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decisa e sbrigativa con gli avventori. Dietro il cortile dell'osteria c'era<br />
un bell'albero di mele carle. La Sciura Ersilia ci teneva molto. Ma puntualmente<br />
tutti gli anni, quando le mele erano mature, Canoun con una<br />
lunga canna con in cima un chiodo le infilzava una ad una, sottraendole<br />
alla legittima padrona che, da buona toscana, inveiva in modo<br />
molto colorito.<br />
Nero Tasca, il parrucchiere, nei giorni di mercato teneva d'occhio le<br />
contadine che scendevano dalle Cappellette con verdure, uova e frutta.<br />
Sospendendo la barba o il taglio, le fermava e le smistava in casa dei<br />
suoi conoscenti che in settimana gli avevano fatto richiesta di qualche<br />
merce. A noi ragazzi, quando tagliava i capelli, per farci stare fermi<br />
raccontava sempre la stessa favola e ci prometteva dei dolciumi, non<br />
mantenendo mai la promessa.<br />
Il Sopettu (Giuseppe Scarsi, lo zoppetto) aveva l'orto dietro il muraglione<br />
dello Sferisterio Marenco. Quando andava lì partiva con la carriola<br />
ad una ruota, una paletta e un sacco di juta. Cammin facendo,<br />
lungo la strada raccattava con la paletta il letame seminato dai cavalli,<br />
lo posava sulla carriola, lo copriva con il sacco e lo portava nell'orto.<br />
Quelle persone che vedevano la manovra non volevano più acquistare<br />
da lui la verdura.<br />
Lorenzo il ciclista un giorno arrivò nel Borgo bagnato fradicio. Disse<br />
che aveva pedalato forsennatamente da Silvano d’Orba per non farsi<br />
raggiungere dalla pioggia, che gli bagnava il parafango posteriore della<br />
bicicletta. Arrivato sul ponte dello Stura, un carro di fieno gli aveva<br />
bloccato la strada, e allora la pioggia lo aveva raggiunto e ridotto in<br />
quel modo! In realtà, era da Silvano che prendeva l’acqua!<br />
Del Senatore Cogliolo si ricorda un episodio. Quando vinse una<br />
causa per conto dei sindacati dei ferrovieri francesi, alla richiesta di<br />
quale fosse il suo onorario, rispose semplicemente: "Una lira per ciascuno".<br />
I ferrovieri erano quasi trecentomila e si era negli anni trenta<br />
del secolo scorso...<br />
La macina di Pierino Pollarolo il mugnaio era ancora con mole in pietra<br />
francese. Si macinava di tutto, ma Pierino si arrabbiava (aveva un<br />
caratterino!) quando gli portavano a macinare castagne secche e ceci:<br />
gli impastavano la mola, e lui la doveva smontare per pulirla.<br />
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