Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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pagina 120<br />
peggiore evento naturale esterno, tra l'altro<br />
estremamente eccezionale, che si sia mai<br />
avuto nella storia del Giappone: un terremoto<br />
di livello 9 della scala Richter con conseguente<br />
tsunami (maremoto). Invece dalla<br />
conoscenza storica del progetto, si deduce<br />
che, al momento dello sviluppo degli aspetti<br />
progettuali di competenza giapponese, fosse<br />
stato previsto un livello massimo pari ad 8. Il<br />
maremoto e il conseguente tsunami hanno<br />
prodotto la perdita di 20000 persone e 10000<br />
dispersi oltre, al minimo, di 300 miliardi di<br />
dollari di danno. In secondo luogo, lo tsunami<br />
ha prodotto onde di oltre 20 metri di altezza<br />
mentre le barriere lungo le spiagge erano<br />
state progettate e realizzate per resistere e<br />
contenere al massimo ad onde di sette metri.<br />
Tuttavia le Centrali Nucleari Fukushima-<br />
Daichii hanno risposto e resistito all'impatto<br />
abbastanza bene. A tutti è apparsa la evidenza<br />
che sono stati gli unici “palazzi” a rimanere in<br />
piedi. Inoltre, non ci sono state evidenze di<br />
apparenti errori umani nella gestione della<br />
crisi. Questo non significa che non ci siano<br />
stati errori giapponesi di progettazione intrinseca<br />
in campo di ingegneria convenzionale<br />
(ad es. localizzazione e protezione dei generatori<br />
diesel, altezza delle barriere cc.). Per<br />
ATTI<br />
<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum<br />
terzo si è osservato che i contenitori (terzo<br />
livello di costruzione di contenimento) delle<br />
Centrali n° 1 e 3 non si sono rotti nonostante<br />
l'eccezionale sollecitazione alle quali sono<br />
stati sottoposti [terremoto, tsunami, esplosione<br />
chimica di idrogeno all'interno dei<br />
contenitori del reattore, scariche di vapore<br />
provenienti dal recipiente in pressione che<br />
contiene il “core” (nocciolo dell'isola nucleare),<br />
esposizione all'acqua calda marina e<br />
pressioni al di sopra dei limiti di progettazione<br />
per vari giorni].<br />
Purtroppo nella Unità n° 2 si è verificata<br />
una perdita di materiale radioattivo con emissione<br />
di quantità consistenti di radioattività<br />
fuoriuscita dal corpo di contenimento esterno<br />
del reattore oltre alla componente di radioattività<br />
fuoriuscita dalle valvole di ventilazione e<br />
prodotte dal combustibile spento deposto<br />
nelle piscine surriscaldate di decantazione.<br />
Secondo i rapporti ufficiali, alcuni lavoratori<br />
hanno assorbito dosi di radioattività (maggiori<br />
di) “>100 mSv” equivalente per l'intero corpo.<br />
Tuttavia, dai calcoli confrontati alle misure<br />
eseguite risulta che i rischi previsti per i lavoratori<br />
e per la popolazione in generale, sono<br />
del tutto trascurabili. Di fatto, come conseguenza<br />
degli incidenti al reattore non si è verificata<br />
alcuna perdita di vita umana.<br />
I danni diretti e il numero di morti prodotti<br />
a seguito del maremoto e dello tsunami è di<br />
gran lunga superiore ai danni e numero di<br />
morti prodotti dagli incidenti critici avvenute<br />
nei vari reattori di Fukushima.<br />
La classificazione dell'incidente critico al<br />
livello 7 della scala INES secondo la IAEA,<br />
significa che è stato un incidente (o serie di