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IBI 40 Supplemento 1 (2008) - Gruppo Flora Alpina Bergamasca

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102 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, <strong>40</strong> SUPPL. 1, <strong>2008</strong><br />

Criterio B<br />

Sottocriteri<br />

B1-Areale Regionale (EOO): L’EOO è stato calcolato<br />

con α = 2 e corrisponde a 9198,32 Km 2 .<br />

B2-Superficie occupata (AOO): la superficie occupata<br />

è stata calcolata applicando la griglia di 2x2 Km e<br />

spostandola in modo da comprendere più stazioni<br />

possibili per cella. In questo modo la superficie occupata<br />

risulta essere compresa tra un minimo di <strong>40</strong> ed<br />

un massimo di 60 Km 2 .<br />

Opzioni<br />

a) Numero di location: in rapporto ai fattori di minaccia,<br />

per location sono state intese 9 aree distinte<br />

geograficamente ed esposte alle stesse minacce.<br />

b) (iii, v). declino della qualità/estensione degli habitat e<br />

del numero di individui maturi: è stata avviata una valutazione<br />

a piccola scala dei microhabitat idonei, considerando<br />

le esigenze ecologiche della specie e i dati di<br />

presenza/assenza, per definire le nicchie ecologiche<br />

potenziali e valutare il trend spaziale. Considerata l’espansione<br />

edilizia ed il carico eccessivo di fruizione<br />

turistica, che hanno già provocato recenti gravi danneggiamenti<br />

di alcune stazioni (ca. il 10% degli individui),<br />

si può ipotizzare (in mancanza di interventi di<br />

protezione immediati) una progressiva riduzione dell’-<br />

habitat del 30% entro i prossimi 10 anni.<br />

Criterio C<br />

Sottocriteri<br />

C1 – Popolazione ridotta e declino previsto è stato<br />

avviato un censimento della popolazione preceduto<br />

da un’analisi GIS per individuare le possibili stazioni<br />

di ritrovo della specie e per supportare le indicazioni<br />

corologiche presenti in bibliografia riassunti in<br />

RICCIARDI (1973). Il lavoro di censimento delle<br />

popolazioni locali è stato documentato attraverso<br />

fotografie digitali (più di 1500) in loco, elaborate in<br />

seguito, in modo da evidenziare gli individui rispetto<br />

al contesto ambientale. Il conteggio finale è stato<br />

effettuato valutando le dimensioni e la densità dei<br />

nuclei con un passo di 10 individui per volta, dove<br />

risultava impossibile distinguere il singolo individuo.<br />

La specie risulta rappresentata complessivamente da<br />

ca. 18500 individui con un margine di errore stimabile<br />

intorno al 20%.<br />

Criterio E<br />

Analisi quantitative: il presente lavoro rappresenta il<br />

primo tentativo di quantificare la popolazione della<br />

specie ed è in atto l’impostazione di un programma di<br />

campionamento (per i prossimi tre anni) che permetterà<br />

di valutare i trend demografici della popolazione.<br />

Categoria di rischio.<br />

Criterio A. – L’entità delle minacce presenti fa presupporre<br />

una riduzione della qualità/estensione degli habitat<br />

e della popolazione nel prossimo futuro tale da attribuire<br />

la specie alla categoria Near Threatened (NT).<br />

Criterio B – EOO inferiore a 20000 Km 2 e AOO<br />

inferiore a 500 Km 2 ; la specie inoltre si ritrova in 9<br />

location. Per il futuro, si prevede una riduzione degli<br />

individui maturi (in mancanza d’interventi di protezione<br />

immediati) di ca. il 20%. Categorie di assegnazione:<br />

VU B1ab(iii, v)+2ab(iii, v).<br />

Criterio C – Sulla base della densità della popolazione<br />

e del criterio C2 la specie può essere considerata NT.<br />

Criterio D – NT in quanto AOO = <strong>40</strong> (60) Km 2 .<br />

Status alla scala “regionale”: VU B1ab(iii, v)+2ab(iii, v);<br />

- trattandosi di un endemismo la categoria attribuita<br />

non subisce downgrading a scala nazionale.<br />

- precedente attribuzione a livello nazionale:<br />

Vulnerable (VU) (CONTI et al., 1997).<br />

Strategie/azioni di conservazione e normativa.<br />

Quasi tutte le località (esclusi lo Scoglio Fiuzzi;<br />

Madonna della Grotta e Capo Scalea) sono comprese<br />

in aree protette (Parco Nazionale del Cilento, SIC,<br />

ZPS ecc.). La specie è inserita nella Convenzione di<br />

Berna, negli All. 2 e 4 della Dir. 92/43 CEE e in<br />

alcune leggi regionali per la tutela della flora. Sono<br />

state adottate diverse iniziative per la conservazione<br />

ex situ: attualmente la specie viene coltivata nel<br />

Giardino Botanico Hanbury, negli Orti Botanici di<br />

Jena, Padova, Parma, Bologna, Napoli, Portici,<br />

Cosenza e nel Giardino Alpino di Pietra Corva.<br />

LETTERATURA CITATA<br />

BRULLO S., MARCENÒ C., 1979 – Dianthion rupicolae<br />

nouvelle alliance sud-tyrienne des Asplenietalia glandulosi.<br />

Doc. Phytosoc., 4: 131-146.<br />

CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F., 1997 – Liste Rosse<br />

Regionali delle Piante d’Italia. WWF Italia, Società<br />

Botanica Italiana, CIAS, Univ. Camerino. 139 pp.<br />

MAST A.R., KELSO S., RICHARDS A.J., LANG D.J., FELLER<br />

D.M.S., CONTI E., 2001 – Phylogenetic relationships in<br />

Primula L. and related genera (Primulaceae) based on<br />

noncoding chloroplast DNA. Int. J. Plant. Sci., 162:<br />

1381–1<strong>40</strong>0.<br />

PEDROTTI F., 1996 – Suddivisioni botaniche dell’Italia.<br />

Giorn. Bot. Ital., 130: 214-225.<br />

RICCIARDI M., 1973 – Nuove stazioni di “Primula palinuri”<br />

Petagna lungo la costa tirrenica meridionale. Webbia,<br />

28: 417-421.<br />

ZHANG LI-B., KADEREIT J.W., 2004 – Classification of<br />

Primula sect. Auricula (Primulaceae) based on two molecular<br />

data sets (ITS, AFLPs), morphology and geographical<br />

distribution. Bot. Jour. Linnean Soc., 146: 1–26.<br />

AUTORI<br />

Dimitar Uzunov, Carmen Gangale, Giuliano Cesca, Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico, Università<br />

della Calabria, Arcavacata di Rende, 87036 Rende (Cosenza)

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