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Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

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«A noi servono persone <strong>di</strong>namiche, intraprendenti, sicure <strong>di</strong> sé. La positività è ciò che la gente<br />

vuole»<br />

«La gente vuole?»<br />

«Già, tutti devono vedere nei nostri <strong>di</strong>pendenti la fiducia nel futuro, lo slancio vitale»<br />

«Mi scusi, ma voi non fate polizze sulla vita?»<br />

«E questo che c’entra?»<br />

«Be’»<br />

«Guar<strong>di</strong> io non penso che lei sia adatto al nostro establishment»<br />

«A cosa non sono adatto?»<br />

«Mi sta prendendo in giro?»<br />

«Ah, io?»<br />

«Io conosco la gente come lei, sa»<br />

«La gente come me?»<br />

«Sì, voi intellettuali <strong>di</strong> sinistra che prendete in giro la new economy. Ma ci dovrete fare il callo,<br />

cari miei. Sono finiti quei tempi, ora il marketing comanda il mondo, per fortuna. Ah, ma se vi<br />

provano a toccare le vostre como<strong>di</strong>tà non siete più tanto d’accordo. Oh no, non toglietemi il<br />

cellulare, vi prego. E vi strafogate <strong>di</strong> televisione tutto il giorno. La verità è che siete voi i veri nuovi<br />

ignoranti perché non sapete stare al passo col mondo. Lei ha un impiego signor De Michelis?»<br />

«Impiego?»<br />

«Non si va in giro a cercare lavoro vestiti in quel modo in un giorno feriale»<br />

«Perché oggi…che cos’è oggi?»<br />

«Io invece lavoro, signore, quin<strong>di</strong>, se non le <strong>di</strong>spiace»<br />

«mi spiace, eccome. Io…a. L’angelo si <strong>di</strong>spiace, non può tollerare, capisce? Quest’aggressione<br />

non può essere tollerata. Insomma…»<br />

«il tappeto è un problema suo, e proprio come ogni sbandato al mondo è responsabile della<br />

propria vita, in<strong>di</strong>pendentemente da chi ha scelto <strong>di</strong> incolpare. Io non ho incolpato nessuno quando<br />

ho perso le gambe: un bacia tappeti me le ha portate via, nella guerra del golfo. Ma io sono andato<br />

avanti, a realizzare! Eh! Non posso risolvere i suoi problemi, signore, solo lei può»<br />

«eh…ma vaffanculo»<br />

«e, sì, vaffanculo: questa è la sua risposta, la sua risposta a tutto. Se la faccia tatuare in fronte.<br />

La vostra rivoluzione è finita signor De Michelis, condoglianze. Gli sbandati hanno perso. Faccia<br />

come i suoi genitori, accetti il mio consiglio: si trovi un lavoro! Gli sbandati perderanno sempre. Mi<br />

ha sentito De Michelis? Gli sbandati perderanno sempre»<br />

Viktor uscì pacatamente dalla stanza.<br />

La segretaria gli chiese:<br />

«Allora come è andata?»<br />

«Ha detto che posso prendere il tappeto che voglio»<br />

L’Italia è una repubblica fondata sullo stage.<br />

Non importava chi eri; non interessava chi fossi; se le tue <strong>di</strong>sponibilità cominciavano da zero,<br />

ciò non era fondamentale. Dovevi pagare per fare un corso, che forse ti avrebbe portato ad avere un<br />

posto, o a contratti <strong>di</strong> un anno, sottopagati, dopo i quali<br />

Viktor riusciva a capire ora cosa fosse quell’altra sanguisuga che si aggirava per l’Italia in preda<br />

ad una fame insaziabile: la raccomandazione. Essa era criticata da tutti, ma tutti la praticavano. È un<br />

tipico status umano che si espande nell’animo soprattutto <strong>di</strong> coloro che occupano la penisola italica:<br />

III<br />

36

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