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IBI 40 Supplemento 1 (2008) - Gruppo Flora Alpina Bergamasca

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64 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, <strong>40</strong> SUPPL. 1, <strong>2008</strong><br />

<strong>Flora</strong> da conservare: implementazione delle categorie e dei criteri IUCN (2001) per la redazione di nuove Liste Rosse<br />

Centaurea montis-borlae Soldano<br />

G. BEDINI e M. BORACCHIA<br />

Nomenclatura:<br />

Specie: Centaurea montis-borlae Soldano<br />

Famiglia: Asteraceae<br />

Nome comune: Fiordaliso del Borla<br />

Holotypus: Foce di Pianza, apud Sagri montis lapidicines,<br />

3.8.1977, leg. A. Soldano (FI, ex herb. Soldano<br />

n. 687/f)<br />

Descrizione. C. montis-borlae è una specie perenne<br />

con apparato radicale che si immerge profondamente<br />

nelle fessure del substrato. Il fusto, prostrato ed<br />

appena ramoso, è coperto di abbondante peluria<br />

fioccosa bianca. Le foglie inferiori sono ovato-lanceolate,<br />

lungamente picciolate, denticolate o maggiormente<br />

dentate e, meno frequentemente, pennatifide<br />

o lirate; le superiori ellittico-lanceolate, intere o<br />

quasi sessili. Tutte sono mucronate, vellutato-tomentose<br />

nel fresco, scabro-tomentose nel secco.<br />

L’involucro è cilindrico-ovoideo, largo 9-12 mm, con<br />

squame bianco tomentose da giovani - ma presto<br />

denudate - e recanti appendici brune, triangolari lanceolate,<br />

fimbriato-piumose (non mascheranti le<br />

squame) con la parte superiore spesso scolorata,<br />

arcuata in fuori e solo la lacinia terminale a volte<br />

riflessa. Nelle brattee inferiori l’appendice è a volte<br />

decorrente ai margini della brattea stessa. I fiori sono<br />

roseo-violetti, gli esterni largamente raggianti. Il frutto<br />

misura 3,5-4 (4,5) mm ed è compresso e piuttosto<br />

largo (1,7-2,2 mm). Il pappo è in media 2-3 mm e<br />

giunge raramente a 4,5 mm (SOLDANO, 1978).<br />

Biologia. Emicriptofita scaposa, fiorisce da giugno<br />

fino alla metà di agosto. Non è presente auto-impollinazione<br />

e solamente l’impollinazione di tipo incrociato<br />

permette la formazione di semi vitali e fertili<br />

(BORACCHIA et al., 2007).<br />

Il numero cromosomico è 2n=88 (BORACCHIA et al.,<br />

2007).<br />

Ecologia. Specie casmofila o litofila, calcicola, eliofila,<br />

relativamente xerofila, C. montis-borlae è comune<br />

sui versanti da SO-SE del Monte Borla nelle Alpi<br />

Apuane (Toscana, Italia), da quota 1000 m a 1350 m<br />

circa (SOLDANO, 1978), su rupi e detriti di marmi<br />

del Lias inferiore (CARMIGNANI et al., 2001), preferibilmente<br />

in spaccature e fessure delle rocce. Si trova<br />

in associazioni a Hypericum coris L. e Moltkia suffruticosa<br />

(L.) Brand, incluse nella sub-alleanza endemica<br />

delle Alpi Apuane Globularienion incanescentis<br />

Barbero, Bono 1973 em. Tomaselli 1994, assieme a<br />

endemiche apuane quali Rhamnus glaucophylla<br />

Sommier, Globularia incanescens Viv., Santolina leucantha<br />

Bertol., e ad altre unità di interesse biogeografico<br />

quali Galium palaeoitalicum Ehrend., Anthyllis<br />

montana L., Thymus praecox Opiz, Asperula aristata<br />

L. fil. subsp. scabra (J., C. Presl.) Nyman, Carlina<br />

acaulis L. subsp. simplex (Waldst., Kit.) Nyman,<br />

Sesleria apennina Ujheliy e Brachypodium genuense<br />

(DC.) Roemer et Schultes (SOLDANO, 1978).<br />

La cipsela ha un pappo evidente, tuttavia il portamento<br />

prostrato della pianta, i cui fiori si aprono a<br />

livello del suolo o poco sopra, non facilita l’anemocoria.<br />

Distribuzione in Italia.<br />

Regione biogeografia: la specie ricade interamente<br />

nella Regione Eurosiberiana, Provincia dell’Appennino,<br />

Settore delle Alpi Apuane (PEDROTTI, 1996).<br />

Regione amministrativa: Toscana.<br />

Numero di stazioni: la specie si ritrova esclusivamente<br />

nella zona compresa tra il Monte Borla, il Monte<br />

Sagro e il Monte Maggiore nelle Alpi Apuane settentrionali,<br />

in provincia di Massa Carrara (SOLDANO,<br />

1978; Marchetti in verbis, 2000; FERRARINI, 2001)<br />

La stazione del Poggio della Signora, segnalata da<br />

FERRARINI (2001), non è stata confermata in ricerche<br />

successive (VAIRA et al., 2004); lo stesso lavoro riporta<br />

che la stazione tra il Monte Sagro e il Monte<br />

Maggiore è rappresentata da un solo individuo.<br />

Tipo corologico e areale globale. Endemico, presente<br />

esclusivamente nelle Alpi Apuane settentrionali.<br />

Minacce. Minaccia 1.3.1: Habitat loss/degradation,<br />

extraction, mining. Le pendici del M. Borla e del M.<br />

Sagro sono state in passato e sono attualmente oggetto<br />

di intensa attività estrattiva, con cave di marmo<br />

che arrivano a lambire l’areale della specie (cave del<br />

Morlungo e Cave del Sagro).<br />

Minaccia 8.3: Changes in native species dynamics,<br />

Prey/food base. Le stazioni del Monte Borla sono inte-

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