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opuscolo L'OSPITALITÀ DELL'ABATE 04-2007.indd - IPSSAR Berti ...

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L’itinerario<br />

1° giorno: Gubbio<br />

73<br />

L’ospitalità dell’Abate<br />

Gubbio è fra tutte le città dell’ Umbria quella che più di ogni altra ha conservato<br />

intatto il suo fascino medievale con i suoi monumenti, le sue piazze, i suoi vicoli che<br />

ancora profumano di storia.<br />

Il duomo. Costruito nel XII secolo, eretto sul luogo di una chiesa più antica, presenta<br />

una facciata in pietra con un portale a sesto acuto sovrastato da una grande finestra circolare<br />

e da una massiccia Torre Campanaria che sorge dalla porzione absidale. L’interno<br />

a navata unica con pianta a croce latina custodisce opere di Benedetto e Virginio Nucci,<br />

Dono Doni, Antonio Gherardi e di artisti umbri del XVI secolo nonché due organi del<br />

XVI secolo opera degli eugubini Maffei.<br />

Il Castello. Il medievale castello di Vallingegno, che si ritiene origini il proprio nome<br />

da un tempio dedicato al dio Genio, venerato dai pagani come dio buono o malvagio<br />

capace di influenzare la vita degli uomini fin dalla nascita, avrebbe dato il nome al territorio<br />

di Vallingegno (valle del Genio). Il castello faceva parte del sistema difensivo sulla<br />

destra del Chiascio, insieme al castello di Petroia e a quello di Biscina. Il castello, il cui<br />

primo nucleo fu eretto nell’anno 1000 attorno alla torre maestra, fu feudo della famiglia<br />

Gabrielli. Nel 1206 vi fu rinchiuso San Francesco. Il comune di Gubbio, a causa di una<br />

ribellione insorta nel 1355, conquistò il castello dopo averlo assediato. Trasformato in<br />

forte dal comune di Gubbio, fu dotato di guarnigione comandata da un capitano; in seguito<br />

divenne proprietà di varie famiglie patrizie. Possiede tutti gli accorgimenti militari<br />

in uso nel Trecento e nel Quattrocento e una torre poligonale.<br />

La cucina. Nella bellissima Gubbio, il vanto della cucina e delle tradizioni gastronomiche<br />

antiche passa attraverso il brustengo, pane fritto che può essere preparato con l’aggiunta<br />

di un guanciale di maiale o rosmarino, l’imbrecciata, minestra di legumi e cereali,<br />

come il farro, l’orzo, le lenticchie. I dolci tradizionali sono i Ganascioni delle Suore, di<br />

Santa Lucia che venivano offerti insieme alla Barcarola (caffè d’orzo e mistrà).

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