IBI 40 Supplemento 1 (2008) - Gruppo Flora Alpina Bergamasca
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INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, <strong>40</strong> SUPPL. 1, <strong>2008</strong><br />
<strong>Flora</strong> da conservare: implementazione delle categorie e dei criteri IUCN (2001) per la redazione di nuove Liste Rosse<br />
79<br />
Goniolimon italicum F. Tammaro, Pignatti et G. Frizzi<br />
F. CONTI, D. DI SANTO, E. GIOVI e D. TINTI<br />
Nomenclatura:<br />
Specie: Goniolimon italicum F. Tammaro, Pignatti<br />
et G. Frizzi<br />
Famiglia: Plumbaginaceae<br />
Nome comune: Limonio aquilano<br />
Descrizione. Erba perenne, verde-cerulea, alta 10-25<br />
cm. Foglie da subspatolate a oblanceolate, 5-10 x 1-<br />
3,8 cm a margine intero e spesso ondulato. Scapo<br />
fiorale indiviso fino alla metà poi ripetutamente<br />
dicotomo, a rami terminali ricurvi. Infiorescenza<br />
composta, corimbosa, con fascetti terminali. Calice<br />
scarioso-membranaceo, irsuto all’esterno. Corolla<br />
bianca o rosea con striature violacee, petali cinque,<br />
glabri, saldati alla base. Stili 5, papillosi, liberi, stimmi<br />
a sferetta. Stami 5, inseriti alla base della corolla.<br />
Frutto a cassula con apertura attraverso un opercolo<br />
apicale, con un solo seme 2,5-3,5 x 0,8-1 mm, bruno<br />
e lucido (TAMMARO et al., 1982; FRIZZI, 1986; F.C.,<br />
oss. pers.).<br />
Biologia. Emicriptofita rosulata, fiorisce in giugnoagosto<br />
(F.C., oss. pers.). Numero cromosomico 2n =<br />
32 (TAMMARO et al., 1982).<br />
Ecologia. Habitat: 4.4 Grassland temperate. Prati<br />
aridi con abbondanti rocce e pietre calcaree affioranti<br />
(parasteppe) da 350 a 900 m s.l.m. Nella Fossa<br />
Raganesca si rinviene nei pascoli con suolo, del tipo<br />
rendzina, dell’Asperulo purpureae - Brometum erecti<br />
subass. centauretosum ambigui dove è differenziale<br />
insieme con Centaurea ambigua Guss. (FRATTAROLI,<br />
1988), mentre nella Conca di Capestrano è presente<br />
in pascoli del Phleion ambigui-Bromion erecti:<br />
Globulario meridionalis - Stipetum capillatae e Lino<br />
tommasinii - Stipetum apenninicolae (PIRONE et al.,<br />
2001). Le conche interne aquilane si caratterizzano<br />
per l’aridità (si tratta delle zone più aride d’Abruzzo,<br />
a Capestrano la piovosità media annua è di circa 550<br />
mm) e per accentuate escursioni termiche. Le stazioni<br />
si rinvengono per lo più su pendici dove non c’è<br />
stato sviluppo di copertura arborea in prossimità<br />
delle piane, probabilmente per le condizioni climatiche<br />
più difficili, la presenza di affioramenti rocciosi e<br />
l’antica presenza umana in diverse stazioni (area<br />
archeologica di Capestrano, S. Silvestro, S. Eugenia,<br />
Le Pagliare).<br />
Distribuzione in Italia.<br />
Regione biogeografica: la specie ricade interamente nel<br />
Settore dell’Appennino Umbro-Marchigiano-<br />
Abruzzese (PEDROTTI, 1996) e cresce su rupi pedemontane<br />
e bassi versanti intorno alle conche interne<br />
(CONTI, 2004).<br />
Regione amministrativa: Abruzzo.<br />
Numero di stazioni: sono state censite con certezza 8<br />
piccole stazioni nelle conche interne aquilane.<br />
L’olotipo è stato raccolto presso S. Panfilo d’Ocre,<br />
nei prati della Fossa del Campanaro (TAMMARO et<br />
al., 1982). Con Fossa del Campanaro (toponimo che<br />
non compare in cartografia), si voleva indicare la<br />
Fossa Raganesca (Frizzi, in verb.). In TAMMARO<br />
(1998) viene citato come locus classicus il Colle di<br />
Monticchio, località vicina alla Fossa Raganesca a cui<br />
forse l’autore voleva riferirsi. Nella Fossa di<br />
Monticchio è stata rinvenuta comunque da L. Di<br />
Martino (in verb.). In TAMMARO et al. (1982) viene<br />
segnalata la presenza anche per la Conca di<br />
Capestrano: tra Capestrano e Navelli. Questa stazione<br />
potrebbe essere forse identificata con il Colle<br />
Moscato, dove abbiamo rinvenuto la pianta su indicazione<br />
di Ciaschetti (in verb.). Per la Conca di<br />
Capestrano è nota anche in loc. Collelungo presso la<br />
zona archeologica di Capestrano (PIRONE et al.,<br />
2001). Indicata anche dagli stessi autori per<br />
Madonna della Neve sotto Castelvecchio Calvisio ma<br />
per un errore di trascrizione (Ciaschetti, in verb.). Da<br />
noi rinvenuta sempre nella conca di Capestrano-<br />
Ofena, anche in loc. Poggio della Cisterna<br />
(Capestrano), Le Pagliare (Ofena), S. Silvestro<br />
(Ofena) e sopra Navelli sul Colle S. Eugenia<br />
(Navelli).<br />
Tipo corologico e areale globale. Endemita abruzzese<br />
(TAMMARO et al., 1982). Le altre specie del genere<br />
Goniolimon sono presenti dall’Asia centrale (centro<br />
d’origine), fino alla Penisola Balcanica, dove sono<br />
state censite sei specie. G. incanum è presente anche<br />
in Turchia e Medio Oriente mentre G. tataricum in