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INTRODUZIONE<br />
Il 13 Agosto 1935 avvenne il crollo della diga di Molare. Un muro<br />
di acqua alto una decina di metri investì il Borgo di Ovada. L'onda<br />
devastatrice si abbatté sulle case, sgretolandole in una nube di polvere<br />
e seminando rovina e morte.<br />
Si è parlato molto di questo disastro, ma nessuno ha posto l'accento<br />
su quello che l'acqua della diga ha irrimediabilmente spazzato via:<br />
quella comunità che viveva allora ai margini dell'Orba, le persone, le<br />
attività, i mestieri, i rapporti umani che facevano del Borgo un paese<br />
nel paese. La vita scorreva con le sue difficoltà, con i suoi problemi,<br />
ma l'atmosfera era serena, in un clima di operosità ed armonia.<br />
Questa fraternità che esisteva fra la gente del Borgo venne fuori proprio<br />
in quel tragico giorno. Si videro episodi di eroismo e di abnegazione,<br />
e molte persone devono la loro vita al coraggio dei loro compaesani.<br />
Questa rievocazione vuole essere un omaggio al Borgo.<br />
Essa è indirizzata a quelli che vi sono nati, a quelli che vi hanno vissuto,<br />
ma soprattutto ai sopravvissuti di quell'immane disastro.<br />
La pubblicazione è redatta su testimonianze verbali di tanti protagonisti<br />
di allora, che, oramai avanti negli anni, vogliono lasciare alle<br />
generazioni future una testimonianza di un modo di vivere e di tante<br />
attività, alcune delle quali molto importanti per lo sviluppo economico<br />
e sociale di Ovada.<br />
Ancora oggi, quando si incontra qualche sopravissuto, lo si sente<br />
affermare con orgoglio: "Nel Borgo c'era tutto, mancava solo la farmacia!".<br />
L'itinerario ideale parte dalla sponda sinistra del ponte, sale su per le<br />
Cappellette, piega su Sant’Evasio, ritorna nel Borgo, imbocca viale<br />
Rebora, poi la strada di Roccagrimalda nei due sensi: prosegue per la<br />
zona del Baraccone, infine arriva alla sponda destra della Piazza Nervi.<br />
Un giro in circolo che dovrebbe portare il lettore anziano a tanti ricordi<br />
e quello più giovane a scoprire tante parentele insospettate e tante<br />
attività scomparse.<br />
La seconda parte del lavoro comprende personaggi, costumi, aspetti<br />
caratteristici e curiosi, che possono ancor più dare un'idea dell'ambiente<br />
in cui si viveva.<br />
Alla luce dei fatti, oggi si può ragionevolmente sostenere che se non<br />
fosse successo quel tragico episodio, lo sviluppo industriale che ha<br />
avuto Ovada nella zona di Molare sarebbe avvenuto nel Borgo, dove<br />
erano già insediate le maggiori attività industriali di allora.<br />
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