la malattia celiaca in medicina generale - Associazione Italiana ...
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LA DIAGNOSI<br />
LA BIOPSIA DUODENALE:<br />
È ANCORA IL “GOLD STANDARD”<br />
PER LA DIAGNOSI DI CELIACHIA<br />
V<strong>in</strong>cenzo Vil<strong>la</strong>nacci, Stefania Manenti, Emma Drera<br />
2° Servizio di Anatomia ed Istologia Patologica, Spedali Civili, Brescia<br />
La valutazione morfologica del<strong>la</strong> biopsia duodenale<br />
ha rappresentato e rappresenta, ancora<br />
oggi, un presidio fondamentale nel<strong>la</strong> diagnostica<br />
del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia <strong>celiaca</strong> (MC) tuttavia,<br />
<strong>in</strong> questi ultimi anni, al<strong>la</strong> luce di una serie di<br />
nuove acquisizioni soprattutto nel campo del<strong>la</strong><br />
patogenesi e del<strong>la</strong> diagnostica sierologica<br />
del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia si è cercato di <strong>in</strong>trodurre sempre<br />
di più il concetto di “multidiscipl<strong>in</strong>arietà”<br />
vale a dire l’esistenza di un team, basato su<br />
una stretta col<strong>la</strong>borazione tra gastroenterologo<br />
pediatra o dell’adulto, endoscopista, patologo<br />
e <strong>la</strong>boratorista <strong>in</strong> cui l’elemento catalizzatore<br />
deve essere rappresentato dal cl<strong>in</strong>ico l’unico<br />
che al<strong>la</strong> fi ne dell’iter diagnostico ha il dovere<br />
di emettere <strong>la</strong> diagnosi di MC. Con questa<br />
premessa si potrebbe pensare ad una riduzione<br />
dell’importanza del<strong>la</strong> biopsia ritenuta ancora<br />
fi no a poco tempo fa il “gold standard”<br />
nel<strong>la</strong> diagnosi del<strong>la</strong> MC 1 . In realtà non crediamo<br />
sia così, <strong>in</strong> quanto il ruolo del patologo<br />
“il medico che il paziente non vede mai“ è<br />
quello di fornire una valutazione precisa, del<strong>la</strong><br />
situazione del<strong>la</strong> mucosa <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, valutazione<br />
che non deve dare adito a dubbi ma essere<br />
sicura e riproducibile ovunque. Di seguito procederemo<br />
ad esam<strong>in</strong>are alcuni aspetti del<strong>la</strong><br />
diagnosi istopatologia del<strong>la</strong> MC <strong>in</strong> modo che<br />
il lettore abbia chiaro <strong>in</strong> mente come si procede,<br />
cosa bisogna dare al patologo e anche<br />
cosa ricevere <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i diagnostici.<br />
Da questo punto di vista per permettere al patologo<br />
di “partire” con il piede giusto è necessario<br />
che:<br />
a.<br />
b.<br />
c.<br />
siano fornite adeguate notizie cl<strong>in</strong>iche e <strong>la</strong>boratoristiche<br />
(vedi scheda <strong>in</strong>formativa per<br />
gentile concessione prof. U. Volta);<br />
sia effettuato un adeguato numero di biopsie<br />
duodenali almeno 4: 2 nel duodeno<br />
distale e 2 nel duodeno prossimale;<br />
i prelievi bioptici siano correttamente orientati.<br />
L’orientamento è defi nito come il posizionamento<br />
delle biopsie <strong>in</strong> modo da evidenziare i<br />
diversi strati del<strong>la</strong> parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale. Per ottenere<br />
delle biopsie orientate, si possono utilizzare<br />
dei fi ltri di acetato di cellulosa sui quali l’endoscopista<br />
colloca i prelievi bioptici lungo una<br />
l<strong>in</strong>ea retta. La Figura 1 mostra un esempio di<br />
come debbano essere correttamente posizionate<br />
le biopsie. Nel <strong>la</strong>boratorio di anatomia<br />
patologica, i tecnici <strong>in</strong>cludono il fi ltro e le biopsie<br />
<strong>in</strong>viate dall’endoscopista, con una semplice<br />
rotazione di 90°. Le sezioni tagliate verranno<br />
colorate con ematossil<strong>in</strong>a-eos<strong>in</strong>a e se necessario<br />
vengono effettuate ulteriori sezioni per <strong>la</strong><br />
valutazione immunoistochimica dei l<strong>in</strong>fociti T. Il<br />
risultato fi nale è mostrato nel<strong>la</strong> Figura 2.<br />
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