28.05.2013 Views

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fatto che scaturisce nelle persone che occupano posti <strong>di</strong> potere, che dopo donne, uomini, bambini,<br />

animali e oggetti, tutto ciò che vogliono, quello che hanno capito <strong>di</strong> volere, è istigare le persone a<br />

fare ciò che non vorrebbero. Il terrore negli occhi dei malcapitati li eccita, nient’altro. È forse<br />

l’unico manicheismo del mondo il masochismo»<br />

«Godere <strong>di</strong> un altro che soffre può essere un concetto insito in ogni uomo; è il “meno male che<br />

non sono io dentro quella bara” che passa per la mente a un funerale. Ma sviluppare questo<br />

concetto, e trovare in esso l’unica fonte del go<strong>di</strong>mento è perversione dell’umanità. Godere del<br />

dolore: qual più grande contrad<strong>di</strong>zione mi sai in<strong>di</strong>care amico mio?»<br />

Il simposio al buio li gettò nel <strong>di</strong>sarmo verso il mondo. Quando accesero la luce pensarono a<br />

tutto tranne che alle loro coscienze.<br />

La porta si chiuse <strong>di</strong>etro i due.<br />

Viktor si fermò pochi secon<strong>di</strong> a pensare.<br />

Poi la sua mente organizzò il da farsi, e cominciando prima <strong>di</strong> tutto con la luce; la sua<br />

accensione interessò dell’esterno: chissà che tempo! Per accendere la luce si era alzato, non che<br />

contratto un’altra ventina <strong>di</strong> muscoli <strong>di</strong> cui non conosceva affatto il nome, anche se da qualche parte<br />

dovevano esserci il trapezio e il deltoide. Pensò che in fondo era <strong>di</strong> un’arbitrarietà nauseante il<br />

nome scientifico dato alle parti del corpo; questo mentre muoveva passi incerti per la stanza: in<br />

sostanza un piede alla volta si staccava dal terreno, vincendo la forza <strong>di</strong> gravità scoperta da Newton<br />

(Isaac, 1816-1894), probabilmente stando sotto lo stesso albero <strong>di</strong> mele <strong>di</strong> Buddha (Buddha,<br />

qualche secolo prima <strong>di</strong> Cristo), poi, flettendo sempre un bel po’ <strong>di</strong> muscoli, riappoggiò quello<br />

stesso piede a terra, creando un urto certo, non che rumore, o un suono, anche se non è arbitraria<br />

questa <strong>di</strong>visione. Dovrebbe essere una questione <strong>di</strong> frequenze. Ma ciò che era più sorprendente, era<br />

l’altro piede che poco dopo il movimento del primo, si librava anch’esso, sprezzante <strong>di</strong> Newton e<br />

del suo 1816-1894 (sprezzando non Buddha, che poveraccio, fondamentalmente non c’entrava in<br />

questa faccenda). Le braccia seguivano leggermente l’andamento delle gambe, <strong>di</strong> modo che quando<br />

avanzava il destro contemporaneamente la sinistra, e quando il sinistro allora la destra. Ora mi<br />

accingo a spiegare cosa vuol <strong>di</strong>re avanzare: prendendo come piano il suolo, anche se sferico, ma<br />

impercettibilmente per l’essere umano (comunque sferico, quin<strong>di</strong> ci dovremmo spiegare meglio),<br />

tracciando un piano cartesiano, chiamato così perché inventato da Cartesio, il quale in verità,<br />

poveraccio anch’egli, si chiama in realtà Descartes, con qualche accento qua e là <strong>di</strong> cui io non mi<br />

preoccupo perché sono italiano e che <strong>di</strong>fferenza fa per me che leggo quella sequenza <strong>di</strong> lettere<br />

comunque /dés’kartés/ mentre si legge /dé’kart/, ,a <strong>di</strong>re descartesiano è altresì orribile e in ogni caso<br />

egli è un 1596-1650, prendendo come asse delle ascisse la retta che passa per il baricentro dei pie<strong>di</strong>,<br />

e per asse delle or<strong>di</strong>nate il riferimento più semplice è sicuramente il pene eretto. Ora: il movimento<br />

può avvenire in qualsiasi <strong>di</strong>rezione sul piano, ma, a meno che non si stia danzando o non si stia<br />

facendo gli scemi, ci si muove sulle or<strong>di</strong>nate (l’ano rappresenta logicamente i valori negativi; e non<br />

vorrei che fosse presa come una <strong>di</strong>scriminazione). In realtà, in realtà, colui che stiamo<br />

minuziosamente osservando possiede anche delle ali, <strong>di</strong> cui sarebbe vano però (il però del però)<br />

descriverne i movimenti, dato il totale menefreghismo delle suddette verso i movimenti del resto del<br />

corpo. I polmoni invece non facevano che richiedere ossigeno, e si espandevano e si volevano<br />

gonfiare; ma le nari percepivano un’alta densità <strong>di</strong> fumo nell’aria, così, mentre le braccia<br />

trasportavano i bicchieri (sì, ci siamo scordati <strong>di</strong> prenderli prima, ma ormai), gli impulsi dati da uno<br />

dei cinque sensi, cioè l’olfatto, informarono il cervello della situazione atmosferica; questo elaborò<br />

il comando che si può riassumere in “aprire la finestra”, istruzione che comprende tantissimi<br />

V<br />

29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!