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Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare

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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 33<br />

La risposta numero due è proseguire nelle<br />

politiche che Eni e Enel da anni stanno mettendo<br />

in pratica attraverso investimenti all’estero<br />

per prospezioni petrolifere o per realizzazioni<br />

di nuove centrali di produzione energetica.<br />

Questa seconda via non è certamente il<br />

massimo delle aspirazioni per la nostra indipendenza,<br />

la cui parziale perdita dobbiamo<br />

sacrificare sull’altare delle illusioni.<br />

Altra necessità è quella di svincolarsi quanto<br />

più possibile dai rifornimenti “rigidi” di<br />

gas metano costruendo rigassificatori di GNL<br />

(Gas Naturale Liquido) che consentono approvvigionamenti<br />

flessibili e svincolati dai<br />

metanodotti soggetti a sabotaggi o a cambiamenti<br />

di regime del paese fornitore.<br />

Andranno presi inoltre in considerazione<br />

investimenti per nuove centrali a carbone,<br />

minerale abbondante e relativamente economico,<br />

per le quali moderne tecnologie di<br />

filtraggio di fumi e particelle solide, ambedue<br />

pressoché totalmente abbattuti, garantiscono<br />

livelli di immissioni nell’aria del tutto sostenibili.<br />

Ulteriore risorsa infine, da utilizzare al<br />

massimo consentito dalla natura, energia<br />

sicuramente verde e continuamente rinnovata,<br />

è costituita dal mini idroelettrico. In Italia<br />

fortunatamente i corsi d’acqua sono numerosi<br />

e presenti su tutto il territorio. Nel contempo<br />

l’ingegneria ha sviluppato impianti in grado<br />

di utilizzare tali corsi con il<br />

massimo rendimento. Al momento,<br />

nonostante numerose<br />

iniziative in tal senso siano<br />

già realtà, vi è ancora molto<br />

da fare e da sviluppare in<br />

questo settore che potrebbe<br />

generare importanti quantità<br />

di energia. Sarà bene favorire<br />

in ogni modo questo settore,<br />

soprattutto sotto il profilo<br />

normativo, affinché possa<br />

velocemente dare il suo contributo,<br />

peraltro a costi contenuti,<br />

al paniere energetico<br />

nazionale.<br />

Se saranno seguite queste<br />

linee di azione, allora la nostra<br />

indipendenza e autonomia<br />

sulla scena della politica internazionale sarà<br />

parzialmente salvaguardata. In caso contrario,<br />

in presenza di una afasia della politica come<br />

della società italiana tutta, che non sembra<br />

aver ben compreso la situazione con la quale<br />

ci troviamo a fare i conti, allora le valutazioni<br />

sul nostro futuro sono a tutti facilmente intuibili.<br />

Infine la risposta finale che è quella più<br />

articolata e complessa perché investe le capacità<br />

di progettare il futuro da parte di una<br />

classe dirigente del paese che sembra navighi,<br />

come dicevo, nel buio più assoluto, in un<br />

mare in tempesta e senza radar.<br />

Gli investimenti e la crescita presuppongono<br />

disponibilità economiche e progetti. In<br />

questo momento non abbiamo né le prime né<br />

i secondi.<br />

Anche per questi due fattori, essenziali<br />

perché si realizzino investimenti e crescita, le<br />

strade appaiono in questo istante obbligate.<br />

Non potendo intervenire oltre quanto sia<br />

stato già programmato con l’ultima, ennesima<br />

manovra economica, per reperire le disponibilità<br />

economiche non occorre fare altro che<br />

agire sul risparmio, non quello dei cittadini,<br />

ma su quello dello Stato sprecone. Sarà ineludibile<br />

agire sui costi e ridurre drasticamente<br />

la spesa dello Stato centrale, delle Regioni e<br />

delle Province. Eliminate queste ultime per<br />

motivi ormai chiari ed evidenti, bisognerà

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