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Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

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libertà. Lo sguardo lanciato verso il posto vuoto e poi verso l’esterno rifletteva, per Viktor, una vera<br />

osservazione dell’ambiente in cui si trovava, una magica esplorazione epifanica dell’atmosfera.<br />

Tornò a stu<strong>di</strong>are anch’egli con foga, uno stu<strong>di</strong>o amaro dopo una sconfitta <strong>di</strong> uno che tutto poteva<br />

sembrare tranne che un leale competitore, le parole sormontavano <strong>di</strong> gran lunga gli oggetti in<br />

qualsiasi settore e <strong>di</strong>sciplina si tuffava. Gli occhi scorrevano quelle righe con la costante<br />

preoccupazione che qualcosa <strong>di</strong> più importante fosse scritto in altre righe. Ogni concetto ne<br />

richiamava un altro, che andava a sua volta approfon<strong>di</strong>to prima <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are quello che stava<br />

stu<strong>di</strong>ando in quel momento. Tutto questo consapevole del fatto che anche quell’altro concetto gli<br />

avrebbe dato la stessa sensazione.<br />

Mentre si concentrava e si <strong>di</strong>straeva come un circuito malamente funzionante, la sua attenzione<br />

fu catturata dalla trans e l’amica che ridevano chiaramente dell’uomo sulla trentina. Tra i vari<br />

sussurri carpì il nome “Forrest Gump”. E ad un tratto gli si rivelò quanto aveva fallito il<br />

postmoderno. «Possibile che queste donne abbiano visto quel film e comunque si comportino come<br />

le persone che in quel film sono ad<strong>di</strong>tate ree dell’isolamento <strong>di</strong> un ragazzo straor<strong>di</strong>nario?» pensò<br />

fissando anche lui il posto vuoto «è dunque inutile la cultura come un’arma a doppio taglio, come<br />

quell’anfibologia sul manifesto <strong>di</strong> un partito <strong>di</strong> sinistra <strong>di</strong> qualche anno fa, e che ho visto per caso in<br />

un angolo <strong>di</strong> questa città: “Voglio combattere le guerre <strong>di</strong> Bush!” combattere “con” o combattere<br />

“contro”? ma ciò non importa. Il <strong>di</strong>spiegamento dell’informazione e dell’arte si adagia su menti che<br />

non recepiscono il messaggio per quello che è, ma lo adattano a ciò che già pensano, anche se è un<br />

sistema <strong>di</strong> pensieri che si riduce a due frasi, come penso sia, facendo il generoso, quello <strong>di</strong> queste<br />

due ragazze. Non si intacca mai il proprio pensiero che si crede superiore; e la cosa più <strong>di</strong>vertente è<br />

che si fa ciò con la scusa <strong>di</strong> non farsi influenzare quando non ci si rende conto che così ci<br />

influenzarono solo le prime due informazioni che ricevemmo del mondo. L’apertura <strong>di</strong> mente del<br />

consumatore non esiste, essa è solo prerogativa <strong>di</strong> chi ha messo in <strong>di</strong>scussione la propria mente, ed<br />

è questo l’unico presupposto dell’intellettuale. Tutti gli <strong>altri</strong> sono solo degli squisiti coglioni».<br />

Chiuse con violenza i libri, e tramutò la sua faccia in nervosismo caparbio. La trans sussurrò:<br />

«Scusaci»<br />

Ma voleva intendere <strong>di</strong> scusarle lo schiamazzo <strong>di</strong> risa e sussurri. Ciò lo rese ancor più nervoso:<br />

la guardò senza sapere cosa <strong>di</strong>re, ma la fissò, la fissò per pochi secon<strong>di</strong>. Le si intimoriva. Allora<br />

Viktor si calmò:<br />

«Sono a<strong>di</strong>rato per <strong>altri</strong> motivi, non preoccupatevi»<br />

Sarebbe servito a qualcosa <strong>di</strong>re loro che quei motivi scaturivano comunque dai loro<br />

atteggiamenti? Sarebbe servito prendere dallo scaffale un libro <strong>di</strong> Adorno e porgerglielo davanti?<br />

Sarebbe servito buttare semi su un asfalto che il giorno dopo sarebbe stato, come se non bastasse,<br />

riasfaltato?<br />

E così, quando capì dopo i suoi numerosi stu<strong>di</strong>, l’impatto con la realtà l’aveva portato a ciò che<br />

in principio aveva rifiutato, cioè un cristianesimo biblico che partiva dal presupposto manicheo <strong>di</strong><br />

giusto e sbagliato, e dalla tirannia del dover salvare, e dall’unica regola che non si poteva salvare<br />

solo chi non voleva essere salvato; allora capì che era il caso <strong>di</strong> abbandonare gli stu<strong>di</strong>. In fondo<br />

Stephen Okalinih gli aveva detto che un uomo con le ali poteva fare tutto. Be’, quel tutto era ancora<br />

poco.<br />

Allora pensò bene <strong>di</strong> continuare e ultimare le sue memorie. Di pubblicarle. Di <strong>di</strong>ventare uno<br />

scrittore, forse. Insomma: un intellettuale senza passare per il momento coercitivo dell’accademia.<br />

II<br />

24

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