di Pietro Carattoli mentre quella prospiciente<br />

piazza IV novembre è caratterizzata da un portale dell’Alessi con mascheroni<br />

ornamentali dello Scalza, da un “Crocifisso” votivo collocato nel 1539 dai Perugini, da<br />

una statua di Giulio III in bronzo, opera del XVI secolo di V. Danti e da un pulpito di San<br />

Bernardino del XV secolo. L’interno presenta tre navate separato da possenti pilastri e<br />

custodisce innumerevoli opere d’arte: entrando a destra si trova il Monumento Funebre<br />

di Andrea Baglioni (vescovo di Perugia morto nel 1451) opera di Urbano da Cortona.<br />

Nella cappella di San Bernardino troviamo “La Deposizione”, capolavoro di Federico<br />

Barocci (1569) e la vetrata policroma del XVI secolo opera di Arrigo Fiammingo. Nella<br />

cappella del Sacramento un Crocifisso ligneo del XVI secolo, un coro ligneo intagliato<br />

nel 1486 da Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso. Segnaliamo, tra le prestigiose e<br />

numerose opere, una tela di Orazio Alfani del 1572 e la “Madonna delle Grazie” di Giannicola<br />

di Paolo allievo del Perugino. La sagrestia custodisce antichi arredi ad intarsio del<br />

XV secolo di Mariotto di Paolo e pareti affrescate da Antonio Pandolfi del XVI secolo.<br />

Nel chiostro della cattedrale è ubicato il Museo Capitolare che custodisce interessanti<br />

opere tra cui una “ Madonna in Trono di Luca Signorelli. Da vedere nella Biblioteca<br />

Capitolare gli splendidi manoscritti miniati tra i quali alcuni rarissimi del X secolo.<br />

La Rocca Paolina. L’occasione della costruzione della Rocca Paolina è propizia alla<br />

riorganizzazione urbanistica dell’intero centro città, finalizzata ad eliminare, almeno in<br />

parte, il dedalo di vicoli che tradizionalmente favorivano le sommosse popolari: le odierne<br />

vie Mazzini e Calderini, nonché lo stesso sbocco di Corso Vannucci su Piazza Italia,<br />

vengono aperte in tale occasione, anticipando, potremmo dire, di tre secoli la soluzione<br />

di “sventramento” che il barone Hausmann realizzò nell’’800 nel centro di Parigi per lo<br />

stesso motivo. Ulteriore dolorosa alterazione di importanti vestigia cittadine, causata<br />

anche questa dalle esigenze balistiche della Rocca, fu la demolizione della chiesa sovrapposta<br />

di Sant’Ercolano e forse anche della cuspide del campanile di San Domenico.<br />

Dalla metà dunque del ‘500 la Rocca ebbe a sovrastare l’intera città, segnandone l’im-<br />

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