Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI
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La riabilitazione delle sordità preverbali<br />
zi fino ad arrivare al gergo e alle prime parole con significato, passando<br />
per tutti i livelli intermedi, alcuni di particolare importanza;<br />
vocalizzo: nel bambino con impianto cocleare anche il vocalizzo può<br />
essere opportunamente stimolato, sia in terapia dalla logopedista che dai<br />
genitori nella loro quotidiana interazione con il bambino. I genitori devono<br />
essere consapevoli di costituire un modello di linguaggio; vanno guidati<br />
a fornire al bambino vocalizzi adeguati da imitare e ad incoraggiare<br />
e rinforzare opportunamente i vocalizzi spontanei consentendone l’evoluzione<br />
da un primitivo livello precanonico al livello canonico;<br />
gioco vocale: caratterizzato da una certa quantità di giochi sonori come<br />
borbottii, strilli, pernacchie. È importante esporre i bambini sordi ad una<br />
grande varietà di posture di lingua, labbra, mandibola che potrebbero<br />
entrare a far parte del loro gioco vocale. Produrre suoni attraverso gioco<br />
vocale è come i bambini udenti imparano a produrre i suoni <strong>della</strong> loro lingua,<br />
usando poi il feedback uditivo per monitorare le loro vocalizzazioni<br />
e renderle simili al modello adulto;<br />
vocalizzazioni intenzionali: vengono prodotte per ottenere uno scopo.<br />
Ci sono bambini che sviluppano naturalmente questa abilità, mentre ad<br />
altri deve essere specificamente insegnato. Questa capacità può emergere<br />
lentamente e perciò è importante insistere su questo obiettivo anche<br />
mentre se ne perseguono altri;<br />
babbling marginale: si rilevano suoni in sequenza che vanno a formare<br />
delle sillabe primitive caratterizzate da movimenti di apertura e chiusura<br />
molto lenti; le caratteristiche temporali sono diverse da quelle del linguaggio<br />
adulto, non si trascrivono infatti con l’alfabeto fonetico perché<br />
sono ancora produzioni precanoniche.<br />
babbling canonico: costituisce un passaggio molto importante, è essenzialmente<br />
costituito dalla produzione di sequenze di sillabe CV con rapida<br />
transizione consonante-vocale. Molti studi (Stoel Gammon e Cooper,<br />
1984; Vihman, Ferguson e Elbert, 1987) hanno evidenziato la continuità<br />
fonetica fra le sillabe del babbling e le prime parole nel luogo e modo di<br />
articolazione, nella forma sillabica e nella lunghezza vocalica. L’inventario<br />
dei foni presenti in questa fase è generalmente ridotto alle occlusive alle<br />
nasali e ad alcune vocali. Sono frequenti le vocalizzazioni e le produzioni<br />
monosillabiche, mentre quelle plurisillabiche sono caratterizzate dalla<br />
reduplicazione <strong>della</strong> medesima sillaba. Proprio la somiglianza tra babbling<br />
canonico e prime parole, sia nella struttura sillabica che nei suoni<br />
usati, suggerisce la necessità di stimolarne la produzione e l’ampliamento;<br />
i bambini normoudenti apprendono tutto ciò per semplice esposizione<br />
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