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Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI

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La riabilitazione delle sordità preverbali<br />

realtà quotidiana quanto proposto durante il training.<br />

Ogni capacità del bambino di generalizzare abilità di comunicazione è<br />

individuale; alcuni bambini applicano facilmente abilità specifiche a nuove<br />

situazioni mentre altri trovano questo passaggio difficile.<br />

Gli obiettivi di questa categoria bersaglio possono essere perseguiti quotidianamente<br />

a casa e a scuola e soprattutto è necessario che questa attività<br />

venga avviata fin dall’inizio <strong>della</strong> terapia logopedica.<br />

Adattamento dell’iter abilitativo/riabilitativo sulla base dei risultati<br />

individuali<br />

L’evoluzione delle abilità uditive e verbali procede in tappe progressive<br />

che differiscono da un caso all’altro, in relazione alle caratteristiche individuali<br />

di ciascun bambino, quali l’età di impianto o le abilità uditive presenti<br />

al momento dell’intervento. D’altra parte, poiché l’ intervento abilitativo<br />

risulta efficace solo se persegue obiettivi realistici, esso deve basarsi<br />

su un’ipotesi prognostica corretta e sulla verifica periodica dei risultati<br />

reali rispetto a quelli attesi. Poiché si è riscontrato che un ritardo nel processo<br />

di attivazione <strong>della</strong> consapevolezza uditiva nel bambino , in una<br />

fase molto precoce del processo abilitativo, può generare un rallentamento<br />

nelle acquisizioni delle abilità verbali a lunga scadenza, appare<br />

opportuno segnalare per tempo eventuali preoccupazioni riguardo al rallentamento<br />

o al mancato conseguimento degli obiettivi prefissati. Pur<br />

non potendo ancora disporre di indici predittivi attendibili sulle potenzialità<br />

di miglioramento percettivo, in ambito clinico si è soliti considerare<br />

come punto di riferimento il raggiungimento di quelle determinate abilità<br />

che hanno un forte impatto sull’intero processo abilitativo. Sulla base<br />

<strong>della</strong> nostra esperienza clinica e di quanto viene riportato in letteratura<br />

riguardo ai risultati medi attesi in ambito percettivo-linguistico con impianto<br />

cocleare (Robbins, 2000; Houston,2003; Waltzman, 2000), sono state<br />

identificate alcune abilità, considerate critiche ai fini dell’evoluzione percettiva.<br />

Il mancato raggiungimento di queste tappe nel corso del primo<br />

anno di utilizzo dell’impianto cocleare dovrebbe generare un opportuno<br />

‘adattamento‘ del processo abilitativo (Tab. 4).<br />

Nella pratica clinica è utile far riferimento a risultati abilitativi medi riportati<br />

in letteratura riguardo ai pazienti suddivisi in tre categorie in base<br />

all’età di impianto e alla presenza o assenza di residui uditivi utili per la<br />

protesizzazione acustica precedente all’intervento. Sono stati quindi<br />

schematicamente identificati tre gruppi caratterizzati da indici prognostici<br />

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