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la malattia celiaca in medicina generale - Associazione Italiana ...

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TERAPIE DELLA MALATTIA CELIACA. ALTERNATIVE ALLA DIETA PRIVA DI GLUTINE<br />

Terapie enzimatiche<br />

È da tempo noto che l’alto contenuto di prol<strong>in</strong>a<br />

che caratterizza <strong>la</strong> gliad<strong>in</strong>a rende questa<br />

prote<strong>in</strong>a estremamente resistente al<strong>la</strong> digestione<br />

da parte di enzimi pancreatici e del brush<br />

border <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale. Pertanto è stato proposto<br />

l’uso di prolil-endopeptidasi batteriche che sarebbero<br />

<strong>in</strong> grado di digerire completamente<br />

<strong>la</strong> gliad<strong>in</strong>a, distruggendone così gli epitopi<br />

tossici riconosciuti dalle cellule T. Quello che<br />

rimane da stabilire è se questo supplemento<br />

enzimatico <strong>in</strong> vivo è capace di digerire completamente<br />

e, qu<strong>in</strong>di detossifi care, peptidi<br />

gliad<strong>in</strong>ici partico<strong>la</strong>rmente tossici che sono presenti<br />

<strong>in</strong> grandi quantità nell’<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o prossimale<br />

nel<strong>la</strong> fase immediatamente post-prandiale. In<br />

alternativa, questi enzimi supplementari batterici<br />

potrebbero essere usati per pre-trattare il<br />

glut<strong>in</strong>e utilizzato per <strong>la</strong> preparazione di cibi<br />

a base di grani potenzialmente tossici per i<br />

celiaci che risulterebbero più economici e pa<strong>la</strong>tabili<br />

dei prodotti correnti a base di cereali<br />

alternativi naturalmente non contenenti glut<strong>in</strong>e.<br />

A tal proposito sono già state utilizzate con<br />

successo proteasi iso<strong>la</strong>te da <strong>la</strong>ttobacilli.<br />

Ingegneria genetica dei grani<br />

ed uso di peptide gliad<strong>in</strong>ici<br />

<strong>in</strong>ibitori<br />

Programmi di <strong>in</strong>crocio genetico di grani e/o<br />

tecnologia transgeniche potrebbero portare<br />

allo sviluppo di frumento <strong>in</strong> cui le sequenze<br />

tossiche del<strong>la</strong> gliad<strong>in</strong>a siano state elim<strong>in</strong>ate. È<br />

stato anche proposto anche di generare mutazioni<br />

puntiformi del frumento senza cambiarne<br />

le sue caratteristiche organolettiche, ma questo<br />

approccio è reso diffi cile dal grosso numero<br />

e dalle molte ripetizioni di queste sequenze<br />

tossiche. L’identifi cazione di epitopi specifi ci<br />

potrebbe anche fornirci un bersaglio specifi co<br />

per l’immunomodu<strong>la</strong>zione di antigeni peptidici.<br />

A seconda del<strong>la</strong> natura degli am<strong>in</strong>oacidi<br />

presenti nel<strong>la</strong> posizione che <strong>in</strong>teragisce con<br />

specifi ci recettori delle cellule T, il riconoscimento<br />

peptidico potrebbe portare ad un’attivazione<br />

cellu<strong>la</strong>re (peptidi agonisti), ignoranza<br />

a riconoscere il peptide (peptidi null), o addirittura<br />

al<strong>la</strong> mancata risposta nota anche come<br />

anergia (peptidi antagonisti). Ovviamente, le<br />

possibilità di successo con l’uso di peptide<br />

analoghi per modu<strong>la</strong>re <strong>la</strong> risposta immunitaria<br />

specifi ca potrebbe essere m<strong>in</strong>ata dal<strong>la</strong> grande<br />

eterogeneicità degli epitopi gliad<strong>in</strong>ici che <strong>in</strong>teragiscono<br />

con le cellule T fi nora identifi cati.<br />

Pertanto sarà importante studiare <strong>la</strong> gerarchia<br />

degli epitopi gliad<strong>in</strong>ici tossici per poter impostare<br />

una terapia mirata basata sull’<strong>in</strong>gegneria<br />

genetica di questi peptidi.<br />

Strategie immunomodu<strong>la</strong>torie<br />

L’enzima autoantigene tTG è prevalentemente<br />

espresso nel<strong>la</strong> <strong>la</strong>m<strong>in</strong>a propria <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale e <strong>la</strong><br />

sua espressione è aumentata da molti stimoli,<br />

<strong>in</strong>clusi lo stress meccanico ed <strong>in</strong>fezioni batteriche<br />

e/o virali, <strong>in</strong> corso di ma<strong>la</strong>ttia <strong>celiaca</strong><br />

attiva. L’enzima catalizza <strong>la</strong> transamidazione<br />

tra un residuo di glutam<strong>in</strong>a di una prote<strong>in</strong>a glutam<strong>in</strong>o-donatrice<br />

ed una lis<strong>in</strong>a di una prote<strong>in</strong>a<br />

glutam<strong>in</strong>o-accettrice, unendo queste prote<strong>in</strong>e<br />

ed aumentandone il loro tasso di fagocitosi da<br />

parte di cellule presentanti antigene. Sebbene<br />

i dettagli moleco<strong>la</strong>ri di questa <strong>in</strong>terazione<br />

rimangano elusivi, <strong>in</strong>ibitori selettivi del<strong>la</strong> tTG<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale potrebbero rappresentare una strategia<br />

potenziale per bloccare <strong>la</strong> risposta immunotossica<br />

ai peptidi gliad<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> corso di<br />

celiachia. Comunque, l’effi cacia di possibili<br />

effetti col<strong>la</strong>terali di un approccio di questo<br />

tipo rimangono da stabilirsi. Il ruolo cruciale<br />

dell’HLA rende questo bersaglio un altro approccio<br />

possibile per <strong>in</strong>terventi terapeutici che<br />

blocch<strong>in</strong>o <strong>la</strong> presentazione peptidica da parte<br />

del DQ2 o DQ8. Inoltre altri target di tipo immunomodu<strong>la</strong>torio,<br />

compreso l’IL10 potrebbero<br />

rappresentare delle alternative valide per <strong>in</strong>durre<br />

tolleranza. C’è però da tener presente<br />

che si com<strong>in</strong>ciano da accumu<strong>la</strong>re evidenze<br />

abbastanza solide che <strong>la</strong> tossicità al glut<strong>in</strong>e<br />

non solo dipende da una risposta T-mediata,<br />

ma anche dal co<strong>in</strong>volgimento di una risposta<br />

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