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capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

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umani, le amicizie, il soccorso in caso di necessità, la collaborazione<br />

nelle faccende, l’occasione di un conforto nei momenti difficili. Unica<br />

nota stonata era l’eccessiva pressione di Castagnoun nel pretendere il<br />

pagamento dell’affitto nei tempi dovuti.<br />

Come abbiamo già detto, il cortile era la palestra quotidiana dei giochi<br />

dei bambini, che sciamavano felici dopo aver fatto i compiti.<br />

All’ora di merenda, la mamma che al momento aveva più possibilità<br />

chiamava tutti i bambini e distribuiva una fetta di pane bagnata con<br />

acqua zuccherata (altro che merendine al cioccolato!). Era un modo di<br />

vivere fatto di semplicità, modestia, diciamo anche di ristrettezze, ma<br />

ricco di quei sentimenti che sarebbero affiorati in quel tragico giorno.<br />

Nel Borgo però non c’erano solo questi caseggiati. Da piazza Nervi<br />

si diramavano quattro direttrici: verso le Cappellette e Sant’Evasio,<br />

verso regione Nascio, verso viale Rebora e la provinciale per<br />

Alessandria. Lungo queste direttrici vennero costruite graziose villette<br />

e palazzine, che contribuirono a dare al Borgo un’immagine migliore,<br />

per un nucleo abitativo che voleva considerarsi autonomo nei riguardi<br />

di Ovada.<br />

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