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Impaginato Atti.pub - Archivio Nucleare

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<strong>Nucleare</strong>: la ripartenza dopo il referendum ATTI pagina 21<br />

Appendice alla Relazione dell’ingegner Giorgio Prinzi<br />

Il fotovoltaico in uno scritto del secolo scorso<br />

Il testo che segue è la trasposizione integrale, a<br />

meno delle illustrazioni, delle pagine da 96 a 107<br />

del volume “Le alternative al petrolio” edito in Roma<br />

nell’ottobre 1982, ma ancora di grande attualità.<br />

Le illustrazioni inserite in queste pagine provengono<br />

da raccolte di diapositive di presentazioni in<br />

power point tenute in più occasioni dall’Autore.<br />

7 LE CELLE FOTOVOLTAICHE<br />

I pannelli solari piani ed i captatori con concentrazione<br />

sfruttano l'aspetto termico dell'energia solare;<br />

qualora si voglia ottenere dal sole energia<br />

elettrica è necessario trasformare l'energia termica<br />

captata in meccanica, quindi, a mezzo di un<br />

generatore azionato dalla operatrice meccanica,<br />

in energia elettrica,<br />

Esistono, tuttavia, dei dispositivi detti celle fotovoltaiche,<br />

che consentono di convertire direttamente<br />

l'energia solare in energia elettrica, senza dover<br />

passare attraverso la mediazione dell'energia<br />

meccanica. Per capire come ciò possa avvenire<br />

faremo ricorso ad esempi analogici di facile comprensione.<br />

Prendiamo alcune monetine (sei) e facciamo un<br />

giochetto facile ed immediato. Mettiamo in fila e<br />

ben a contatto tra loro cinque di queste monetine;<br />

su quattro, cominciando da destra verso sinistra,<br />

poniamo le dita della mano sinistra (indice, medio,<br />

anulare e mignolo) in maniera da impedirne ogni<br />

movimento. Prendiamo, ora, la sesta monetina e<br />

muovendoci sul prolungamento ideale della fila<br />

urtiamo la monetina che stiamo trattenendo con<br />

l'indice; immediatamente, pur rimanendo fermo il<br />

treno delle prime quattro monetine, la quinta<br />

schizzerà via con tanta maggiore energia quanto<br />

maggiore sarà stata quella fornita nell'urto.<br />

L'esperimento riesce molto più suggestivo quando<br />

lo si esegue con delle biglie, ad esempio palle da<br />

biliardo, sospese ad un filo flessibile ed inestensibile,<br />

della medesima lunghezza per tutte le biglie<br />

in modo che tutti i loro baricentri giacciano su una<br />

retta parallela al piano orizzontale e tutti i fili di<br />

sospensione passanti per i rispettivi baricentri, al<br />

tempo stesso, siano paralleli tra loro e consentano<br />

il contatto tra le varie biglie, che così si trovano<br />

a formare un treno di pendoli.<br />

Se ora spostiamo una delle biglie di estremità<br />

sull'arco di circonferenza massima consentito dal<br />

vincolo nel piano passante per i baricentri delle<br />

biglie e per i loro punti di aggancio (altra estremità<br />

del filo), essa, nel ricadere, comunicherà il moto,<br />

analogalmente a quanto era avvenuto con le<br />

monetine, alla biglia dell'estremità opposta, arrestandosi;<br />

quest'ultima biglia, a sua volta, dopo<br />

aver compiuto una oscillazione urterà la biglia<br />

immediatamente vicina, comunicando il moto a<br />

quella dell'altra estremità, e così via alternativamente<br />

sino a quando il sistema, dissipata l'energia<br />

iniziale, tornerà in quiete.<br />

Se si vuole l'esperimento può essere ripetuto<br />

ponendo in fila su un biliardo alcune biglie, delle<br />

quali, con un tiro che dovrà essere eseguito in<br />

asse, verrà bocciata quella che si trova ad una<br />

estremità. Nell'urto la biglia bocciante si arresterà,<br />

quella dell'estremità opposta si metterà in moto<br />

con la stessa quantità di moto della precedente.<br />

Il fenomeno che porta alla generazione di energia<br />

elettrica quando particolari dispositivi (le celle<br />

fotovoltaiche) vengono investiti da energia radiante,<br />

può essere paragonato a quello del treno di<br />

biglie o di monetine.<br />

Il fotone che arriva sul dispositivo, infatti, può<br />

essere immaginato come una biglia che urti l'ultima<br />

di una serie di sfere disposte in fila su un<br />

piano, comunicando la sua energia ad un elettrone,<br />

il quale, a sua volta, può essere assimilato<br />

alla biglia dell'estremità opposta.

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