28.05.2013 Views

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

La confusione della competizione corpo a corpo proiettava Viktor in un giuoco auto<strong>di</strong>fensivo <strong>di</strong><br />

silenzio. Neanche le regole gli erano ben chiare: non riusciva a capire il confine tra un contatto<br />

falloso e un semplice contatto. E ognuno <strong>di</strong> questi gli stimolava il rettile nascosto nel cervelletto,<br />

alimentando un nervosismo mai provato finora. Non vedeva l’ora che tutto questo finisse.<br />

«Mancano cinque minuti: manteniamo il risultato»<br />

Sul cassero era fitto un pavese quadro in otto battagliole forcute, e v’era un assero <strong>di</strong> timone per<br />

grado, e paliotto un panno <strong>di</strong> batista era, tovaglia era ferzo <strong>di</strong> trevo o marabotto; e quivi con un<br />

camice <strong>di</strong> maglia l’asta <strong>di</strong> croce in pugno avea l’accolito.<br />

«E ora?»<br />

«Ora an<strong>di</strong>amo a fare la doccia»<br />

«No, ma <strong>di</strong>co: che facciamo della nostra vittoria?»<br />

«Ma come parli, Viktor?»<br />

Entrarono nello spogliatoio stremati; <strong>di</strong>eci reduci da una battaglia <strong>di</strong> amici.<br />

Otakar B ezina <strong>di</strong>sse:<br />

«Sono venuti i goal da chi non si aspettava»<br />

Luca Brasi <strong>di</strong>sse:<br />

«È stato un miscuglio incontrollato <strong>di</strong> estri e personalità»<br />

Velleio Patercolo <strong>di</strong>sse:<br />

«Dovremmo portarci sempre le donne, come oggi. Danno quel tifo in più che ti dà una carica<br />

pazzesca. Poi c’è Mae che non staccava un attimo gli occhi da Viktor, e anche lui a ogni palla ferma<br />

non faceva altro che guardare lì. Secondo me c’è qualcosa tra <strong>di</strong> voi: sono più vecchio <strong>di</strong> voi e le<br />

capisco al volo queste cose. Mi ricordo per esempio <strong>di</strong> quando Stephen incontrò per la prima volta<br />

Enrica alla stazione: da quando li ho presentati non facevano altro che guardarsi parlare ridere come<br />

se gli <strong>altri</strong> non esistessero. E guarda ora! Sono l’unica prova che l’amore esiste. Tu cre<strong>di</strong><br />

all’amore?»<br />

Viktor De Michelis <strong>di</strong>sse:<br />

«”Credere” è una parola che uso <strong>di</strong> rado. Preferisco usare espressioni come “penso che sia<br />

possibile” oppure “reputo veritiero”»<br />

Cola <strong>di</strong> Rienzo <strong>di</strong>sse:<br />

«Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah»<br />

Stephen Okalinih <strong>di</strong>sse:<br />

«In verità in verità vi <strong>di</strong>co:… posso Viktor?...sono già usciti insieme ieri sera e io non so, non<br />

so, ma pare che lei non sia rimasta per niente scontenta. Ma non sod<strong>di</strong>sfatta sessualmente, che qui,<br />

signori, non stiamo parlando <strong>di</strong> una puttana, ma <strong>di</strong> una vera e propria donna. È rimasta sod<strong>di</strong>sfatta<br />

perché, questo vecchio porco maledetto che voi poco conoscete, non ci ha provato… è un porco<br />

perché non fa il porco: solo chi è qualcosa non è capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare quel qualcosa. Le ha dato solo<br />

un bacio a fine serata»<br />

Ben Okri <strong>di</strong>sse:<br />

«Meraviglioso. Comunque io non so voi, ma questo calcetto mi ha proprio <strong>di</strong>strutto. Quin<strong>di</strong><br />

docciatevi prima voi se ce la fate»<br />

John Densmore <strong>di</strong>sse:<br />

«Vado io»<br />

Vasilij Kamenskij <strong>di</strong>sse:<br />

«Anch’io»<br />

Grigorios Xenopulos non <strong>di</strong>sse niente.<br />

Cominciarono a spogliarsi in un miscuglio <strong>di</strong> fetori improponibili. Ma quando Viktor si tolse la<br />

maglietta, un paio dei ragazzi sbarrarono gli occhi terrorizzati. Una ventata <strong>di</strong> incredulità unica<br />

correva nelle loro pupille. Le prime emozioni che si provano <strong>di</strong> fronte a qualcosa <strong>di</strong> inspiegabile<br />

sono tre, in or<strong>di</strong>ne cronologico: si pensa <strong>di</strong> aver visto male, salvagente della ragione che non vuole<br />

accettare l’inspiegabile, e non si vuole neanche affrontare spiegando quell’inspiegabile; la seconda<br />

ha del religioso, o meglio <strong>di</strong> apocalittico, cioè si pensa che quel momento magico visto in numerosi<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!