IBI 40 Supplemento 1 (2008) - Gruppo Flora Alpina Bergamasca
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54 INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, <strong>40</strong> SUPPL. 1, <strong>2008</strong><br />
PEDROTTI (1996) la stazione di A. littorea rientra<br />
nella regione biogeografica Mediterranea, Provincia<br />
della Sardegna, settore costiero sardo. Studi di carattere<br />
biogeografico più recenti (BACCHETTA,<br />
PONTECORVO, 2005) evidenziano che la popolazione<br />
di A. littorea rientra nella regione biogeografica<br />
Mediterranea, subregione W-Mediterranea, superprovincia<br />
Italo-Tirrenica, provincia Sardo-Corsa,<br />
subprovincia Sarda, settore Sulcitano-Iglesiente e sottosettore<br />
Iglesiente.<br />
Regioni amministrative: l’areale della specie è circoscritto<br />
alla sola Sardegna sud-occidentale (BACCHET-<br />
TA et al., <strong>2008</strong>). La segnalazione per i dintorni di<br />
Palermo è sempre stata considerata molto dubbia<br />
(CONTI et al., 1992); recentemente è stato riportato<br />
che nella località indicata (Palermo, a Vergine Maria)<br />
la specie non viene più ritrovata dal 1908 e non sono<br />
note altre stazioni per la Sicilia (SCOPPOLA,<br />
SPAMPINATO, 2005).<br />
Numero di stazioni: la specie era presente in diverse<br />
località della costa centro e sud-occidentale sarda e si<br />
hanno campioni d’erbario per numerose località:<br />
S’Ena Arrubia, Terralba, Marina di Arbus, Piscinas,<br />
Sant’Antioco e San Pietro. Altre segnalazioni bibliografiche<br />
si hanno per le zone costiere della Penisola<br />
del Sinis e in particolare per il campo dunale di Is<br />
Arenas di Narbolia (VALSECCHI, 1980; BRAMBILLA et<br />
al., 1982). Tale specie per circa 25 anni è stata considerata<br />
estinta in natura, in quanto non erano state<br />
più ritrovate le popolazioni segnalate in letteratura e<br />
quelle delle quali si avevano campioni d’erbario.<br />
Dopo diversi anni di ricerche, che hanno interessato<br />
tutti i siti indicati in letteratura e altri che, per situazione<br />
ecologica e ambientale, potevano essere colonizzati<br />
dalla specie, nel corso del 2004 è stata rinvenuta<br />
una piccola popolazione nella zona dunale di<br />
Piscinas, all’interno del perimetro della colonia penale<br />
di Is Arenas, nel comune di Arbus (Macerata); tale<br />
popolazione risulta ad oggi l’unica stazione nota per<br />
la specie.<br />
Tipo corologico e areale globale. Endemismo sardo<br />
esclusivo della Sardegna sud-occidentale.<br />
Minacce. La specie è stata solo recentemente ritrovata<br />
dopo un periodo di oltre vent’anni e non si dispone<br />
di una serie storica di osservazioni specifiche sulla<br />
popolazione attualmente conosciuta.<br />
Sulla base delle osservazioni realizzate negli ultimi<br />
anni appare evidente come la maggiore minaccia sia<br />
rappresentata dalla pressione antropica e nello specifico<br />
dal calpestio determinato dalla presenza di un<br />
sentiero; la popolazione, infatti, si trova in un’area di<br />
accesso al mare frequentata in estate dai turisti e in<br />
tutti i periodi dell’anno dalle guardie a cavallo della<br />
Colonia penale (Minaccia 1.4.3: Tourism/recreation).<br />
Un’ulteriore minaccia che insiste sulla popolazione è<br />
legata al basso numero di individui presenti e all’estrema<br />
fluttuazione numerica degli stessi nei diversi anni<br />
(Minaccia 9.2: Poor recruitment/reproduction/regeneration,<br />
Minaccia 9.4: Inbreeding e Minaccia 9.5: Low densities).<br />
Criteri IUCN applicati.<br />
L’assegnazione di A. littorea a una categoria di rischio<br />
è stata effettuata principalmente sulla base del criterio<br />
B.<br />
Criterio B<br />
Sottocriteri<br />
B1-Areale Regionale (EOO): 1 Km 2 .<br />
B2-Superficie occupata (AOO): 0.30 ha.<br />
Superificie occupata effettiva: circa 3000 metri quadri.<br />
Opzioni<br />
a) Numero di location: attualmente si conosce solo<br />
una popolazione e per tale ragione si considera la presenza<br />
di una sola location.<br />
b) (iii) Declino della qualità dell’habitat: l’habitat in<br />
cui la specie vegeta è sottoposto a una forte pressione<br />
legata al transito dei turisti che si somma a quello<br />
delle guardie del carcere e a quello della nutrita colonia<br />
di ungulati selvatici presenti nell’area.<br />
b) (iv) Numero di località o di sotto-popolazioni: in<br />
ragione di quanto si è osservato negli ultimi trenta<br />
anni è documentata la scomparsa di diverse popolazioni<br />
conosciute, per le quali si hanno campioni d’erbario<br />
conservati essenzialmente in Herbarium CAG<br />
(S’Ena Arrubia, Terralba, Marina di Arbus, Piscinas,<br />
Is Arenas, Sant’Antioco e San Pietro).<br />
Inoltre, sulla base dello status di conservazione della<br />
popolazione di Is Arenas è ipotizzabile nel medio<br />
periodo la scomparsa di tale popolazione se non si<br />
saprà intervenire adeguatamente per mitigare le<br />
minacce che insistono sulla popolazione.<br />
b) (v) Declino del numero di individui maturi: in<br />
ragione del fatto che la popolazione di Is Arenas è<br />
interessata da una serie di impatti di tipo antropico,<br />
si ritiene che essa si sia ridotta negli ultimi anni nonostante<br />
la presenza di habitat idonei ad ospitare la<br />
specie lungo tutta l’area costiera compresa all’interno<br />
della colonia penale. A questo si deve sommare il<br />
fatto che delle diverse popolazioni conosciute, negli<br />
ultimi trenta anni si è assistito ad una progressiva<br />
riduzione delle stesse e per tali motivi si ritiene di<br />
poter affermare che è in atto un forte e continuo<br />
declino del numero di individui maturi.<br />
Criterio D<br />
Sulla base dei monitoraggi realizzati negli ultimi anni<br />
si è potuto osservare che la popolazione di Is Arenas<br />
risulta costituita da un numero variabile di 80-120<br />
individui maturi; per tale ragione, sulla base del criterio<br />
D1, la specie dovrebbe rientra nella categoria di<br />
rischio EN (Endangered).<br />
Inoltre, in base ai dati raccolti è possibile calcolare<br />
anche il criterio D2, essendo ad oggi conosciute<br />
meno di 5 location e per effetto di un AOO inferiore<br />
a 20 kmq. Sulla base delle suddette considerazioni,<br />
la specie rientra nella categoria di rischio VU<br />
(Vulnerable).<br />
Categoria di rischio.<br />
In base al criterio B, quindi alla distribuzione geografica<br />
della specie, alla possibile riduzione nel breve<br />
periodo della EOO e del AOO, ed infine del basso