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Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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Politica/attualità<br />

chiede dunque che si chiarisca “che fine hanno<br />

fatto o se sono stati recuperati i crediti di 50<br />

milioni di euro dell’Ato 2 di Messina. Come si è<br />

concluso il famoso concorso fatto per assumere<br />

15 dipendenti ed i criteri usati per la selezione.<br />

Come è possibile che alcuni dirigenti detengano<br />

ampie quote di partecipazione in ben 5 società<br />

satellite di Gesenu. Se per gli acquisti esiste un<br />

bando di gara o se l’Azienda compra privatamente<br />

sempre dai soliti noti, parenti o affini. Nodi<br />

gestionali – sottolinea - che permangono nel più<br />

assoluto silenzio connivente (e di interesse) di<br />

qualche 'sindacato' che per qualche prebenda in<br />

più abbandona al proprio destino i lavoratori che<br />

si vedono decurtare salari e Fondo pensione”. “E'<br />

fuorviante e strumentale – continua - imputare<br />

la grave situazione finanziaria in cui versa Gesenu<br />

alla crisi economica di contesto, visto che i<br />

cittadini pagano puntualmente tariffe e bollette<br />

sempre più alte a fronte di un servizio raccolta<br />

peggiorato negli ultimi anni e lontano dai risultati<br />

auspicati. Deplorevole, poi, scaricare su lavoratori<br />

i risultati fallimentari di una gestione clientelare,<br />

antieconomica e priva di un serio piano industriale.<br />

Gesenu, infatti, come <strong>Umbria</strong> Mobilità, ha<br />

utilizzato le società satellite e partecipate per<br />

gratificare molti dirigenti e/o loro familiari mediante<br />

facoltosi incarichi di amministrazione,<br />

moltiplicando così costi e sprechi in spregio del<br />

servizio offerto ai cittadini”. Valentino ricorda<br />

infine “al consiglio di amministrazione di Gesenu<br />

che lo scorso maggio, su impulso del gruppo PdL,<br />

il <strong>Consiglio</strong> comunale di Perugia ha approvato un<br />

codice comportamentale che sancisce finalmente<br />

le regole di buon governo delle aziende partecipate<br />

dal Comune e degli Enti strumentali, per<br />

evitarne la politicizzazione e aumentare la trasparenza<br />

gestionale, nelle assunzioni e la sobrietà<br />

negli incarichi dirigenziali. Il presidente e agli<br />

altri rappresentanti del CdA devono rispondere a<br />

queste indicazioni, perché stanno li a rappresentare<br />

l'interesse pubblico e non dei propri dirigenti<br />

e affiliati”.<br />

PRIMO MAGGIO: “NON BASTANO MANIFE-<br />

STAZIONI UNITARIE IMPROVVISATE, OC-<br />

CORRONO INVECE NORMATIVE CHE FAVO-<br />

RISCANO L’INCONTRO TRA CAPITALE E LA-<br />

VORO” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI<br />

(FD'I)<br />

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Andrea<br />

Lignani Marchesani interviene sulla festa del 1°<br />

maggio rimarcando come “consapevolezza e reciproca<br />

responsabilità” siano “gli auspicabili impegni<br />

che le parti sociali devono congiuntamente<br />

prendere per questa occasione”. Lignani, nel<br />

sottolineare che “non servono manifestazioni<br />

unitarie tra imprenditori e sindacati, anche perché<br />

non si comprenderebbe 'nei confronti di chi'<br />

e 'per cosa' dette manifestazioni vengano promosse”,<br />

evidenzia che l’idea dell’onorevole Verini<br />

(Pd) “ha comunque una sua positività, laddove<br />

evoca la fine di sterili contrapposizioni, tra l’altro<br />

ormai antistoriche vista la contingenza attuale”.<br />

Perugia, 29 aprile 2013 - “Consapevolezza e reciproca<br />

responsabilità: questi gli auspicabili impegni<br />

che le parti sociali devono congiuntamente<br />

prendere in occasione del 1° maggio. Non servono<br />

manifestazioni unitarie tra imprenditori e sindacati,<br />

anche perché non si comprenderebbe 'nei<br />

confronti di chi' e 'per cosa' dette manifestazioni<br />

vengano promosse”. Lo scrive, in una nota, Andrea<br />

Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia) per il<br />

quale, comunque, “l’idea dell’onorevole Verini<br />

(http://goo.gl/gCixU) ha comunque una sua positività,<br />

laddove evoca la fine di sterili contrapposizioni,<br />

tra l’altro ormai antistoriche vista la contingenza<br />

attuale”. Per Lignani Marchesani “servono<br />

invece normative ad hoc, che facciano proprie,<br />

piaccia o meno, intuizioni del periodo fascista<br />

ed impianti socio-economici realizzati in<br />

Germania attraverso il cosiddetto 'modello renano',<br />

che ha visto come principali protagonisti<br />

sindacati ed imprese tedesche in un grande sforzo<br />

di reciproci riconoscimenti e concessioni.<br />

Quindi: promozione della contrattazione di secondo<br />

livello attraverso modelli regionali ed individuali;<br />

incentivi e detassazioni per le aziende<br />

che introducano modelli di partecipazione dei<br />

lavoratori, prevedendo una parte del salario flessibile<br />

e quote per i dipendenti derivanti dagli<br />

eventuali utili. Modelli certamente innovativi in<br />

un sistema ingessato come quello italiano, che di<br />

fatto troveranno forti resistenze corporative perché<br />

significano cessioni di quote di sovranità da<br />

parte delle organizzazioni sindacali e datoriali”.<br />

Lignani Marchesani rimarca però che “è compito<br />

della politica guidare i cambiamenti e siamo certi<br />

che l’onorevole Verini e gli altri parlamentari<br />

umbri se ne faranno portatori attraverso<br />

l’iniziativa legislativa. Per quanto riguarda il livello<br />

regionale – conclude -, a breve ripresenterò,<br />

ovviamente aggiornato, un disegno di legge sulla<br />

materia che nelle scorse legislature non è stato,<br />

dolosamente, neanche portato alla discussione<br />

della Commissione competente”.<br />

PAG 74

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