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A mezzogiorno sentimmo bussare alla porta. Era il Bugiardino, il<br />
mediatore di vini Ponte, di Campoligure. Aveva un camioncino per il trasporto<br />
delle botti ed era un cliente del garage del Borgo. Estrasse dalla<br />
tasca alcune banconote ed esclamò: “Natale, io vi debbo questo. Voi<br />
adesso ne avete bisogno”. Si abbracciarono e piansero entrambi.<br />
Quando, diversi anni dopo, raccontai ad amici di Campoligure questo<br />
fatto, loro, che conoscevano bene il Bugiardino, non mi vollero credere.<br />
L’onda portò via tutto a mio zio, famiglia, casa e beni. Gli rimase<br />
solo un servizio di piatti col bordo dorato, prezioso dono di nozze del<br />
podestà di Roccagrimalda, Romolo Rosa. Il servizio si salvò perché<br />
era rimasto in casa di un parente a Rocca. Venticinque anni dopo, quei<br />
piatti furono il regalo di nozze di Natale a chi scrive.<br />
Nel 1976, avvenne la disastrosa alluvione di Campoligure. In quella<br />
occasione raccontai l’episodio ai miei figli. Alessandro, che allora<br />
aveva 13 anni, il giorno dopo era là, a spalare fango nel giardino delle<br />
suore.<br />
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