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The Salvia divinorum Research and Information Center - Shroomery

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http://www.sagewisdom.org/etnofarm.html<br />

Questa salvia è stata ritrovata esclusivamente nei burroni dentro le foreste e in altre<br />

zone umide della Sierra Mazateca, tra i 750 ed i 1500 metri d’altitudine (Diaz. 1975°).<br />

Carl Epling, che descrisse per primo la <strong>Salvia</strong> <strong>divinorum</strong>, riferì che il fiore portava una<br />

corolla blu, perciò fu illustrato in tal modo nella letteratura scientifica (Epling et Jativa-<br />

M.. 1962; Schultes, 1976). Ad ogni modo, questa descrizione si è dimostrata errata, dato<br />

che tutti gli esemplari viventi della pianta hanno portato infiorescenze con corolla<br />

bianca e calice porpora (Diaz,1975°; Emboden,1979).<br />

S. <strong>divinorum</strong> è una delle diverse piante che provocano visioni impiegate dagli Indiani<br />

Mazatechi, uno dei popoli nativi viventi sulle montagne e nelle alte valli dell’Oaxaca<br />

nord-orientale. Diversamente dalle altre tribù Messicane, si hanno poche notizie sulla<br />

loro esistenza prima dell’arrivo dei conquistadores Spagnoli, che assottigliarono la<br />

popolazione Mazateca con lo sfruttamento e le malattie. (Weitlaner & Hoppe, 1964). Il<br />

censimento del 1970 stimò il loro numero in 92.540 (Cortés,1979), e il linguaggio,<br />

appartenente al ceppo Mazatec-Popoloca, è uno dei molti dialetti non Ispanici parlati<br />

nel Messico (Weitlaner & Hoppe, 1964). L’uso rituale mazateco di allucinogeni, come i<br />

funghi psilocibinici e i semi di morning glory contenenti ammide dell’acido lisergico, è<br />

stato ampiamente reso pubblico con le ricerche di R. Gordon Wasson e Albert Hofmann,<br />

tra gli altri (Wasson & Wasson,1957: Wasson,1963; Hofmann,1964; Hofmann,1980).<br />

Rassegna delle fonti letterarie<br />

Benché l’uso dei funghi e della Morning glory fosse documentato dai conquistadores<br />

Spagnoli e dai cronisti che arrivarono in Messico durante il 16°secolo (Wasson,1963), la<br />

letteratura sulla S. <strong>divinorum</strong> è relativamente recente. Wasson originariamente propose<br />

che questa salvia fosse la pianta conosciuta agli Spagnoli con il nome Nahuatl (Azteco)<br />

pipilzintzintli, ma nuove ricerche suggeriscono che il nome Messicano si riferisce<br />

probabilmente alla Cannabis sativa L. (Diaz,1979).<br />

Vi sono svariati nomi comuni per la S. <strong>divinorum</strong> e quasi tutti si possono ricondurre<br />

all’associazione della pianta con la Vergine María . E’ conosciuta dai Mazatechi con il<br />

nome di ska María o ska Pastora oltre a un numero di nomi spagnoli come hojas de<br />

María , hojas de la Pastora, hierba (yerba) María o la María . I mazatechi credono che<br />

questa salvia sia una incarnazione della Vergine María e prestano la massima cura per<br />

evitare di pestarla o di danneggiarla qu<strong>and</strong>o vengono raccolte le foglie, che sono usate<br />

sia per curare che nella divinazione.<br />

Tentativi di identificare ska María Pastora vennero intrapresi congiuntamente alle<br />

spedizioni antropologiche intraprese da uno dei principali antropologi del Messico,<br />

l’ingegnere di origine austriaca Roberto G. Weitlaner, che riscoprì l’uso nativo dei<br />

funghi allucinogeni tra i Mazatechi nel 1936 (Wasson,1963). Durante una spedizione nel<br />

1938, il futuro genero di Weitlaner, l’antropologo americano Jean B. Johnson apprese<br />

http://www.sagewisdom.org/etnofarm.html (2 of 28) [04.09.01 10:21:36]

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