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opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...

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L’ospitalità dell’Abate<br />

L’Elemosiniere<br />

L’elemosiniere era incaricato di distribuire le elemosine, in cibo e vestiti, con spirito<br />

di carità e discrezione.<br />

Il Maestro degli Ospiti<br />

Nel Medioevo l’ospitalità verso i viaggiatori da parte dei monasteri era così frequente<br />

che il maestro degli ospiti richiedeva grande tatto, prudenza e discrezione, così come<br />

affabilità, poiché la reputazione del monastero era nelle sue mani. Suo primo dovere era<br />

di assicurarsi che i locali fossero sempre pronti per riceverli, che proprio lui doveva accogliere,<br />

secondo quanto espresso dalla Regola. Durante la loro permanenza, egli doveva<br />

inoltre sopperire alle loro necessità, intrattenerli, condurli in chiesa per assistere alle<br />

funzioni ed essere sempre a loro disposizione.<br />

Il Maestro dei Novizi<br />

Il maestro dei novizi era uno dei monaci più importanti. Nella chiesa, nel refettorio,<br />

nei chiostro o nel dormitorio sorvegliava i novizi e trascorreva il giorno ammaestrandoli<br />

e facendoli esercitare sulle regole e le pratiche tradizionali della vita religiosa, incoraggiando<br />

ed aiutando chi dimostrava una reale vocazione.<br />

ll Settimanale<br />

Il settimanale era incaricato di cominciare tutte le Ore canoniche, dare le benedizioni<br />

richieste e cantare nella messa solenne celebrata giornalmente. I servizi settimanali<br />

includevano, oltre a quelli già ricordati, quello del lettore nel refettorio, che era incoraggiato<br />

a prepararsi bene al fine di evitare errori durante l’ufficio. C’era anche l’antifono<br />

il cui dovere era di intonare la prima antifona dei salmi e guidare la recitazione delle<br />

funzioni.<br />

LA GIORNATA DEL MONACO<br />

Prima dell’alba il monaco si alza al suono della campana e si reca in chiesa per la<br />

recita dell’ufficio. Dopo una frugale colazione, inizia il lavoro giornaliero che non si<br />

interrompe più sino alla messa conventuale, centro di tutta l’ufficiatura e punto culminante<br />

della vita monastica.<br />

La campana dell’angelus ricorda l’ora del pranzo: nel refettorio l’Abate benedice<br />

la mensa ed il lettore che, come vuole la regola, leggerà un brano di Santa Scrittura<br />

durante il pasto.<br />

Dalla lettura ad alta voce deriva naturalmente la legge del silenzio per evitare ogni<br />

diminuzione di raccoglimento.<br />

A tavola, a turni settimanali, i monaci si servono a vicenda mentre uno di essi legge<br />

la Sacra Scrittura.<br />

Dopo il pranzo c’è un’ora di ricreazione comune. Pare che la ricreazione attuale dei<br />

monasteri benedettini non risalga alle origini dell’istituzione monastica, sebbene la Regola<br />

di San Benedetto assegnasse già ai monaci qualche momento al giorno per lo scam-<br />

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