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Untitled - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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Economia/lavoro<br />

legge di stabilità 2012. L’assestamento di bilancio<br />

2012 ha “prosciugato” i residui spazi di manovra,<br />

stante l’obbligatorio utilizzo, in quella<br />

sede, di alcuni accantonamenti e riserve prodotti<br />

dai bilanci precedenti. La legge di stabilità 2013<br />

ha ulteriormente irrigidito i margini di manovra<br />

regionale, attraverso l’istituzione del Fondo nazionale<br />

per il concorso finanziario dello Stato agli<br />

oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario.<br />

Esso verrà finanziato con una serie di risorse<br />

(in particolare, compartecipazioni regionali<br />

alle accise su benzina e gasolio) che prima erano<br />

liberamente utilizzabili nei diversi settori di intervento<br />

e che ora andranno vincolate al settore dei<br />

trasporti. Ciò ha ulteriormente innalzato il già<br />

elevato grado di rigidità del bilancio regionale,<br />

essendo circa l’85 per cento di esse soggetta a<br />

vincolo di destinazione. GLI INDIRIZZI DELLA<br />

MANOVRA Qualificazione e razionalizzazione della<br />

spesa. La manovra economico-finanziaria e di<br />

bilancio del 2013 viene costruita sul riorientamento<br />

della spesa e sulla sua ulteriore razionalizzazione.<br />

Verrà contenuta la pressione fiscale<br />

regionale, non procedendo ad aumenti di imposta<br />

per le tasse di competenza regionale (invarianza<br />

fiscale). Per quanto riguarda le ENTRATE:<br />

contenimento complessivo della pressione fiscale<br />

regionale, disponendo la riduzione per l’anno<br />

2013 della misura dell’imposta regionale sulla<br />

benzina per autotrazione, confermando l’ addizionale<br />

regionale all’Irpef attualmente vigente ed<br />

esercitando la facoltà di soppressione<br />

dell’imposta regionale sugli aeromobili; accelerazione<br />

del processo di dismissioni patrimoniali allo<br />

scopo di reperire risorse per ricreare un margine<br />

di flessibilità al bilancio regionale. Sul versante<br />

delle SPESE: revisione della struttura della spesa,<br />

sviluppando una diversa procedura di formazione<br />

delle previsioni di bilancio che, richiamandosi<br />

ai principi dello “zero based budgeting” (Bilancio<br />

a base zero), metta sistematicamente in<br />

discussione gli stanziamenti di spesa così come<br />

storicamente determinatisi; mantenimento del<br />

livello di monitoraggio e controllo delle spese<br />

“generali” e di acquisto di beni e servizi al fine di<br />

ricercare ulteriori margini di risparmi e razionalizzazioni,<br />

anche mediante una accentuata centralizzazione<br />

delle procedure e delle modalità di<br />

gestione; revisione del sistema delle deleghe e<br />

conferimento di funzioni allo scopo di ricercare<br />

maggiore efficienza e razionalizzazione per evitare<br />

duplicazioni di costi e sovrapposizioni di compiti;<br />

concentrazione delle risorse disponibili,<br />

compatibilmente con i margini di flessibilità del<br />

bilancio regionale, su linee di intervento il cui<br />

impatto sia verificabile e verificato, promuovendo<br />

la confluenza delle risorse settoriali su progetti di<br />

grande rilevanza strategica, assumendo, inoltre,<br />

a regola il principio di una compartecipazione<br />

finanziaria degli enti locali coinvolti; finalizzazione<br />

delle risorse “libere” del bilancio regionale che<br />

ponga la dovuta attenzione alla disponibilità o<br />

meno di risorse provenienti dai fondi europei e<br />

nazionali delle politiche di sviluppo e di coesione;<br />

revisione a livelli sostenibili per il bilancio regiona-<br />

le dei contributi assegnati ad enti, associazioni,<br />

fondazioni, organizzazioni e manifestazioni, nonché<br />

dell’impegno nei confronti di società partecipate,<br />

valutando le opportunità di un eventuale<br />

progressivo disimpegno finanziario; spesa sanitaria<br />

secondo la riprogrammazione delle risorse<br />

definita in base alle recenti manovre del governo<br />

nazionale.<br />

CONFERENZA STAMPA PDL: “E' IL DAP DEL-<br />

LE INCOMPIUTE” - NEVI (PDL): “LA PRESI-<br />

DENTE MARINI NON SI CHIUDA NEL RE-<br />

CINTO DI UNA COALIZIONE CHE NON C'È<br />

PIÙ”<br />

Conferenza stampa del Pdl in <strong>Consiglio</strong> regionale:<br />

il capogruppo Nevi definisce il Documento<br />

annuale di programmazione regionale (in Aula<br />

domani, ndr) come “il Dap delle incompiute: dalla<br />

riforma sanitaria all'attuazione della legge sulla<br />

semplificazione, dal mancato Piano rifiuti a<br />

quello dei Trasporti; mentre si continuano a<br />

premiare dirigenti che non centrano gli obiettivi<br />

aziendali e cresce la rabbia dei cittadini verso il<br />

malfunzionamento della Pubblica amministrazione”.<br />

Perugia, 25 marzo 2013 – Il Popolo delle libertà<br />

ha esternato in una conferenza stampa, svoltasi<br />

stamani a Palazzo Cesaroni, le critiche a quello<br />

che i consiglieri Nevi, Monni, Mantovani, Rosi e<br />

Valentino hanno definito il “Dap delle incompiute”.<br />

“Dentro i palazzi della <strong>Regione</strong> – ha detto il<br />

capogruppo Pdl Raffaele Nevi – non si riesce a<br />

percepire bene il grido di dolore delle famiglie e<br />

delle imprese. Non ci uniamo al coro dei tanti<br />

che cercano una motivazione della tragedia del<br />

Broletto nell'inefficienza e farraginosità della burocrazia<br />

– ha rimarcato –, tra l'altro non era il<br />

caso delle due brave dipendenti uccise, ma non<br />

possiamo certo sottovalutare la rabbia dei cittadini<br />

verso il malfunzionamento della Pubblica<br />

amministrazione. Spesso, se non hai un buon<br />

amico non riesci nemmeno a capire dov'è la tua<br />

pratica, e questo apre anche alla corruzione,<br />

come dice la Corte dei conti. La sinistra non deve<br />

attaccare la Corte che fa il suo mestiere, ma<br />

risolvere i problemi, altrimenti ci vorrà l'esercito<br />

agli accessi dei palazzi, invece delle guardie giurate”.<br />

I rappresentanti del Pdl hanno poi stilato<br />

l'elenco delle cose incompiute, “frutto della debolezza<br />

del governo regionale e di una maggioranza<br />

completamente allo sbando, che mentre tutto<br />

crolla sotto il peso delle tasse e della troppa burocrazia,<br />

ragiona solo su come aumentare il prelievo<br />

fiscale e si preoccupa di come assegnare le<br />

poche poltrone di potere vuote”. L'incompiuta<br />

numero uno è la semplificazione: “Ci siamo presi<br />

la responsabilità di votare la legge sulla semplificazione<br />

perché era da attuare subito – ha sottolineato<br />

Nevi – perché la PA avrebbe dovuto essere<br />

più amica del cittadino, avrebbe dovuto dare<br />

risposte entro 60 giorni, favorire la sussidiarietà,<br />

mentre siamo ancora alle prese con il solito go-<br />

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