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IBI 40 Supplemento 1 (2008) - Gruppo Flora Alpina Bergamasca

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INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, <strong>40</strong> SUPPL. 1, <strong>2008</strong><br />

<strong>Flora</strong> da conservare: implementazione delle categorie e dei criteri IUCN (2001) per la redazione di nuove Liste Rosse<br />

93<br />

Orchis palustris Jacq.<br />

A. ALESSANDRINI eP. MEDAGLI<br />

Nomenclatura:<br />

Nome scientifico: Orchis palustris Jacq.<br />

Sinonimi: Orchis laxiflora subsp. palustris (Jacq.)<br />

W.D.J. Koch; Anacamptis p. (Jacq.) R.M. Bateman,<br />

Pridgeon, M.W. Chase; excl. O. elegans Heuffel, entità,<br />

peraltro poco differenziata e controversa, non presente<br />

in Italia<br />

Famiglia: Orchidaceae<br />

Nome comune: Orchidea palustre<br />

Descrizione. Simile a O. laxiflora, se ne distingue per<br />

l’infiorescenza più densa, la colorazione generalmente<br />

rosea dei tepali (non purpurea), e soprattutto per<br />

il lobo mediano del labello che è più lungo dei laterali.<br />

Nelle località simpatriche le due specie formano<br />

ibridi, che sono stati erroneamente interpretati come<br />

O. elegans (come precisato in ARDUINO et al., 1996).<br />

O. palustris è a fioritura lievemente più tardiva (1-2<br />

settimane).<br />

Biologia. Geofita tuberosa; fior.: aprile-giugno; entomogama;<br />

dispersione del polline: anemofila; unità di<br />

dispersione: seme (di piccolissime dimensioni).<br />

Ecologia. L’epiteto palustris indica le sue esigenze<br />

ecologiche. E’ infatti pianta di praterie umide.<br />

Caratteristica dello Schoenetum nigricantis. Vive<br />

anche nei Molinion. In generale vive in ambienti fragili<br />

e minacciati soprattutto nell’Europa meridionale.<br />

Distribuzione in Italia.<br />

La distribuzione italiana è pubblicata in SCOPPOLA,<br />

SPAMPINATO (2005). Stazioni molto significative<br />

sono presenti lungo la costa, specialmente in Emilia-<br />

Romagna, Veneto (LAZZARI, 2005) e Puglia.<br />

Regione/i biogeografica: Regione Euro-Siberiana,<br />

Provincia della Pianura Padana, Settori Veneto-<br />

Emiliano e del Preappennino; Regione Mediterranea,<br />

Provincia Adriatico-Ionica, Settori Marchigiano-Abruzzese,<br />

Lucano-Pugliese, del Gargano (PE-<br />

DROTTI, 1996).<br />

Regioni amministrative: è accertata in Friuli-Venezia<br />

Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio,<br />

Basilicata, Puglia, Campania. Scomparsa in Lombardia,<br />

Liguria, Marche, Calabria, Sicilia; scomparsa di<br />

recente in Abruzzo e Molise.<br />

Numero di stazioni: in coerenza con il tipo di distribuzione,<br />

è difficile stabilire in modo univoco ed<br />

obiettivo il numero di stazioni di presenza; assumendo<br />

ad esempio il quadrato UTM 10 x 10 km come<br />

equivalente di stazione, in SCOPPOLA, SPAMPINATO<br />

(cit.), risultano <strong>40</strong> stazioni di presenza. Raggruppando<br />

tali occorrenze in base alle indicazioni IUCN per<br />

l’individuazione delle subpopolazioni di piante con<br />

semi (distanza: 50 km), le presenze in Italia possono<br />

essere riunite in 5 gruppi di località e 7 stazioni isolate;<br />

tali raggruppamenti diventano 4 se si assume<br />

come distanza quella di 100 km, probabilmente più<br />

coerente con le caratteristiche dei semi di O. palustris.<br />

In base a questi dati, è stata tentata una valutazione<br />

dell’AOO, basandosi sulla considerazione che<br />

ciascun quadrato di presenza potesse riferirsi sicuramente<br />

ad almeno una presenza in una maglia di 2 x<br />

2 km. Le <strong>40</strong> occorrenze italiane diventano così una<br />

AOO di 160 km 2 . Se si ipotizzasse una maglia di 1<br />

km di lato l’AOO sarebbe di <strong>40</strong> km 2 .<br />

Tipo corologico e areale globale. Eurasiatico (se si<br />

include O. elegans); eurimediterraneo (O. palustris<br />

s.s.).<br />

Minacce. 1.1: Agriculture. Non è da escludere la possibilità,<br />

come avvenuto nel passato, che alcune aree<br />

possano essere dissodate e utilizzate per agricoltura;<br />

1.4.2: Human settlement. Alcune stazioni sono in<br />

aree costiere, in generale minacciate dall’espansione<br />

edilizia. Una stazione è stata praticamente distrutta<br />

da un insediamento edilizio; un’altra da un porticciolo<br />

turistico. Invece per la importante stazione di Valle<br />

Altanea la recente urbanizzazione non ha intaccato la<br />

popolazione (S. Costalonga, in litt.). 6.3: Water pollution.<br />

Inquinamento di carattere industriale ed<br />

industrializzazione (es. Lago di Massaciuccoli).<br />

Aumento della salinità sia di acque superficiali che di<br />

falda. Quest’ultima possibilità si può verificare sia in<br />

conseguenza di periodi prolungati di siccità (come<br />

quello attuale) ma anche in conseguenza di prelievi<br />

di acque dolci sotterranee. 8: Changes in native species<br />

dynamics. Molte stazioni sono minacciate dalla dinamica<br />

spontanea della vegetazione. Ad es. una stazio-

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