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capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

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costruivano botti, bigonce per l'uva (navasse) e serramenti in genere.<br />

Avevano anche una rivendita di legna da ardere e da lavoro. Per il trasporto<br />

della legna in paese si servivano di un caratteristico carretto trainato<br />

da un asinello sardo, che era il terrore dei ragazzi del Borgo, perchè<br />

tirava calci e morsi a chiunque capitasse a tiro. Gran vanto di<br />

Baciccia era quello di aver costruito le panche della Chiesa<br />

Parrocchiale di Ovada.<br />

Il secondo negozio era quello dell'artigiano GIULIO MARCHELLI<br />

detto GIANO'. Era questi un provetto calzolaio, specializzato in scarpe<br />

da caccia, di cui riforniva tutta la zona. Gran cacciatore, trasmise la<br />

sua passione al figlio COLOMBO.<br />

Passando sotto un porticato si accedeva al cortile di ALFONSO e<br />

LUIGI PIANA. In questo cortile c'erano i giochi da bocce, lo stallaggio,<br />

l'alloggio per i viaggiatori e i pensionati e infine l'accesso agli orti.<br />

All'interno del cortile si trovavano alcune attività abbastanza importanti.<br />

Precedentemente era qui ubicata la bottega da maniscalco dei fratelli<br />

PULITO, che ferravano buoi e cavalli. Anche il fabbro GERO-<br />

<strong>LA</strong>MO RAVERA, detto il MORETU, aveva svolto qui la sua attività,<br />

prima di trasferirsi di fronte, nei locali lasciati liberi da AMLETO<br />

ULZI.<br />

Nel cortile si poteva accedere all'abitazione del ferroviere GIUSEP-<br />

PE PONTE, che qui viveva con la moglie GIACINTA ALLOISIO. Il<br />

Ponte era un abile costruttore di tamburelli e racchette per il gioco del<br />

tamburello.<br />

Al mercoledì e al sabato, giorni di mercato, arrivavano nel cortile di<br />

Alfonso i commercianti di verdura di Rivalta e Casalcermelli con i loro<br />

carri trainati dai cavalli carichi di verdure e ortaggi. Il nonno di PERI-<br />

CLE era l'unico ad avere già allora un camioncino per il trasporto. Il<br />

giorno della diga GIULIO AGOSTO, padre di Pericle e fratello di<br />

RINALDO, che aveva qui un magazzino di granaglie, perse un centinaio<br />

di sacchi di grano, trascinati via dalla corrente.<br />

Dopo il portico di Alfonso, veniva il negozio di commestibili di<br />

MARCIL<strong>LA</strong> CAVANNA, che lo gestiva con la figlia VIRGINIA.<br />

Questo negozio era stato gestito precedentemente dalla famiglia<br />

GRILLO (LE SUFRICIE).<br />

Quindi c’era l'osteria dei fratelli GIULIO e RINALDO AGOSTO,<br />

gestita in precedenza da Alfonso. L'osteria era il principale luogo di<br />

ritrovo degli abitanti del Borgo e delle Cappellette, che passavano le<br />

serate giocando a bocce, a carte e alla morra.<br />

Le chiassose partite alla morra non svegliavano Pericle che, nella sua<br />

culla, continuava beatamente a dormire.<br />

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