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Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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lioni di euro all'anno, oltre al milione che sarà<br />

necessario per l'argine). A breve dovrebbero<br />

sbloccarsi i finanziamenti per il biodigestore che<br />

dovrebbe valorizzare la frazione organica per la<br />

produzione di biogas. Con le nostre risorse dovremo<br />

realizzare un impianto per il recupero del<br />

percolato da discarica che oggi viene portato<br />

fuori regione con costi di 700 mila euro all'anno.<br />

Il ministero ha emanato un decreto per l'uso<br />

della frazione secca residua per alimentare i cementifici,<br />

mi spetto l'apertura di un confronto su<br />

questo argomento”. Ati numero 4, Roberto Spinsanti<br />

(direttore): “I Comuni più grandi hanno<br />

attivato la raccolta differenziata, e siamo arrivati<br />

al 35 per cento. A Terni il recupero sta aumentando,<br />

anche se mancano impianti adeguati. Il<br />

piano di ambito è stato adottato ad agosto 2012<br />

e la <strong>Regione</strong> ha deliberato che, non essendo previsto<br />

l'uso dell'inceneritore, l'obbligo del raggiungimento<br />

del 79 per cento della differenziata e il<br />

raggiungimento degli obiettivi del piano entro il<br />

2015, pena il ritorno alla termovalorizzazione. La<br />

discarica di Orvieto può reggere fino al 2022,<br />

non potrà essere ampliata e si dovrà quindi ridurre<br />

al massimo il conferimento, recuperando<br />

se possibile alcuni volumi. Abbiamo due biodigestori<br />

e impianti dislocati in modo da ridurre al<br />

minimo il percorso dei rifiuti. Il piano prevede<br />

una impiantistica di selezione e di recupero di<br />

materiale dall'indifferenziato. Nel frattempo è<br />

uscita la normativa sull'utilizzo di materiale di<br />

trattamento (css) come combustibile. Abbiamo<br />

approvato definitivamente il piano ed entro la<br />

prima settimana di maggio bandiremo la gara<br />

europea per un gestore unico per la raccolta e il<br />

trasporto dei rifiuti nell'Ati 4. La tariffa pagata<br />

dai cittadini si è appesantita a causa degli interventi<br />

necessari sugli impianti gestiti da privati.<br />

Entro la fine dell'anno contiamo di concludere la<br />

gara e di far partire il nuovo gestione dal 2014.<br />

Entro al fine di quell'anno dovremo raggiungere il<br />

79 per cento: il nuovo gestore dovrà raggiungere<br />

questo obiettivo, altrimenti scatterà una penale<br />

di 500 mila euro”. Nel dibattito che ha fatto seguito<br />

alle relazioni è emerso che dei 3 termovalorizzatori<br />

di Terni soltanto uno è attivo mentre<br />

un altro, pur non essendolo, ha una concessione<br />

ancora valida fino al 2015. Nei bandi di gara per<br />

il gestore unico di ogni ambito è previsto che i<br />

proventi da recupero di materiali dai rifiuti (che<br />

però devono essere di qualità e ben differenziati)<br />

siano scalati dal compenso previsto per il servizio.<br />

Il lavoro per l'individuazione del sito e della<br />

tecnologia per la chiusura del ciclo nell'Ati 2 sta<br />

procedendo, ma il progetto è stato rimodulato e<br />

ridimensionato in base alla previsione dell'uso<br />

del combustibile css da rifiuti, della riduzione<br />

della produzione e dell'aumento della raccolta<br />

differenziata. L'impianto costerebbe comunque<br />

tra i 70 e i 100 milioni di euro, che al momento<br />

sarebbe difficile trovare. La discarica di Colognola<br />

di Gubbio è al momento chiusa anche se esiste<br />

una richiesta di ampliamento che sarebbe necessario<br />

per evitare che insorgano problemi nel servizio<br />

di smaltimento.<br />

ambiente<br />

RIFIUTI: “L'INCENERITORE NON SERVE<br />

PIÙ” - BRUTTI (IDV) SULL'AUDIZIONE DEI<br />

RAPPRESENTANTI DEGLI AMBITI TERRITO-<br />

RIALI INTEGRATI<br />

Perugia, 16 aprile 2013 - “L'audizione degli Ati<br />

svoltasi oggi in <strong>Consiglio</strong> regionale dimostra che<br />

in <strong>Umbria</strong> non esistono più le condizioni economiche<br />

e quantitative per la realizzazione di un<br />

nuovo inceneritore”. E' quanto afferma il consigliere<br />

dell'Italia dei Valori Paolo Brutti, al termine<br />

dei lavori del Comitato per il monitoraggio e la<br />

vigilanza sull'amministrazione regionale. “La<br />

quantità di rifiuti prodotti sta calando - afferma<br />

Brutti -, la raccolta differenziata cresce, sia pure<br />

mantenendosi al di sotto degli obiettivi di legge,<br />

il riciclo riduce la quantità di rifiuto secco da conferire<br />

agli inceneritori. Risultato, oggi siamo a<br />

meno di 70 mila tonnellate annue utilizzabili per<br />

l'incenerimento. Se non ci fosse stata l'Idv a insistere,<br />

fino a sfiorare una crisi di maggioranza,<br />

per evitare la nascita di un nuovo impianto, oggi<br />

avremmo buttato un sacco di denaro pubblico su<br />

un inutile camino”. Brutti aggiunge: “Ora bisogna<br />

chiudere del tutto questa pratica. Il termovalorizzatore<br />

previsto nell'Ati 2 è tuttora in fase di<br />

progettazione per 200 mila tonnellate di combustibile.<br />

Se queste non ci sono più dovremmo<br />

essere costretti a importarle. Logica vuole che si<br />

proceda all'immediata cessazione dello studio e<br />

la progettazione dell'inceneritore per evitare di<br />

ridurre in cenere le già scarse risorse pubbliche.<br />

Se non bastasse neanche questa evidenza - conclude<br />

il consigliere regionale - va aggiunto che il<br />

ritardo sull'avvio dell'Ati unico regionale rende<br />

paradossale la costruzione di un nuovo bruciatore.<br />

In questi giorni sono in corso le gare presso<br />

gli Ati per la gestione del servizio, da qui ai prossimi<br />

quindici anni. Questo vuol dire che il nuovo<br />

camino entrerebbe in azione, nell'ambito di un<br />

unico Ati, solo a partire dal 2028”.<br />

QUESTION TIME (1): CENTRALE BIOMASSE<br />

DI ARRONE: ROMETTI RISPONDE A STUFA-<br />

RA, SU COMBUSTIBILI IMPORTATI ED E-<br />

MISSIONI IN ATMOSFERA, “ALLO STUDIO<br />

CORRETTIVI DOV'È A RISCHIO LA QUALITÀ<br />

DELL'ARIA<br />

Perugia 17 aprile 2013 – Il tema della opportunità<br />

di autorizzare al vocabolo Isola del Comune di<br />

Stroncone una centrale per la produzione di energia<br />

elettrica, tramite la combustione di biomassa<br />

liquida sotto forma oli vegetali comuni ed<br />

in particolare di olii di palma, importati direttamente<br />

dall'Africa, è stato oggetto del primo question<br />

time a Palazzo Cesaroni. Alle perplessità<br />

sollevate dal consigliere Damiano Stufara, presidente<br />

di Prc Fds che ha posto il problema della<br />

violazione dei vincoli che impediscono di bruciare<br />

produzioni agricole non umbre, nel caso addirittura<br />

importate da un altro continente, e quello<br />

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