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operaio già formato, viene assunto da G.B. Scorza, che gli affida in<br />
qualità di Maestro d'Arte la scuola degli allievi. Saranno quarant'anni<br />
di attività, che resteranno puntualizzati da una serie innumerevole di<br />
pregiati lavori d'intaglio, di scultura, di intarsio in tutti gli stili e che<br />
caratterizzeranno la produzione "Scorziana", ricercatissima in Italia ed<br />
esportata all'estero”.<br />
Carlo Roso venne in Ovada nel 1927 con moglie e i due figli, proveniente<br />
da Merano. Fu assunto dal Commendator Scorza come falegname,<br />
ma presto sarebbe diventato il capo fabbrica. Il figlio Oscar, arrivato<br />
in Ovada all'età di tredici anni, venne assunto anche lui e frequentò<br />
la scuola del padre. Per oltre quarant'anni è stato alle dipendenze del<br />
Commendator Scorza, raro esempio di fedeltà ad una azienda.<br />
L'attività del Mobilificio Scorza venne proseguita dal figlio del<br />
Commendatore, l’architetto Giuse Scorza.<br />
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