29.05.2013 Views

capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

scarsi automaticamente quando il livello del lago avesse oltrepassato<br />

di poco la quota 322 e disinnescarsi automaticamente con l'abbassarsi<br />

del lago. Successivamente fu costruito sulla sponda destra un grande<br />

sfioratore di superficie. Inoltre la diga venne provvista di uno scaricatore<br />

di fondo e di uno scaricatore semi-profondo, costituito da una valvola<br />

a campana tipo Verrina.<br />

Ma il 13 Agosto 1935, lo scaricatore di fondo e la valvola a campana<br />

non funzionarono. Quanto ai sifoni automatici, è dubbio che si siano<br />

innescati. Successive indagini hanno dimostrato un insufficiente<br />

dimensionamento degli organi di scarico. La diga aveva una capacità<br />

di scarico compresa fra 800 e 900 metri al secondo. Quel giorno, la<br />

piena dell’Orba raggiunse i 2.200 – 2.300 metri cubi al secondo.<br />

Tuttavia, non fu quella la causa immediata del disastro. La causa fu<br />

il cedimento dell’intera sella del Bric Zerbino, per la pressione e la<br />

forza di erosione dell’acqua che tracimava sopra la diga secondaria. E’<br />

ormai certo che il disastro non si sarebbe verificato, se lo sbarramento<br />

fosse stato fondato su roccia compatta.<br />

E veniamo al 13 Agosto 1935.<br />

Dalle 6,30 del mattino, piogge intense fecero aumentare considerevolmente<br />

il livello del lago, fino a far tracimare l’acqua sopra le due<br />

dighe. Quel giorno, sulla zona cadde un terzo della pioggia che cade in<br />

media in un anno.<br />

Sulla diga principale, lo scorrimento dell’acqua tracimata non fece<br />

danni. Su quella secondaria, provocò il disgregamento della sella.<br />

Intorno alle 13,15, le rocce sulle quali poggiava la diga cedettero, e<br />

l’intero sbarramento venne sradicato e travolto. Dallo squarcio, una<br />

massa d’acqua fangosa di 30 milioni di metri cubi si riversò all’improvviso<br />

sulla valle dell’ Orba. L’onda, alta una decina di metri, impiegò<br />

più di un’ora per raggiungere Ovada.<br />

Gli abitanti del Borgo erano abituati al periodico innalzamento del<br />

livello del fiume Orba, dovuto all'apertura degli scarichi della diga di<br />

Molare. Il crescere delle acque il mattino del 13 agosto 1935 non allarmò<br />

eccessivamente gli abitanti del Borgo. I vecchi ricordavano un'inondazione<br />

del 1915, in cui l'acqua aveva raggiunto livelli alti, ma non<br />

pericolosi. Quel giorno, però, non si tenne conto del fatto che nel 1923<br />

era stata costruita una diga e che da ciò poteva sempre venire un pericolo.<br />

MATTIA PESCE, un guardiano della diga da noi rintracciato, ci ha<br />

assicurato che fin dal mattino alle 8 era stato dato dalla Centrale, telefonicamente,<br />

il segnale di pericolo alla direzione di Genova<br />

dell’O.E.G.. Si può solo constatare che nell'arco di 5 ore, dal segnale di<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!