1 2Alfredo Papa , Antonio Gasbarrini1U.O. Gastroenterologia, C.I. Columbus, Università Cattolica del S. Cuore, Roma;2Istituto di Medicina Interna e Angiologia, Policlinico A. Gemelli, Università Cattolica del S. Cuore, RomaChe fare dopola diagnosiImomenti che seguono alla diagnosi di malattia celiaca (MC) e le prime fasi della dieta aglutinatasono estremamente complessi e meritano una dettagliata descrizione in quanto determinantiper il raggiungimento di un'adeguata aderenza alla dieta e di una soddisfacente “qualità di vita”.Durante la prima visita, e se necessario nel successivo follow-up, il medico ha il compito di “educare”il paziente e la sua famiglia riguardo alla “condizione” di intolleranza al glutine, spiegare cosasignifica la dieta senza glutine e come affrontare questo radicale cambiamento di abitudini alimentarie, soprattutto, sottolineare che la stretta aderenza alla dieta senza glutine è “per tutta la vita”. Il medicodeve inoltre consigliare lo screening <strong>dei</strong> familiari di I° grado del celiaco ed il ricorso, in casi particolarmentecomplessi, al dietista, stabilire i tempi del follow-up e raccomandare un contatto conl'Associazione Italiana Celiachia (AIC) (Tab. 1).Tab 1. Gestione del paziente celiaco dopo la diagnosiEducazione del paziente e <strong>dei</strong> familiari riguardo alla celiachiaFavorire la compliance (aderenza) alla dieta aglutinata "per tutta la vita"Identificare e trattare i deficit nutrizionali o le patologie associateCertificazioni per esenzione dal ticket ed erogazione degli alimenti senza glutineScreening <strong>dei</strong> familiari di I° gradoFollow-up in centri di riferimento con team multidisciplinareAccesso ad associazione di pazientiEsaminiamo in dettaglio i diversi punti di questa “strategia” post-diagnosi.Educazione del pazienteLa diagnosi di MC potrà giungere attesa dal paziente o al contrario inaspettata, potrà essere laconseguenza di indagini eseguite come screening o per accertamenti dovuti a sintomi specifici diMC, pertanto anche il livello di consapevolezza del paziente su questa patologia potrà notevolmentedifferire da caso a caso.È indubbio che per ottenere un’aderenza stretta alla dieta senza glutine è necessario motivare ilpaziente spiegando i principi patogenetici della celiachia, quali sono i cibi in cui il glutine è contenuto,le manifestazioni cliniche non solo digestive ma anche extra-intestinali e le complicanze determinatedalla mancata aderenza alla dieta aglutinata. L'“educazione” del paziente ovviamente non si esa-44AIC - Vademecum 2008
Che fare dopo la diagnosiurisce al primo colloquio con il medico, ma dovrebbe essere continua e prevedere l'utilizzo di qualsiasimezzo informativo: opuscoli, pubblicazioni scientifiche, riviste, audiovisivi, internet e colloquicon altri pazienti celiaci anche in base all'età <strong>dei</strong> pazienti ed alle loro esigenze. Molto importante è,come vedremo successivamente, il contatto con l'associazione locale <strong>dei</strong> pazienti.La dieta senza glutineLa terapia della MC consiste nell'esclusione del glutine dalla dieta. Questa esclusione deve esserea vita, completa e assoluta, per ottenere e mantenere la guarigione anatomica e clinica. L'aderenza alladieta aglutinata va ricercata nei singoli pazienti e nelle diverse età con diversi mezzi. La conoscenza<strong>dei</strong> cibi contenenti il glutine probabilmente aumenta anche la capacità del celiaco di scegliere inmaniera autonoma gli alimenti naturalmente “gluten-free”. Nella pratica, è consigliabile ricorrere,in particolare nella fase iniziale dopo la diagnosi, ad alimenti naturali che non contengono glutinequali il riso, il mais, carne, pesce, uova, formaggi, frutta e verdura o che non sono stati contaminaticon farina di frumento. Per questo è preferibile usare prodotti naturali o di fonte conosciuta. A talproposito è disponibile un elenco aggiornato di prodotti in commercio sicuramente esenti da glutine,redatto e periodicamente aggiornato dall'AIC. La dieta deve tener conto anche di eventuali altreintolleranze, in particolare quella al lattosio o di altre affezioni che possono coesistere, quali il diabetemellito o la stipsi. Infatti, il celiaco al momento della diagnosi può mostrare intolleranza al lattosio,lo zucchero presente nel latte, che viene digerito dalla lattasi. Il danno della mucosa riduce il livellodi enzima nella mucosa intestinale e rende il soggetto secondariamente e reversibilmente intollerantea questo zucchero.Una dieta senza glutine prevede quindi inizialmente anche una dieta priva di lattosio e poi a ridottocontenuto di lattosio. Ovviamente, come nella popolazione generale anche molti celiaci sonocomunque intolleranti al lattosio, anche quando, con la dieta aglutinata, la mucosa intestinale ritornaintegra; in tal caso l'intolleranza è permanente.Nei casi particolarmente complessi il ricorso ad uno specialista nutrizionista o ad una dietologaesperta nel problema non è solo consigliato ma necessario.Ulteriori indagini diagnosticheAl momento della diagnosi può essere utile, a giudizio del medico curante, eseguire ulteriori indaginidiagnostiche per escludere eventuali deficit nutrizionali da correggere o complicanze dellaMC già presenti (Tab. 2). Quindi è consigliabile eseguire delle analisi ematochimiche generali checomprendano anche il dosaggio del ferro e delle principali vitamine. Inoltre, nei pazienti diagnosticatiin età adulta o con sintomi particolarmente severi (dimagrimento, anemizzazione, etc.) è consigliabileeseguire uno studio della mineralizzazione ossea tramite MOC per valutare la presenza o me-Tab 2. Indagini diagnostiche utili al momento della diagnosiEmocromoDosaggio sideremia e vitamine (ac. folico, Vit. B12, Vit. D, ecc)Funzionalità epatica (transaminasi, indici di colestasi)Funzionalità tiroidea (TSH, T3,T4, anti-TPO, ecc.)Mineralometria ossea computerizzata (MOC) (pazienti adulti)Rx tenue o Videocapsula endoscopica (pazienti adulti e/o con gravi sintomi)Altri (secondo i segni e/o sintomi del paziente)AIC - Vademecum 2008 45
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