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opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...

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L’ospitalità dell’Abate<br />

nastica, sicché la città di Cassino e i 20 comuni<br />

circostanti rientrano nella giurisdizione pastorale<br />

dell’abate di Montecassino.<br />

Sempre a Montecassino il grande Patriarca,<br />

vicino ai settanta anni, chiuderà la sua esistenza<br />

terrena: poco prima della morte, sentendo venire<br />

meno le forze, si farà portare nell’oratorio di<br />

S. Martino e lì, con le braccia al cielo, dopo aver<br />

Veduta dell'Abbazia di Montecassino.<br />

ricevuto il Corpo del Signore, si spegnerà: la data<br />

della morte è dalla tradizione fissata al 21 marzo<br />

del 547. S. Benedetto, già Patrono degli Ingegneri, degli Speleologi e dell’Opera della<br />

Bonifica, da papa Paolo VI, proprio a Montecassino il 24 ottobre 1964, è stato proclamato<br />

Patrono Principale d’Europa, perchè “messaggero di pace, operatore d’unità, maestro<br />

di civiltà e soprattutto araldo della fede e iniziatore della vita monastica in Occidente”.<br />

L’ “ora et labora”.<br />

S. Benedetto scrisse la Regola a Montecassino in un periodo databile dal 530 al 550.<br />

È certo che è stata una gestazione lenta, opera di un uomo pratico e spirituale, frutto delle<br />

sue convinzioni profonde, delle sue letture, della sua esperienza di monaco e di abate.<br />

Benedetto non vuole essere un innovatore riguardo ai principi ascetici e mistici: venera<br />

e segue tutta la tradizione monastica precedente. Notiamo nella Regola la profonda<br />

umanità fatta di equilibrio e discrezione e insiste sulla disciplina interiore e va diritto<br />

alla ricerca di Dio, l’Opus Dei, l’umiltà, l’obbedienza. Ecco quindi lo spirito nuovo che<br />

Benedetto immette nella Regola; per questo fu tanto stimata nell’Occidente e col tempo<br />

ritenuta degna di imporsi su tutte le precedenti. Egli voleva fissare nello scritto delle norme<br />

per i suoi monaci di Montecassino, di Terracina e forse anche di Roma e Subiaco, ma<br />

poi anche altri abati d’Italia hanno adottato il suo scritto. La Regola si diffuse presto in<br />

tutta Europa ed è un testo legislativo e spirituale che metteva in risalto la vita cenobitica<br />

e esaltava i lavori manuali. Inoltre, i monaci non potevano avere proprietà personali e le<br />

conversazioni superflue erano proibite.<br />

I monasteri quali centri di vita economica e culturale.<br />

L’organizzazione benedettina fece sì che i monasteri fossero non solo centri di vita<br />

religiosa, ma anche centri di vita economica e culturale.<br />

La valorizzazione del lavoro, considerato come mezzo di elevazione dello spirito<br />

e perciò imposto a tutti come un dovere, portò ad una ripresa della bonifica del suolo<br />

e del lavoro dei campi in tempi in cui gran parte dell’Europa occidentale era incolta e<br />

spopolata.<br />

Ancora oggi nei monasteri benedettini assistiamo a diverse attività. Ne citiamo alcune:<br />

il lavoro della ceramica e dell’oreficeria, la fabbricazione di succhi di frutta, la<br />

rilegatura di libri, laboratori di restauro di manoscritti e di libri antichi, ecc...<br />

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