20.01.2015 Views

la malattia celiaca in medicina generale - Associazione Italiana ...

la malattia celiaca in medicina generale - Associazione Italiana ...

la malattia celiaca in medicina generale - Associazione Italiana ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

LA MALATTIA CELIACA. DISEASE MANAGEMENT IN MEDICINA GENERALE<br />

immunitaria di tipo <strong>in</strong>nato. Pertanto trattamenti<br />

con anticorpi anti-IL15 sono stati proposti,<br />

soprattutto nel<strong>la</strong> celiachia refrattaria, <strong>in</strong> considerazione<br />

del ruolo di questa citoch<strong>in</strong>a nell’attivare<br />

i l<strong>in</strong>fociti <strong>in</strong>traepiteliali. Ciò nonostante,<br />

bisogna tener conto del fatto che una celiachia<br />

<strong>in</strong> remissione è una condizione tutto sommato<br />

benigna e che il trattamento dietoterapeutico,<br />

per quanto diffi cile e strenuo, è scevro di effetti<br />

col<strong>la</strong>terali. Pertanto, qualsiasi approccio terapeutico<br />

di tipo immunomodu<strong>la</strong>torio dovrebbe<br />

avere un profi lo di “safety” quanto meno equivalente<br />

a quello del<strong>la</strong> dieta, ma con il vantaggio<br />

di una compliance migliore.<br />

Correzione del difetto<br />

di barriera <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale<br />

Tradizionalmente, le funzioni primarie del<br />

tratto gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale sono state considerate<br />

essere limitate al<strong>la</strong> digestione ed all’assorbimento<br />

di nutrienti ed elettroliti ed all’omeostasi<br />

dell’acqua. Comunque, un’analisi più attenta<br />

dell’organizzazione anatomica e funzionale<br />

del tratto gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale ci suggerisce che <strong>la</strong><br />

sua funzione barriera e l’abilità di rego<strong>la</strong>re il<br />

traffi co di macromolecole tra ambiente (lume<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale) ed ospite (sottomucosa e circolo<br />

ematico) sono funzioni altrettanto importanti di<br />

quest’organo. In concerto con il tessuto l<strong>in</strong>foide<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale ed il network neuroendocr<strong>in</strong>o, <strong>la</strong><br />

barriera epiteliale <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale con le sue tight<br />

junctions (tj) <strong>in</strong>tercellu<strong>la</strong>ri control<strong>la</strong> l’equilibrio<br />

tra tolleranza e risposta immunitaria verso antigeni<br />

non-self. Quando questo traffi co di macromolecole<br />

control<strong>la</strong>to così attentamente viene a<br />

perdersi <strong>in</strong> soggetti geneticamente predisposti,<br />

si possono sviluppare ma<strong>la</strong>ttia <strong>in</strong>fi ammatorie<br />

ed autoimmunitarie che possono colpire sia<br />

l’<strong>in</strong>test<strong>in</strong>o che organi extra-<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali. Questo<br />

nuovo paradigma sovverge le c<strong>la</strong>ssiche teorie<br />

sull’autoimmunità basate sul “molecu<strong>la</strong>r mimicry”<br />

ed il “bystander effect”, suggerendo che<br />

il processo autoimmunitario potrebbe essere<br />

arrestato se si previene l’<strong>in</strong>tergioco tra geni e<br />

fattori scatenanti ambientali attraverso un riprist<strong>in</strong>o<br />

del<strong>la</strong> funzione barriera <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale 1 2 .<br />

In base a queste evidenze, è possibile ipotizzare<br />

che <strong>la</strong> rimozione di uno qualsiasi dei tre<br />

elementi necessari allo sviluppo di immunità<br />

(predisposizione genetica, esposizione allo<br />

stimolo ambientale, o correzione del difetto di<br />

barriera <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale) (Fig. 1) potrebbe rappresentare<br />

una valida opzione terapeutica. Poiché<br />

l’elim<strong>in</strong>azione dei geni predisponenti non<br />

è proponibile e poiché <strong>la</strong> rimozione dell’antigene<br />

scatenante (un opzione disponibile solo<br />

per <strong>la</strong> celiachia) ha i suoi problemi <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seci<br />

(vedi sopra), <strong>la</strong> correzione dei difetti di barriera<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale associato ad un’alterazione del<br />

sistema del<strong>la</strong> zonul<strong>in</strong>a 3 potrebbe rappresentare<br />

una terapia <strong>in</strong>novativa alternativa. L’uso del<br />

<strong>la</strong>razotide acetato, un <strong>in</strong>ibitore del<strong>la</strong> zonul<strong>in</strong>a<br />

che corregge i difetti di barriera <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, è<br />

stato già usato con successo <strong>in</strong> un modello animale<br />

di autoimmunità 4 e più recentemente <strong>in</strong><br />

una serie di trial cl<strong>in</strong>ici doppio cieco nell’uomo<br />

che ne hanno provato tollerabilità, mancanza<br />

di effetti col<strong>la</strong>terali ed effi cacia cl<strong>in</strong>ica. F<strong>in</strong>ora<br />

più di 300 soggetti sono stati esposti al <strong>la</strong>razotide<br />

acetato senza riportare un aumento di<br />

effetti col<strong>la</strong>borati quando paragonati al gruppo<br />

p<strong>la</strong>cebo. Circa il 70% di pazienti celiaci<br />

<strong>in</strong> remissioni esposti ad una dose s<strong>in</strong>go<strong>la</strong> di<br />

glut<strong>in</strong>e hanno registrato un’aumentata permeabilità<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, mentre non si sono osservati<br />

cambiamenti nei soggetti che avevano ricevuto,<br />

oltre al glut<strong>in</strong>e, anche il farmaco 5 . In un<br />

successivo trial doppio cieco <strong>in</strong> cui pazienti<br />

celiaci <strong>in</strong> remissione sono stati esposti per 6<br />

settimane a dosi giornaliere di 2,5 g di glut<strong>in</strong>e<br />

hanno riportato un aumento dei s<strong>in</strong>tomi<br />

gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali tipici del<strong>la</strong> celiachia, associati<br />

ad un aumento signifi cativo del<strong>la</strong> comparsa di<br />

anticorpi anti-tTG ed all’aumento del<strong>la</strong> produzione<br />

di citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong>fi ammatorie, <strong>in</strong>cluso IFN-γ.<br />

L’assunzione concomitante di <strong>la</strong>razotide acetato<br />

ha signifi cativamente ridotto <strong>la</strong> frequenza di<br />

s<strong>in</strong>tomi gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali ed ha prevenuto l’aumento<br />

degli anticorpi anti-tTG e del<strong>la</strong> produzione<br />

di citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong>fi ammatorie.<br />

56

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!