Antonio CamisaLa Comunioneai celiaciLa Commissione Eucaristia iniziò la sua attività nel febbraio del 2000, quando ebbe l'incaricodi affrontare due questioni che impedivano ai celiaci di accostarsi alla Comunione Eucaristicasotto la specie del pane. La Chiesa Cattolica poneva la condizione (lettera circolare dellaCongregazione per la Dottrina della Fede 19 giugno 1995) che l'unica materia valida per la Consacrazionedovesse contenere una certa quantità di glutine. La scienza medica, invece, riteneva assolutamenteindispensabile per la salute del celiaco una dieta rigorosamente priva di glutine.Ne derivò che i celiaci, che allora volevano fare la Comunione, potevano farlo solo sotto la speciedel vino, con tutte le difficoltà pratiche e i disagi psicologici che ne potevano scaturire. Una maggioreattenzione al problema si ebbe con la “Nota esplicativa” del Vescovo Vittorio Fusco della Diocesidi Nardò-Gallipoli e la testimonianza di don Silvio Santovito, prete celiaco.Sia la condizione posta dalla Chiesa sia quella posta dalla medicina sono tutt'ora legittime ed insormontabili,quindi, l'impegno della Commissione è stato quello di individuare l'elemento di accordofra le due parti: trovare delle ostie che avessero requisiti accettabili per l'una e l'altra posizione.Dopo ampie ricerche e costante dialogo con le autorità ecclesiastiche, con il Comitato Scientifico<strong>Nazionale</strong> e con le Commissioni specifiche dell'AIC, fu trovato e sottoposto ad analisi di laboratorioun tipo di ostia, prodotto ed autorizzato in Germania, diffuso in Italia (Arcidiocesi di Udine), abase di amido Cerestar (di origine frumentale) a basso contenuto di glutine (inferiore a 10 ppm). Aquesto risultato hanno contribuito in modo determinante: Carlo Catassi (Comitato Scientifico <strong>Nazionale</strong>),Laura Scafuri (Commissione Kit), Don Sergio Severi (rapporti con l'U.L.N.). La documentazionefu trasmessa alla Conferenza Episcopale Italiana ed alle diverse Congregazioni della SantaSede, le quali, accogliendo favorevolmente la richiesta, orientarono l'Ufficio Liturgico <strong>Nazionale</strong> adare istruzioni pratiche a tutte le diocesi italiane con il Comunicato del 18 ottobre 2001 “La Comunione<strong>dei</strong> celiaci in Italia”. Si riporta il testo integrale della lettera a pagina 150, per la sua fondamentaleimportanza.Nel 2004 la Commissione ricevette una segnalazione che metteva in dubbio la validità di alcuneostie circolanti in Italia, fu disposta una serie di verifiche analitiche sulle ostie prodotte dalle ditte:SICOM di Betteni Alberto & C. sas, ARTE SACRA di Candotti Claudio (che non produce, ma commercializzale particole fabbricate dalla ditta Franz Hoch, Germania).Le analisi di laboratorio sono state coordinate dal Prof. Arlorio, del Dipartimento di ScienzeChimiche, <strong>Alimentari</strong>, Farmaceutiche e Farmacologiche dell'Università di Novara ed hanno previstol'impiego di tecniche all'avanguardia compresa l'analisi del DNA. La verifica, inoltre, è stata ri-148AIC - Vademecum 2008
Comunione ai celiacivolta ad accertare l'eventuale presenza di altre specie vegetali diverse dal frumento, in questo modosi è constatato che le particole di entrambe le ditte contenevano tracce di avena o riso. A tal propositoil Prof. Arlorio, nelle note conclusive della sua relazione, non esclude che tale fenomeno si sia verificatoper contaminazione casuale della materia prima durante il trasporto o da impianto di produzione.L'Associazione Italiana Celiachia, per ulteriore garanzia, ha acquisito apposite dichiarazioni dalleditte produttrici che attestano che la materia prima utilizzata per la produzione delle ostie per i celiaciè esclusivamente l'amido di frumento Cerestar ed escludono qualsiasi tipo di contaminazioneall'interno <strong>dei</strong> locali di produzione.Pertanto, alla data del 21.07.2005 le particole prodotte dalle suddette ditte sono da considerarsiidonee al consumo da parte del celiaco, poiché:a) la percentuale in glutine è conforme ai limiti di tolleranza riconosciuti dal Comitato Scientifico<strong>Nazionale</strong> dell'AIC: "il quantitativo di glutine in esse presente (inferiore a 20 ppm e quindi assimilabileai “migliori” prodotti dietetici per celiaci) è tale da farle ritenere prive di potenziali effetti indesideratiper il celiaco, anche nell'eventualità di un uso quotidiano".b) la materia prima impiegata è l'amido di frumento Cerestar (Triticum spp) in conformità allenorme stabilite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (lettera circolare del 19 giugno 1995ai Presidenti delle Conferenze Episcopali): "le condizioni di validità della materia per l'Eucaristia sonole ostie nelle quali è presente la quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senzaaggiunta di materie estranee e purché il procedimento usato per la loro confezione non sia tale dasnaturare la sostanza del pane".Si è ritenuto doveroso sottoporre all'attenzione dell'Ufficio Liturgico <strong>Nazionale</strong> i risultati dellaverifica, al fine di dirimere i dubbi sollevati e poter tranquillizzare i celiaci in Italia e in tutti i paesi delmondo. La risposta dell'U.L.N. non si è fatta attendere.Rimangono ancora non soddisfatte due nostre richieste:1.riguarda l'abolizione della presentazione del certificato medico da parte <strong>dei</strong> fedeli celiaci (normaemanata con la lettera del 19 giugno 1995 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede);2. riguarda le ditte, le quali dovrebbero impegnarsi ad apporre su ogni confezione di particoleun'etichetta quanto più possibile completa e chiara: ingredienti, quantità di glutine presente, scadenza,indirizzo della ditta produttrice.Le ostie prodotte dalla Ditta: Franz HOCH GmbH, Hostien-und Oblatenfabrik, Postfach1465 – D 63884 Miltenberg am Main (Germania) sono commercializzate in Italia dalle ditte:& Ars Nova S.a.s. Arte Sacra, di Giacomo Gnutti, Via Tosio,1 - Brescia Tel. 030.3755124& Arte Sacra di Candotti, Via Treppo, 10 - Udine Tel. 0432.502065Le Ostie prodotte in italia sono della ditta:& Sicom di Betteni Alberto & C. Sas, Via Bettole, 14 - Borgosatollo (Bs)Tel. 030.2500444 - Fax 030.2703178AIC - Vademecum 2008 149
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