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Tesi di Valeria Sanna - Bruno Osimo, traduzioni, semiotica della ...

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ICONADal greco eikon «riproduzione», l’icona è un segno che somiglia all’oggettoche intende rappresentare; esiste una somiglianza tra segno e oggettobasata su una riproduzione visiva, u<strong>di</strong>tiva o altrimenti percettiva. Un segnoiconico è quin<strong>di</strong> in qualche modo simile alla cosa che rappresenta.L’icona è allora un segno non convenzionale e si basa su un rapporto <strong>di</strong>somiglianza che deve essere stabilito dall’osservatore.Sono esempi <strong>di</strong> «icona» i ritratti, i quadri, ma anche le onomatopee (segniiconici del linguaggio: simulano i loro referenti in modo acustico).Le icone si possono <strong>di</strong>videre inoltre in tre sottoclassi (immagini, <strong>di</strong>agrammi,metafore) a seconda del rapporto iconico che esiste tra interpretato einterpretante. Nelle immagini si ha una somiglianza complessiva e <strong>di</strong>retta; nei<strong>di</strong>agrammi la somiglianza riguarda la relazione tra le parti interessate; nellemetafore, infine, viene rappresentato un parallelismo.INDICEDal latino index («<strong>di</strong>to che in<strong>di</strong>ca»), l’in<strong>di</strong>ce si riferisce a qualcosa che si trovanelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze. Un segno indessicale permette <strong>di</strong> inferire l’oggettoche rappresenta, a <strong>di</strong>fferenza dell’icona non somiglia al suo referente, “in<strong>di</strong>ca”invece dove è: il legame con l’oggetto si fonda su una prossimità spaziale e/otemporale, e la relazione tra segno e oggetto è basata sulla contiguità e/osulla casualità.Sono esempi <strong>di</strong> «in<strong>di</strong>ce» un cartello stradale rivolto in <strong>di</strong>rezione <strong>della</strong> città piùvicina, il <strong>di</strong>to puntato, o anche il fumo che rimanda alla presenza <strong>di</strong> fuoco.SIMBOLODal greco symbolon («segno <strong>di</strong> riconoscimento»), i segni simbolici sono segniconvenzionali e arbitrari stabiliti per semplificare la comunicazione. Non c’è inquesto caso un legame naturale tra forma del segno e significato, il legame èinvece <strong>di</strong> tipo convenzionale: il segno si riferisce al suo oggetto solo perconvenzione.7

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