Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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Economia/lavoro<br />
nazione, al netto della sanità, passa da 469 milioni<br />
nel 2010 a circa 341 nel 2013, con un margine<br />
di flessibilità che passa dal 20,88 al 14,75<br />
per cento. Flessibilità che si riduce, però, a meno<br />
del 4 per cento (circa 90 milioni di euro) nel<br />
2013 se si considera l’obbligatorietà di alcune<br />
spese (personale, oneri del debito, funzionamento).<br />
Le linee generali della manovra sono influenzate<br />
da: invarianza delle aliquote dei tributi propri<br />
regionali, diminuzione dell’imposta regionale<br />
sulla benzina (da 4 a 2,5 centesimi al litro e destinata<br />
agli interventi di connessi al terremoto di<br />
Marsciano), soppressione dell’imposta regionale<br />
sulle emissioni sonore degli aeromobili, agevolazioni<br />
bollo per acquisto auto ad alimentazione<br />
ibrida, azioni di contenimento delle spese di personale<br />
(agli stessi livelli del 2003 e con 370 unità<br />
in meno rispetto al 2001) e funzionamento (ai<br />
livelli del 2004), ulteriore razionalizzazione degli<br />
interventi regionali di settore, con una più efficiente<br />
allocazione delle risorse disponibili, tutela<br />
della coesione e qualità sociale (salvaguardia<br />
delle fasce deboli della popolazione), prosecuzione<br />
del percorso di miglioramento dell’efficienza<br />
dei processi di accertamento e riscossione delle<br />
entrate, ottimizzazione e razionalizzazione del<br />
trasporto e della mobilità regionale, conti del<br />
sistema sanitario regionale in equilibrio. La pressione<br />
fiscale regionale, intesa come rapporto fra<br />
gettito dei tributi regionali (senza considerare le<br />
compartecipazioni a tributi erariali, dove la <strong>Regione</strong><br />
non ha alcuna potestà di manovra e che<br />
possono intendersi come trasferimenti dal bilancio<br />
dello Stato) e Pil umbro, è rimasta di fatto<br />
inalterata passando dal 2,85 per cento del 2000<br />
al 2,81 per cento del 2011 (per il 2012 i dati non<br />
si discostano dal 2011). Nonostante la forte lotta<br />
all’evasione che ha permesso di recuperare importanti<br />
gettiti sui tributi regionali. La <strong>Regione</strong>,<br />
infatti, non ha attivato, se non minimamente, la<br />
leva fiscale a disposizione conservando quasi<br />
intatti tutti i margini di manovra che, anche<br />
nell’ottica della piena realizzazione del processo<br />
di federalismo fiscale in atto, rappresenta la possibilità<br />
di avere a disposizione, nel futuro, consistenti<br />
risorse potenziali.<br />
VERTENZA SANGEMINI: “SALVAGUARDARE<br />
IMPIANTI E LIVELLI OCCUPAZIONALI” -<br />
UNA INTERROGAZIONE DI GALANELLO (PD)<br />
Perugia, 5 aprile 2013 - “La richiesta di concordato<br />
preventivo da parte dell'azienda esaspera la<br />
preoccupazione generale per un marchio che è<br />
parte integrante dell'immagine <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. La<br />
<strong>Regione</strong> metta in campo tutte le possibili azioni<br />
di tutela dell'impianto per le acque minerali della<br />
Sangemini e dei livelli occupazionali di uno dei<br />
settori identificativi della qualità del nostro territorio”.<br />
Fausto Galanello, consigliere regionale del<br />
Partito democratico, ha presentato un'interrogazione<br />
urgente alla Giunta di Palazzo Donini sulla<br />
“situazione sempre più complessa ed allarmante<br />
di uno dei marchi storici delle acque minerali<br />
umbre”. “La richiesta di concordato preventivo<br />
da parte della proprietà – sottolinea Galanello –<br />
aggiunge alle apprensioni dei lavoratori e delle<br />
comunità locali anche quelle dei fornitori e dei<br />
creditori dell'azienda. Vi è in questo momento un<br />
timore diffuso nel mondo che ruota attorno al<br />
marchio Sangemini, che deve essere fatto proprio<br />
in maniera decisa dalla <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>.<br />
Questa – specifica – è peraltro titolare della concessione<br />
di utilizzo dell'acqua minerale, un bene<br />
pubblico di altissimo valore da difendere e valorizzare”.<br />
Nel testo dell'interrogazione, in cui Galanello<br />
chiede “quali azioni la Giunta umbra intende<br />
mettere in campo per scongiurare la chiusura<br />
dell'impianto e per salvaguardare i posti di<br />
lavoro”, si pone anche l'attenzione sulle “difficoltà<br />
più generali che il settore umbro delle acque<br />
minerali sta attraversando in questa fase”.<br />
“NO ALLA CHIUSURA DEL PRESIDIO TELE-<br />
COM 'CARING SERVICE TERNI'” - NEVI<br />
(PDL): “RISCHIO TRASFERIMENTO PER 40<br />
DIPENDENTI, ULTERIORE BATOSTA PER<br />
TERNI”<br />
Perugia, 8 aprile 2013 – Il capogruppo del Pdl in<br />
<strong>Consiglio</strong> regionale, Raffaele Nevi, prende posizione<br />
sulla chiusura del presidio “Caring Service<br />
Terni” di Telecom Italia: “Quello che si sta prefigurando,<br />
con il rischio di trasferimento presso<br />
altra sede dei quaranta dipendenti tutti ternani, è<br />
– secondo Nevi - un’ulteriore batosta per Terni.<br />
Mi sembra molto importante – afferma il capogruppo<br />
Pdl - che le confederazioni sindacali Cgil,<br />
Cisl e Uil abbiano richiesto un tavolo di confronto<br />
con le istituzioni locali per scongiurare la chiusura.<br />
Annuncio al riguardo che, a nome del gruppo<br />
PdL in <strong>Consiglio</strong> regionale, scriverò una lettera<br />
all’assessore Riommi affinché anche la <strong>Regione</strong><br />
<strong>Umbria</strong> si attivi per scongiurare la chiusura del<br />
presidio e coinvolgerò nella vicenda anche i parlamentari<br />
Rossi e Laffranco affinché operino anche<br />
sul Governo”.<br />
“QUALI MISURE METTERA' IN ATTO LA<br />
GIUNTA REGIONALE PER SCONGIURARE LA<br />
CHIUSURA DEL PRESIDIO TELECOM 'CA-<br />
RING SERVICES TERNI'? - INTERROGAZIO-<br />
NE DI NEVI (PDL)<br />
Perugia, 9 aprile 2013 – Il capogruppo del Pdl in<br />
<strong>Consiglio</strong> regionale, Raffaele Nevi, ha presentato<br />
un'interrogazione urgente alla Giunta per “sapere<br />
quali misure la <strong>Regione</strong> vorrà mettere in atto<br />
affinché si possa scongiurare la chiusura del presidio<br />
Caring Services di Terni che, secondo Telecom,<br />
rientrerebbe fra i siti che nel 2014 dovrebbero<br />
essere chiusi”. “Considerato che la chiusura<br />
del presidio di Terni – spiega Nevi - comporterebbe<br />
un ulteriore batosta economica per la città<br />
e che le organizzazioni sindacali hanno proposto<br />
all’azienda soluzioni in grado di rendere sostenibili<br />
i costi di struttura ed evitare l’ipotesi della<br />
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