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Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI

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EZIOLOGIA, DIAGNOSI, PREVENZIONE E TERAPIA DELLA...<br />

universale. Per protocollo doveva essere effettuata una prima registrazione<br />

delle TEOAEs prima <strong>della</strong> dimissione dall’ospedale, seguita, in<br />

caso di risultato Refer, da un retest dopo 4-6 settimane. Il neonato risultava<br />

Pass se era evidenziabile un rapporto S/R di almeno 3 dB su una<br />

banda di frequenze 1000-2000, 2000-3000 e 3000-4000 Hz in entrambe<br />

le orecchie. Tutti i neonati che non incontravano i criteri Pass erano sottoposti<br />

ad una metodica di secondo livello mediante registrazione ABR.<br />

Dei 1850 neonati screenati, l’85% dei Fail alla prima metodica ha eseguito<br />

il secondo livello mediante ABR. L’1% dei neonati risultato Fail<br />

anche al secondo accertamento è stato sottoposto ad ulteriori indagini<br />

audiologiche. In 4 anni sono stati identificati 111 neonati con perdita uditiva,<br />

pari al 2,12/1000 (mono o bilateralmente). Dopo l’implementazione<br />

di tale metodica di screening universale l’età media di diagnosi è passata<br />

da 8,7 a 3,5 mesi, e l’età di prima protesizzazione si è ridotta da 13,3<br />

a 5,7 mesi.<br />

Successivamente, anche il Joint Commettee on Infant Hearing (1994) e<br />

l’American Academy of Pediatrics (1999) hanno indicato delle linee guida<br />

analoghe mirate all’utilizzo delle otoemissioni acustiche nell’effettuazione<br />

di uno screening di massa.<br />

Per quel che riguarda le DPOAEs i dati in nostro possesso sono pochi,<br />

specie su grandi popolazioni di neonati. Vi sarebbero tuttavia alcuni studi<br />

che dimostrerebbero la loro efficacia come test di screening. Salata et al<br />

nel 1998 hanno testato 202 neonati sia mediante DPOAEs che mediante<br />

AABR dimostrando l’efficacia delle prime nello screening di massa. Un<br />

ulteriore studio effettuato da Rhodes nel 1999 che comparava DPOAEs,<br />

TEOAEs, AABR ed il riflesso acustico stapediale aveva trovato nelle<br />

prime una più alta percentuale di neonati Pass.<br />

In seguito all’utilizzo delle OAE come ulteriore test di screening uditivo, il<br />

problema dell’identificazione precoce delle ipoacusie infantili viene ad<br />

essere ulteriormente affrontato nel marzo 1993 dal National Institute of<br />

Health (NIH) per valutare: 1) vantaggi e conseguenze di una identificazione<br />

precoce delle sordità infantili rispetto ad una diagnosi tardiva; 2)<br />

quali bambini dovevano essere sottoposti a screening per identificare tale<br />

condizione e quando; 3) i vantaggi e gli svantaggi delle metodiche di<br />

screening a disposizione; 4) quale modello di screening fosse il più<br />

appropriato; 5) quale direzione dovesse prendere in futuro la ricerca in<br />

questo settore.<br />

Punto cruciale nell’identificazione di quale fosse la metodica di screening<br />

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