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Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI

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EZIOLOGIA, DIAGNOSI, PREVENZIONE E TERAPIA DELLA...<br />

le l'udito residuo è molto scarsa. I dati disponibili, per lo più rilevati con<br />

tecniche obbiettive sono limitati a livelli di soglia entro campi ristretti di frequenza,<br />

mentre sono ovviamente del tutto mancanti i dati dipendenti da<br />

giudizi qualitativi. Solo dopo i 12 mesi è possibile accedere a questa informazione<br />

attraverso test comportamentali. Questi dovrebbero fornire dati<br />

sufficienti per valutare i livelli di udibilità offerti dalle protesi, e quindi la<br />

quantità di informazione acustica che è disponibile per l'acquisizione del<br />

linguaggio. Altre misure o osservazioni comportamentali dovrebbero permettere<br />

di controllare l'adeguatezza dell'amplificazione delle protesi attraverso<br />

un confronto con le misure elettroacustiche eseguite su orecchio<br />

artificiale. Questi controlli sono importanti perchè uno dei problemi più<br />

dibattuti riguarda il livello di loudness preferito dai bambini: è probabile<br />

(Nozza e coll.,1991) che in età precoce anche i bambini normoudenti<br />

abbiano bisogno di livelli sonori più elevati per discriminare alcune caratteristiche<br />

fonetiche, con prestazioni comparabili a quelle degli adulti .<br />

Inoltre non è chiaro se le protesi debbano essere regolate con differenti<br />

risposte in frequenza, se e quanto amplificare le frequenze acute, e se si<br />

debbano usare regolazioni particolari quando un bambino, a parità di<br />

livello uditivo, abbia o non abbia ancora sviluppato il linguaggio.<br />

UDIBILITÀ E CARATTERISTICHE PERCETTIVE DEI SEGNALI<br />

NELL'IPOACUSIA NEUROSENSORIALE<br />

Per valutare grossolanamente la perdita di informazione causata da una perdita<br />

uditiva è utile porre a confronto sull’audiogramma il profilo spettrale del<br />

parlato a normale intensità, e le soglie uditive per toni puri (confronta Fig.1).<br />

L'intensità del segnale vocale è tipicamente fluttuante, in ragione delle sue<br />

caratteristiche segmentarie e soprasegmentarie. Ad esempio, rispetto alle<br />

consonanti le vocali hanno di norma un’intensità maggiore , presentando una<br />

distribuzione energetica confinata in bande di frequenza discrete. Per il riconoscimento<br />

di alcuni fonemi consonantici (ad es.: fricative e sibilanti) è importante<br />

l’udibilità delle alte frequenze. Il riconoscimento dei fonemi non è solo<br />

influenzato dalla perdita uditiva media per le frequenze centrali (0.5,1,2 kHz)<br />

tipicamente utilizzata per classificare i gradi di ipoacusia, ma anche dalla<br />

configurazione di soglia, piatta, in salita o in discesa. Sembra inoltre accertato<br />

che nei primi stadi dell'acquisizione del linguaggio sia importante la percezione<br />

delle frequenze gravi, alle quali si attribuisce la percezione delle informazioni<br />

prosodiche che il bambino usa quando inizia a vocalizzare in modo<br />

intonato (Khul e coll, 1996). L’effetto di una protesizzazione è allora in relazione<br />

alla quantità di informazione spettro-temporale contenuta nel parlato<br />

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