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PDF 16,7 MBytes - Comune di Calco

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INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE<br />

P.G.T. – Documento <strong>di</strong> Piano - RELAZIONE – <strong>Calco</strong> – Lecco<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista geologico il territorio <strong>di</strong> <strong>Calco</strong> si colloca all’estremità meri<strong>di</strong>onale del sistema Sudalpino,<br />

costituendone gli ultimi affioramenti a nord della pianura padana. Si <strong>di</strong>stinguono due <strong>di</strong>verse morfologie: i<br />

rilievi montuosi della collina <strong>di</strong> Montevecchia e Valle <strong>di</strong> Santa Croce costituiti da rocce se<strong>di</strong>mentarie <strong>di</strong> età<br />

cretaceo-paleocenica e l’ampia vallata degradante dolcemente verso sud, costituita da depositi fluvio-glaciali<br />

quaternari e depositi alluvionali recenti. Il ghiacciaio, nel periodo Quaternario, progradava dalle Alpi verso la<br />

pianura e nel suo alternato avanzare e regre<strong>di</strong>re ha originato <strong>di</strong>versi anfiteatri morenici. Quando il - 44 -<br />

ghiacciaio si è ritirato definitivamente, il fiume ha inciso il proprio alveo trasportando con sé enormi quantità<br />

<strong>di</strong> detriti morenici. Per questo motivo, i territori attraversati dal fiume Adda sono costituiti sia da depositi<br />

fluvio-glaciali più antichi sia localmente, soprattutto tra Paderno e Trezzo d’Adda, da conglomerati e arenarie<br />

cementate (Fm. Ceppo dell’Adda) che erosi dai corsi d’acqua, formano ripide scarpate morfologiche.<br />

Secondo quanto riportato nella Carta Geologica redatta dallo Stu<strong>di</strong>o Geologico Tecnico Lecchese, nel 1996,<br />

le principali unità litostratigrafiche che affiorano sono: Flysch <strong>di</strong> Bergamo: arenarie e argille costituenti<br />

sequenze ritmicamente ripetute in alternanza con orizzonti calcarenitici a tetto marnoso e con intercalazioni<br />

<strong>di</strong> calcari marnosi in bancate <strong>di</strong> età Cretacica. Gli orizzonti calcarenitici si presentano <strong>di</strong> colore variabile da<br />

grigio chiaro a grigio nocciola con quarzo e mica bianca in quantità considerevole. La sequenza a tetto, è<br />

caratterizzata da marne grigiocineree con intercalate arenarie in strati sottili e con alla base banchi<br />

conglomeratici appartenenti alla Scaglia cinerea, mentre a letto da arenarie grigio azzurrine. Depositi glaciali:<br />

affiorano nelle aree più rilevate, tra le quote 290 e 360 metri. Questi depositi sono dovuti all’accumulo<br />

laterale derivato dall’azione erosiva dei versanti operata dai gran<strong>di</strong> ghiacciai Quaternari che scendevano<br />

dalla Valtellina ed incanalandosi lungo la Valsassina, raggiungevano la pianura comasca. I depositi glaciali<br />

sono costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>fferente (cristallina e calcarea) immersi in matrice<br />

avente granulometria limoso argillosa <strong>di</strong> colore bruno. Depositi fluvio-glaciali: affiorano nelle depressioni<br />

situate tra i vari cordoni morenici e sono dovuti all’azione dei torrenti <strong>di</strong> origine glaciale che hanno trasportato<br />

e depositato ingenti quantità <strong>di</strong> materiale. Sono costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli a scarsa matrice<br />

limosa e argillosa. Sono visibili lungo il ripiano terrazzato <strong>di</strong> Arlate.<br />

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