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capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

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<strong>capitolo</strong> 18<br />

I PESCATORI<br />

Uno dei passatempi preferiti degli abitanti del Borgo era la pesca con<br />

la canna e il bilancino. La vicinanza del torrente Orba favoriva questa<br />

passione: sulle sponde ghiaiose si avvicendavano pazienti e silenziosi<br />

gli appassionati, in attesa di una preda possibilmente più grossa di<br />

quella del vicino. Era una gara che accendeva infinite discussioni sulla<br />

postazione scelta ed esagerate valutazioni sul peso e sul numero dei<br />

pesci pescati. L’attrezzatura era primordiale: non esisteva ancora il<br />

mulinello e l’abilità stava nella ricerca delle lenze e delle esche.<br />

Barbori, quaiastri, stregie erano le prede preferite: portate sulle<br />

mense casalinghe erano piatti prelibati. Le acque limpide chiare<br />

dell’Orba fornivano prodotti di alta qualità, richiesti anche dai buongustai<br />

più raffinati del paese. Tra i pescatori più assidui c’erano<br />

Colombo Marchelli (d’Gianò), pescatore e cacciatore, Canoun u<br />

Trussa, Luciano Crini l’idraulico, Edoardo Ratto, il falegname, e<br />

Paolo Ferrari detto il Sega, fratello di Armandoun. Il capostazione<br />

della Nord, Vezzani, il nonnino dei ferrovieri, era il più esperto nella<br />

pesca delle carpe.<br />

Quello che sarebbe diventato il più celebre e conosciuto di tutti fu<br />

certamente Bacicioun Piccardo, il figlio del Cioretu, che aveva nel<br />

Borgo una stalla di cavalli e faceva il sabbiadore. Bacicioun è stato<br />

l’inventore della maschera del Pescatore, l’unica dell’Ovadese. Nei<br />

giorni di mercato, in piazza Garibaldi gestiva con la moglie<br />

Giacomina e la figlia Francesca un grosso banco di tessuti e stoffe. La<br />

grande passione di Bacicioun era la pesca, che praticava sia con il<br />

bilancino che con la canna. La pesca con la canna era un’arte e<br />

Piccardo era diventato uno dei più esperti di Ovada. Le sponde<br />

dell’Orba e dello Stura lo vedevano attento ed immobile per intere ore,<br />

pronto a catturare le prede più pregiate e di qualità.<br />

Questa passione l’aveva talmente immedesimato nella figura del<br />

pescatore che un bel giorno decise di farne una maschera. Nel pomeriggio<br />

del martedì grasso Bacicioun, con una vistosa maschera sul<br />

viso, si recava in piazza Assunta, vestito di tutto punto da pescatore<br />

con grandi stivali, una borsa piena di leccornie e l’immancabile canna<br />

da pesca. Attorno a lui si formava un crocchio di ragazzini ansiosi di<br />

arraffare qualcosa. Piccardo sistemava come esca una caramella, un<br />

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