Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare
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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 15<br />
tà rilevate, che a tal punto appaiono riferite al<br />
suolo (nei grafici Enel questa precisazione<br />
non c’è) per una quota riferita al mozzo della<br />
girante. Ci viene (vedere illustrazione n° 4)<br />
anche qualcosina in più. Di fatto i dati sono<br />
straordinariamente simili, tenuto conto delle<br />
notevoli approssimazioni con cui abbiamo<br />
effettuato i nostri calcoli a cominciare da quella<br />
sul numero delle ore ricavato per proporzionalità<br />
geometrica di ciascuna classe. Il tutto è<br />
oggetto dell’articolo dell’1 marzo 2011.<br />
In questa sede tra tecnici voglio aggiungere<br />
un’ulteriore considerazione. L’impressione<br />
che ne viene fuori è che la produzione elettrica<br />
da fonte eolica non venga misurata, ma<br />
valutata. C’è in commercio un foglio calcolo<br />
Excel più raffinato del nostro, denominato<br />
Simulwind_4.0.xls, che ingloba le curve<br />
caratteristiche di erogazione di tutte le tipologie<br />
di mulini, operando una serie di correzioni,<br />
di cui in prima approssimazione nei nostri<br />
calcoli non abbiamo tenuto conto. Questa<br />
impressione è avvalorata dalle affermazioni<br />
di Vittorio Sgarbi che in aree caratterizzate<br />
dalla presenza di criminalità organizzata<br />
parla di giranti quasi sempre ferme, ma che,<br />
se vengono realizzate, devono pur dare un<br />
FIGURA 4<br />
utile. Sgarbi non è un tecnico, è molto colorito<br />
nell’esprimersi, senza dati oggettivi e facile<br />
da contestare ed azzittire da parte di un<br />
<strong>pub</strong>blico fortemente ideologizzato. In Spagna<br />
impianti fotovoltaici producevano durante le<br />
ore notturne più delle ore di solleone; la fantasia<br />
italica potrebbe avere trovato stratagemmi<br />
analoghi per l’eolico.<br />
La miglior difesa è l’attacco e se noi nuclearisti<br />
vogliamo veramente e con forza difendere<br />
la nostra opzione, dobbiamo attaccare<br />
quelle avverse, dimostrandone l’inconsistenza,<br />
il danno tecnico ed economico e, se poi<br />
emergono casi di truffe, ancora meglio. Il<br />
tacito, ma a volte sussurrato, accordo, lasciateci<br />
lavorare senza “rompere” troppo, che noi<br />
non veniamo a mettere a soqquadro il vostro<br />
redditizio orticello, non funziona. Gli attivisti<br />
ecoambientalisti sono in stragrande maggioranza<br />
ideologizzati talebani del tutto estranei<br />
agli interessi concreti che inconsapevolmente<br />
difendono e favoriscono. Non li “smontiamo”<br />
con il “volemose bene”, ma dimostrando loro<br />
che si battono per una causa sbagliata. Solo<br />
con questo approccio possiamo ribaltare<br />
l’orientamento dell’opinione <strong>pub</strong>blica e pensare<br />
di potere effettivamente ripartire dopo il