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capitolo 5 LA - Archiviostorico.Net

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<strong>capitolo</strong> 10<br />

TUGNEIN U SEROUN<br />

Tugnein u Seroun (Antonio Marenco) era un personaggio simpatico e<br />

buontempone. Un tipo filosofo, sempre con il suo mezzo toscano in<br />

bocca. Faceva il carradore con i suoi due fratelli Zari e Paolo. Avevano<br />

la bottega sul viale Rebora che conduce alla Stazione Nord.<br />

Una delle operazioni più delicate del suo lavoro era il fissaggio del cerchione<br />

di ferro sulla ruota di legno. Il cerchione andava scaldato per dilatarlo,<br />

in modo che, una volta infilato sulla ruota, raffreddandosi bloccasse<br />

il tutto. Per questa operazione era necessario l'aiuto di alcune persone<br />

e Tugnein ricorreva anche alle donne.<br />

Una volta, mentre Tugnein stava manovrando la forgia, un pezzo di carbone<br />

incandescente gli finì nel davanti dei calzoni. Senza sgomentarsi si<br />

calò i pantaloni, provocando un fuggi fuggi generale delle donne scandalizzate.<br />

Tugnein le richiamò con un grido: "Ferme donne che il ferro è<br />

caldo!". E il cerchione andò al suo posto con Tugnein con i calzoni ai<br />

piedi...<br />

Suo figlio Giancarlo, quand'era piccolo, veniva mandato da Irma la<br />

tabacchina per comprare mezzo chilogrammo di sale per la mamma e<br />

mezzo toscano per il padre. Durante il tragitto (neanche trecento metri)<br />

dimenticava tutto e si presentava alla Irma senza più sapere cosa comprare.<br />

Al ché la Irma gli consegnava puntualmente... mezzo toscano per<br />

Tugnein! Per quel giorno non restava che mangiare la minestra insipida!<br />

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