Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

ALLA RICERCA DELLA CIMICIRRIA PERDUTA
La cimicirria non è il grasso.
Un giorno Marcello si svegliò con tal fulgido pensiero, si avvicinò allo specchio con ancora il
sonno grondante dal viso e si stupì molto notando che la sua cimicirria era scomparsa. Molto si
arrovellò pensando come avesse potuto perdere una delle cose a cui era più legato; forse l’ha rubata
qualche mostro degli antri infernali in un incubo che non ricordo, pensò, o forse mi è scivolata dal
letto. Si girò attorno per cercarla ma non la trovò; andò a scrutinare dettagliatamente il suo prezioso
libro dei sogni, ma non parlava di mostri che rubano cimicirria nel sonno. Forse è stato un vero e
proprio ladro, continuò a pensare, e se è così devo cercarla per tutto il paese; e se è forestiero…sono
disperato!
Uscì a capofitto sulla strada senza lavarsi la faccia, e andò dal suo vicino più vicino, il Lattaio.
Appena quello lo vide fece una smorfia e una risatina per quella faccia ancora malconcia a causa
della notte frastornante. Marcello si avvicinò con garbo e chiese:
- Mi scusi signor Lattaio, ho perso la mia cimicirria. Sa dove posso trovarla?
- Cosa, ragazzo?
- Ho perso la mia cimicirria.
- E che cos’è la cimicirria?
- La cimicirria non è il grasso.
- Non ti ho chiesto cosa non è, ti ho chiesto cos’è!
- Come si fa a dire che cos’è qualcosa, so dire solo che cosa non è un qualcosa.
- Non ho capito nulla ragazzo.
- Mi spiego: lei mi saprebbe dire che cos’è il latte?
- Ma che c’entra, il latte è il latte.
- E anche la cimicirria è cimicirria.
- No, ma che discorsi; tutti sanno che cos’è il latte.
- Ma se nessuno l’avesse mai visto non saprebbe dire che cos’è, così lei che non ha
mai visto la cimicirria non sa dire che cos’è.
- Oh, ragazzo, non ho tempo da perdere con te. Ho da lavorare qui, forse è meglio che
torni a casa a lavarti la faccia.
Deluso, Marcello uscì dalla bottega e cominciò a camminare pensando chi sarebbe stato così
gentile e intelligente da aiutarlo. Camminando camminando, passò davanti alla bottega del Fabbro.
Lui non faceva distinzione tra le facce pulite e quelle sporche. Marcello entrò e subito lo apostrofò:
- Fabbro, forse lei mi può aiutare.
- Dimmi tutto ragazzo, mi sembri sconvolto.
- Ho perso la mia cimicirria.
- La cimicirria? Che cos’è?
- La cimicrria non è il grasso.
- Non ti ho chiesto di dirmi cosa non è, ma cos’è.
- Non si può dire che cos’è qualcosa, si può dire solo cosa non è. Per esempio: che
cos’è il latte?
- Che domande? Il latte è il latte.
- E anche la cimicirria è cimicirria.
- Ops! ho capito cosa vuoi dire. Sì, ma il latte è un liquido che…
- Bella risposta! Allora la cimicirria è un solido.
- Be’, è già un passo avanti.
- Sì, ma poi?
- Prova a descriverla, dagli degli aggettivi.
- Gli aggettivi non riusciranno mai e descrivere bene che cos’è qualcosa, solo con quel
qualcosa si può connotare il qualcosa.
60