parte I - Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale
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Azioni ambientali e naturali 69<br />
3.4. AZIONI DELLA TEMPERATURA<br />
3.4.1. GENERALITÀ<br />
Variazioni giornaliere e stagionali della temperatura esterna, irraggiamento solare e<br />
convezione, comportano variazioni della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> temperatura nei singoli elementi<br />
strutturali.<br />
L’entità dell’azione termica è in generale influenzata da molti fattori: ad esempio, tra le<br />
con<strong>di</strong>zioni al contorno, si citano le con<strong>di</strong>zioni climatiche del sito e l’esposizione, tra le<br />
con<strong>di</strong>zioni che definiscono l’opera, la massa complessiva della struttura e le <strong>di</strong>sposizioni<br />
<strong>di</strong> elementi non strutturali (finiture, sistemi <strong>di</strong> isolamento, impianti, ecc..), oltre alle<br />
situazioni <strong>di</strong> esercizio della struttura (altoforno, civile abitazione, ecc..).<br />
Il Progettista deve verificare che la costruzione nel complesso, ovvero nelle sue parti<br />
portanti e nei suoi elementi non strutturali, non siano cimentati eccessivamente da stati<br />
tensionali indotti da tali variazioni <strong>di</strong> temperatura, in<strong>di</strong>viduazione anche una opportuna<br />
configurazione strutturale che preveda una idonea segmentazione e <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong><br />
giunti. Analoghe verifiche devono essere eseguite anche per garantire le prestazioni<br />
funzionali.<br />
Variazioni <strong>di</strong> volume dovute a mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> temperatura, con i conseguenti stati tensionali<br />
indotti da deformazioni anche solo parzialmente impe<strong>di</strong>te, devono tenere conto:<br />
a) delle forme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>acenti;<br />
b) dell’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti materiali con relativi <strong>di</strong>versi coefficienti <strong>di</strong> espansione termica<br />
e parametri <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione del calore;<br />
c) dell’utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti forme <strong>di</strong> sezioni trasversali, caratterizzate da conseguenti<br />
<strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> temperature uniformi.<br />
3.4.2. DISTRIBUZIONE DI TEMPERATURA NELL’ELEMENTO STRUTTURALE<br />
Il campo <strong>di</strong> temperatura sulla sezione <strong>di</strong> un elemento strutturale mono<strong>di</strong>mensionale con<br />
asse longitu<strong>di</strong>nale x può essere in generale descritto me<strong>di</strong>ante quattro componenti essenziali:<br />
a) componente uniforme ∆T<br />
(Fig. 3.4.1-a);<br />
u<br />
b) componente linearmente variabile rispetto all’asse y della sezione, ∆ TMy<br />
(Fig. 3.4.1-b);<br />
c) componente linearmente variabile rispetto all’asse z della sezione, ∆ TMz<br />
(Fig. 3.4.1-c);<br />
d) componente non lineare, ∆T<br />
(Fig. 3.4.1-d).<br />
E<br />
Le deformazioni anelastiche e il regime <strong>di</strong> tensioni indotte <strong>di</strong>pendono dalla geometria<br />
dell’elemento strutturale considerato, dalle con<strong>di</strong>zioni al contorno e dalle proprietà fisiche<br />
del materiale costituente.<br />
La componente non lineare ∆TE<br />
induce nella sezione un sistema <strong>di</strong> tensioni autoequilibrato,<br />
i cui effetti devono essere tenuti in conto nella verifica locale <strong>di</strong> strutture soggette<br />
ad elevati carichi termici, come nel caso <strong>di</strong> particolari sezioni <strong>di</strong> ponti.