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Eziologia, Diagnosi e Terapia della Sordita' Infantile Preverbale - AOOI

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Prevalenza e fattori di rischio<br />

Numerosi Autori segnalano infatti che anche minimi fattori che alterano<br />

l’integrità e la mobilità <strong>della</strong> membrana timpanica o <strong>della</strong> catena ossiculare<br />

possono ridurre sia l’intensità <strong>della</strong> stimolazione sia possono ostacolare<br />

la produzione delle otoemissioni così da renderne impossibile la<br />

registrazione. Inoltre un altro fattore può influire nel rendere più sensibile<br />

l’ABR rispetto alle OAE: l’occlusione di vario grado del canale uditivo<br />

esterno (o per la presenza di detriti o per il collabimento delle pareti dello<br />

stesso), condizioni molto frequenti nel neonato alla nascita che possono<br />

avere un effetto rilevante sia sulla presentazione dello stimolo sonoro,<br />

che sulla rilevazione <strong>della</strong> risposta. Per questo le OAE recluterebbe nel<br />

protocollo di screening quei neonati che hanno un lieve deficit di trasmissione,<br />

che invece non verrebbero identificati con la registrazione<br />

A B R .<br />

In base a tali considerazioni, la maggiore identificazione di ipoacusie trasmissive<br />

riportata in alcuni studi finirebbe per avere un valore più speculativo<br />

che di identificazione a scopo diagnostico-terapeutico. Non solo ma<br />

comporterebbe un aumento del numero di soggetti falsi positivi sottoposti<br />

poi ad un secondo livello diagnostico con conseguente aumento del<br />

carico di lavoro e soprattutto sarebbe correlata con una maggiore ansia<br />

dei genitori legata ai successivi accertamenti che la positività alla metodica<br />

di screening comporta.<br />

Valutazioni diverse, devono essere fatte per gli studi condotti nei paesi in<br />

via di sviluppo: Olusanya B. e Luxon L. nel 2004 stimano che dei<br />

(126,000- 500,000) bambini che nascono ogni anno con ipoacusia, circa<br />

il 90% vive in paesi in via di sviluppo, tenendo presente che si tratta di<br />

164 nazioni così suddivise:<br />

Africa Subsahariana: 46 paesi<br />

Medio-Oriente e Nord Africa: 21 paesi<br />

Sud Asia: 8 paesi<br />

Estremo oriente e regioni del Pacifico: 29 paesi<br />

America Latina: 33 paesi<br />

Europa dell’est e paesi Baltici: 27 paesi<br />

Per questi paesi non vi sono ancora oggi stime precise sulla reale incidenza<br />

<strong>della</strong> perdita uditiva; a parte alcuni dati relativi a studi pilota che<br />

hanno introdotto protocolli sperimentali di screening uditivo.<br />

In linea generale, le stime riportano incidenze da 2 a 20 volte maggiori dei<br />

paesi occidentali per cause legate alle scarse condizioni socio-economi-<br />

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