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Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

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«Adoro Batman»<br />

«Sì. Sicuramente anche lei»<br />

La tensione saliva nella festa che non si <strong>di</strong>panava solo su quella sottile trama; chi sapeva si<br />

rendeva conto, e chi non sapeva avvertiva che ci fosse qualcosa da sapere. Il tavolo era ben fornito<br />

<strong>di</strong> alcolici, ed inutili erano i consigli <strong>di</strong> moderazione <strong>di</strong> Stephen.<br />

«Vuoi che non sappia quello che faccio!?»<br />

Un quarto d’ora dopo stava urlando a tre ragazze che volevano semplicemente conversare<br />

civilmente, e che erano così vicine che sarebbe bastato sussurrare per esprimere concetti; Stephen<br />

era accanto a lui e <strong>di</strong> tanto in tanto <strong>di</strong>ceva frasi del tipo «perdonatelo, <strong>di</strong> solito non è così». Ma a<br />

Viktor ormai gli se n’era uscita la catena, e pedalava parole e <strong>di</strong>scorsi assur<strong>di</strong> senza un minimo<br />

collegamento. Quando poi approdò verso le doti che ogni persona ha peculiari, l’amico lo prese per<br />

il braccio per portarlo via; ma lui era già via.<br />

«Voi lo sapete?»<br />

«Come? Scusa?»<br />

«Dico: voi tre lo sapete che cos’ho io?»<br />

«Non capisco cosa vuoi <strong>di</strong>re» rispondeva una come delegata.<br />

«Viktor, an<strong>di</strong>amo via, forse a loro non interessa»<br />

«No» e poi rivolto alle ragazze «lo volete vedere?»<br />

«Sei proprio un porco maleducato!»<br />

«Ma non sto parlando del cazzo, stupide cretine con<strong>di</strong>zionate dalle malattie sessuali del<br />

ventunesimo secolo che vi obbligano a vedere sempre il sesso come almeno uno dei due sensi<br />

quando c’è un doppio senso, brutte puttane che non vogliono nient’altro che un inseminatore nella<br />

vita»<br />

Come era presumibile le tre si allontanarono in<strong>di</strong>gnate, ma Viktor urlava loro <strong>di</strong>etro:<br />

«Non sto parlando del cazzo, sto parlando delle ali»<br />

A queste parole tutti guardarono quella tristezza <strong>di</strong> scena in cui Viktor cominciava a togliersi la<br />

camicia e poi pian piano la maglietta. Mae cominciò a urlare e piangendo rientrò dentro casa,<br />

mentre nel giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa sua tutti rimasero senza fiato quando il mostro aprì le ali.<br />

«Avete visto allora, e? che cosa ne <strong>di</strong>te? Avete mai visto un uomo così, e? vi credevate speciali<br />

fino a ieri e invece non siete che dei comuni esseri umani, e invece io sono un <strong>di</strong>o!»<br />

Non trovò però dei fedeli pronti a prostrarsi; Cola <strong>di</strong> Rienzo e Christina Acmatofta se ne<br />

andarono via sdegnati. Vicini si affacciavano dalla finestra a vedere chi era questo pazzo. Stephen,<br />

immobile, non sapeva che fare. Alcune ragazza fecero una faccia <strong>di</strong>sgustata, mentre certi ragazzi<br />

cominciarono a deriderlo come uno scemo.<br />

Il cane <strong>di</strong> Mae gli abbaiò contro con tutto il sangue che aveva in corpo; e si avvicinava e<br />

ringhiava, e si avvicinava e abbaiava a squarcia fauci. Viktor, in preda al delirio, gli <strong>di</strong>ede un calcio<br />

scaraventandolo sull’erba più alta. Il cane si rialzò e scappò.<br />

A quel punto tutti gli cominciarono ad urlare contro, tutti parlarono, tutti ad<strong>di</strong>tarono il mostro.<br />

«Ecco, avete voluto quello che desideravate. Siete seduti sulle vostre poltrone aspettando che il<br />

televisore superi l’oltranza e arrivi all’oltraggio. Questo vi scandalizza e vi sod<strong>di</strong>sfa. La vostra<br />

rabbia cumulata per anni sotto il silenzio dell’impotenza arriva finalmente a potersi sfogare nei<br />

vostri urli <strong>di</strong> sputasentenze. Vi masturbate al suono dell’in<strong>di</strong>gnazione, e quando non ce la fate più,<br />

allora il vostro televisore acquistato a rate vi ha completamente sod<strong>di</strong>sfatto»<br />

Non tutti lo ascoltavano. Stephen gli si avvicinò a gli suggerì <strong>di</strong> andarsene.<br />

«Sì me ne vado. Vedrete così che si ristabilirà l’or<strong>di</strong>ne cacciando il mostro. E vedrete che un<br />

giorno vi ci farete una risata»<br />

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