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Angelo Mai e altri racconti - Centro di Documentazione Pier Vittorio ...

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PARTE SESTA<br />

Alain Vaneschi, sua moglie e suo figlio uscirono <strong>di</strong> casa che ancora il meriggio s’addormentava.<br />

Il piccolo compiva cinque anni; e dopo la festa con parenti e amici decisero <strong>di</strong> portarlo al circo,<br />

come il più dolce regalo che sod<strong>di</strong>sfa la fantasia.<br />

Una pioggia insistente cadeva ormai da giorni, sotto un cielo ostile ai più, e che riconfortava<br />

dell’amorosa visione angelica <strong>di</strong> una tranquillità familiare la sicurezza famigliare <strong>di</strong> Vaneschi.<br />

Verso le quattro <strong>di</strong> quel pomeriggio <strong>di</strong> festa, il sole prese prepotentemente possesso <strong>di</strong> alcuni fori tra<br />

le nuvole, e la gioia nel rischiaro infondeva un sospiro negli animi afflitti dalla luce artificiale.<br />

Pieno <strong>di</strong> sogni era il continuo spirare <strong>di</strong> una brezza che evaporava dalle pozzanghere ancora<br />

giovani. Tra i corridoi <strong>di</strong> quelle vie, tra le case appese ad asciugare, la macchina <strong>di</strong> Vaneschi<br />

risuonò <strong>di</strong> un timido vagito: una macchina elettrica, lenta, ma che non inquinava, pateticamente,<br />

potrebbe <strong>di</strong>re qualcuno, normalmente, risponderebbe la prima, che metteva in moto la dolce<br />

risoluzione sociale in quei piccoli gesti, il cambiamento unanime <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong>versi tra <strong>di</strong> loro, che<br />

non si muovono come una massa senza volto, e non chiede che la propria vita sia interessante, ma<br />

colma <strong>di</strong> piaceri, che nulla contrastano con il rispetto <strong>di</strong> semplici vettori, dalle mille <strong>di</strong>rezioni, ma<br />

da un verso solo, unico: esistiamo.<br />

L’ideologia che proponeva la progettualità <strong>di</strong> una vita meritocratica era un’utopia arrogante. La<br />

gioia nei piccoli piaceri quoti<strong>di</strong>ani, e l’amore per una donna che dell’onestà e della cortesia faceva<br />

la sua maniera, erano le sole vere sod<strong>di</strong>sfazioni che potevano allettare un uomo senza destare in lui<br />

la mania dell’onnipotenza e della superiorità. Lo snobismo aveva perso con la tolleranza, ma anche<br />

il compromesso aveva battuto la prevaricazione. Per Alain Vaneschi, ora, il sorriso <strong>di</strong> sua moglie<br />

che si specchiava in quello <strong>di</strong> suo figlio aveva surclassato un verso meraviglioso che si specchiava<br />

nella formula fisica dell’universo. A nessuno interessa andare al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quello che la società in cui<br />

vive produce per il suo stesso interesse; che serve scoprire le meccaniche celesti, quando non si<br />

trova parcheggio vicino all’entrata del circo?<br />

«Non ti preoccupare, faremo due passi»<br />

La pacatezza <strong>di</strong> sua moglie era molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto si potesse sperare in una donna del<br />

ventunesimo secolo.<br />

Scesero dall’auto che il piccolo era già in fibrillazione. Loro due parlarono del fatto che non si<br />

ricordavano neanche <strong>di</strong> come fosse fatto un circo, perché entrambi, naturalmente, non lo rivedevano<br />

da quando avevano l’età del loro figlio. Ed era questa la piccola magia della serata: riscoprire,<br />

grazie agli occhi del piccolo, un mondo <strong>di</strong>menticato fatto <strong>di</strong> piccoli sogni, non ancora contaminati<br />

dalle ambizioni.<br />

Entrarono pochi minuti prima dell’inizio. Non comprarono noccioline popcorn patatine perché<br />

già troppo la festa li aveva rimpinzati <strong>di</strong> tale frugalità. E poi uscì il presentatore, e gli animali e i<br />

clown, e gli acrobati, e le meraviglie presenti che non si velano <strong>di</strong> menzogna.<br />

Per Alain solo questo aveva senso ora.<br />

«E ora bambine e bambini, signore e signori, il numero che tutti aspettavano con ansia: la nostra<br />

specialità: l’unico essere <strong>di</strong> cotal fatta: secoli e secoli <strong>di</strong> evoluzione umana per arrivare a l’unico, il<br />

solo, il fenomenale: Uomo <strong>Angelo</strong>»<br />

I<br />

II<br />

39

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