all’unanimità in <strong>Consiglio</strong> regionale venga attuato superando l’odioso balzello. E Stufara – conclude Nevi - dovrebbe occuparsi di questo, affinché sia superata questa assurda tassa, anziché di poltrone”. ambiente PAG 24
QUESTION TIME (8): MONNI (PDL) “INOP- PORTUNA LA PRESENZA NEL CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE PERUGIA-ASSISI DEL VICEPRESIDENTE GIANNINI ELETTA SENA- TORE'” - ASS. BRACCO: “QUESTIONE DI OP- PORTUNITA' CHE DOVREBBE VALUTARE L'INTERESSATA E IL COMUNE DI ASSISI CHE L'H Perugia, 17 aprile 2013 – Il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) nella sua interrogazione solleva la questione dell'inopportunità della presenza in seno al <strong>Consiglio</strong> della Fondazione “Perugia-Assisi” dell'ex rettore Stefania Giannini, eletta senatore nella recente tornata elettorale. Monni ha spiegato che Il progetto Perugia Assisi capitale europea della cultura rappresenta “una grande opportunità non solo per la città di Assisi ma per tutta la <strong>Regione</strong>. E quando fu nominato il <strong>Consiglio</strong> di Amministrazione composto da tre membri, il professor Bruno Bracalente, un manager di origine perugina il dottor Andrea Ragnetti e la professoressa Stefania Giannini allora rettore dell’Università di Perugia la filosofia dei soci fondatori era quella di comporre un organismo asettico e non legato a incarichi politici”. L'assessore Fabrizio Bracco, nella sua risposta ha concordato con Monni sul valore della fondazione per raggiungere un obiettivo che è largamente condiviso dalla <strong>Regione</strong> e cioè la candidatura di Perugia Assisi a Capitale europea della Cultura per il 2019. “La fondazione – ha spiegato l'assessore – ha un <strong>Consiglio</strong> di amministrazione composto di cinque membri, tre di questi membri sono indicati dai soci fondatori, <strong>Regione</strong> Umbra Comune di Perugia e Comune di Assisi e due eletti dal Collegio di Indirizzo. Nella prima fase, aprile 2012, furono indicati dai soci fondatori il professor Bruno Bracalente dalla <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>, il dottor Andrea Ragnetti dal Comune di Perugia, la professoressa Stefania Giannini dal Comune di Assisi. Successivamente, in epoca recentissima, a seguito dell’ingresso dei nuovi soci nella Fondazione, a cominciare dalla Camera di Commercio, dall’Unioncamere, dalla Camera di Commercio di Perugia e di Terni, il <strong>Consiglio</strong> di Amministrazione è stato confermato, per cui la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> ha confermato il professor Bracalente, il Comune di Perugia il dottor Ragnetti, e recentissimamente il Comune di Assisi ha confermato la professoressa, oggi senatrice, Stefania Giannini. La questione sollevata attiene esclusivamente a opportunità politica, non rilevandosi alcuna norma dello statuto che osti. Una questione che deve essere in primo luogo valutata dalla persona interessata e in secondo luogo dal Comune di Assisi”. Nella sua risposta il consigliere Monni ha detto che l'assessore Bracco ha “concordato in linea di massima sul problema sollevato. Sono consapevole che lo statuto non prevede norme ostative nel caso di specie, e sarà mia premura scrivere al sindaco Ricci sottoponendo la questione. Perché ritengo – ha aggiunto - che se quella a Capitale europea della cultura deve essere una candidatura che coinvolge tutti cultura gli umbri, nella fondazione non ci devono essere rappresentanti politici o che ricoprono incarichi politico-istituzionali. Stesso discorso – ha concluso – vale anche per le elezioni a rettore dell'Università: anche in quel caso non ci debbono essere candidati che ricoprono incarichi istituzionali di nomina politica”. ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE: “UNA LEGGE REGIONALE CHE DIFFONDA A TUTTI I LI- VELLI IL CONCETTO DI RIUSO DEL PATRI- MONIO EDILIZIO” - A PALAZZO CESARONI PRESENTATO ALLA STAMPA IL TESTO DELLA LEGGE REGIONALE Legge regionale sull'archeologia industriale: una normativa che punta a valorizzare il ricco patrimonio di stabilimenti, opifici, fabbriche dismesse, non solo per salvare testimonianze di una cultura che in alcuni casi risale anche a prima del '800, ma per far decollare il concetto di recupero funzionale di strutture da tempo inutilizzate e dei rispettivi spazi urbanistici. Con questi obiettivi a Palazzo Cesaroni è stata presentata alla stampa la proposta di legge regionale “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale”, fortemente sollecitata dal presidente della seconda Commissione consiliare Gianfranco Chiacchieroni; fatta propria dall'esecutivo e ampiamente condivisa da tutte le forze politiche, dagli operatori economici e dai progettisti <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. Perugia 17 aprile 2013 – Una legge regionale che valorizzi il ricco patrimonio di stabilimenti, opifici, fabbriche dismesse, non solo per salvare testimonianze di una cultura che in alcuni casi risale anche a prima del '800, ma per far decollare il concetto di recupero funzionale di strutture da tempo inutilizzate e dei rispettivi spazi urbanistici. Con questi obiettivi a Palazzo Cesaroni è stata presentata alla stampa la proposta di legge regionale “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale”, fortemente sollecitata dal presidente della seconda Commissione consiliare Gianfranco Chiacchieroni; fatta propria dall'esecutivo e ampiamente condivisa da tutte le forze politiche, dagli operatori economici e dai progettisti <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>. A sostegno della proposta di legge sono intervenuti nell'ordine Massimo Buconi, presidente della terza Commissione che ha parlato di necessità di recuperare beni culturali legasti alle attività produttive. Sostengo convinto anche dall'assessore alla cultura … Fabrizio Bracco che ha definito la proposta “una legge programma destinata a seguire un iter preciso con l'obiettivo di rendere funzionale il patrimonio edilizio un tempo destinato all'industria, come coronamento di un ragionamento nato in <strong>Umbria</strong> qualche decennio fa come valida iniziativa culturale”. Di iniziativa importante ha parlato pure il presidente del <strong>Consiglio</strong> regionale Eros Brega che ha sottolineato l'interesse dimostrato su questo obiettivo dagli stessi imprenditori e della piccola e media impresa, ai quali non sfugge l'entità del PAG 25